venerdì 29 agosto 2008

Agenda settimanale: 1 - 6 settembre 2008


Agenda settimanale
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Orario delle SS. Messe feriali
in esperimento per Settembre e Ottobre
da lunedì 1 settembre

Lunedì, ore 21.00 (Paglieroni)
Martedì e Mercoledì, ore 8.30
Giovedì, ore 18.30
Venerdì, ore 8.30
Sabato, ore 18.30
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Lunedì 1, ore 19.00
e in settimana
Incontro dei catechisti

Mercoledì 3, ore 21.00
Incontro commissione pastorale
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Domenica 7 - XXIII dell’Anno

ore 9.00 - S. Messa a San Giorgio
ore 11.00 - S. Messa in parrocchia

Parola che si fa vita - Domenica XXII TO/A

Parola che si fa vita

Giovanni 21,13-22
Seguimi! Andrai dove tu non vuoi.

Colossesi 3,1-10
La vostra vita è nascosta in Dio.

Galati 3,1-5.13; 5,1-11
La croce di Cristo vi urta ancora?

UNA COMUNITÀ CHE CELEBRA - Domenica XXII TO/A - 31 agosto 2008 - GESU’: DARE LA VITA PER NON PERDERLA!

Preghiera penitenziale

Signore Gesù, se la tua morte in croce ci urta:
Signore pietà!

Cristo Signore, se per noi è una pazzia donare la nostra vita:
Cristo pietà!

Signore Gesù, se ci rifiutiamo di portare su di noi ciò che ci fa male:
Signore pietà!

Inno di lode: Gloria a Dio…

Preghiera dell’Assemblea

Rinnovaci con il tuo Spirito di verità, o Padre, perché non ci lasciamo deviare dalla mentalità mondana. Come veri discepoli, in ascolto della tua Parola, aderiamo alla tua volontà portando ogni giorno la croce con il tuo Figlio, Gesù Cristo.... Amen.


LITURGIA DELLA PAROLA

Dal libro del profeta Geremìa 20,7-9

Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre; mi hai fatto violenza e hai prevalso. Sono diventato oggetto di derisione ogni giorno; ognuno si beffa di me. Quando parlo, devo gridare, devo urlare: «Violenza! Oppressione!». Così la parola del Signore è diventata per me causa di vergogna e di scherno tutto il giorno. Mi dicevo: «Non penserò più a lui, non parlerò più nel suo nome!». Ma nel mio cuore c’era come un fuoco ardente, trattenuto nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo.
Parola di Dio.

Salmo responsoriale (62)

R/ Ha sete di te, Signore, l’anima mia.

[Confitemini Domino, quoniam bonus. Confitemini Domino. Alleluja!]

O Signore, tu sei il mio Dio,
dall’aurora io ti cerco,
ho sete di te e ti desidero,
sono terra arida, assetata, senz’acqua.

Poiché il tuo amore vale più della vita,
canterò tua lode e ti benedirò per sempre.
Con la gioia sulle labbra ti loderò.

Quando penso che tu sei il mio aiuto,
esulto di gioia all’ombra delle tue ali.
Mi stringo a te con tutto me stesso:
la tua mano destra mi sostiene.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani 12,1-2

Fratelli, Dio ha avuto misericordia di noi, per questo vi esorto a offrire tutto voi stessi, come sacrificio vivente, dedicato e gradito a lui.
E’ questo il vero culto, spirituale! Non conformatevi alla mentalità mondana, ma lasciate che Dio vi trasformi nel vostro modo di pensare, per essere capaci di capire cosa vuole da voi, di buono, a lui gradito e perfetto.
Parola di Dio.


Alleluja, alleluja!
Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo ci faccia comprendere a quale speranza ci ha chiamati. Alleluja!

Dal vangelo secondo Matteo
16,21-25

[Dopo l’attestazione di Pietro]Allora Gesù cominciò a chiarire ai suoi discepoli che era necessario per lui andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo: «Dio te ne scampi, Signore; questo non ti accadrà mai!».
Gesù, si voltò verso Pietro e gli disse: «Va’ dietro a me, non opporti! Tu sei una pietra di inciampo per me, perché non pensi come Dio, ma come gli uomini!».
Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, non si curi di se stesso e prenda la sua croce e mi segua. Chi, infatti, pretende di salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per me, la troverà».
Parola del Signore.

Professione di Fede-Simbolo degli Apostoli


La Parola si fa Preghiera

Fratelli e sorelle, preghiamo insieme per essere capaci di seguire il Signore Gesù, oltre le nostre paure e fragilità: R/. Vieni in aiuto alla nostra debolezza!

- La tua Chiesa non abbia timore nell’annunciare che tu salvi l’umanità con la tua croce: Vieni in aiuto...

- Le nazioni non ostentino la loro forza, ma il diritto e la giustizia: Vieni in aiuto..

- I credenti vivano con sobrietà, prendendosi cura della natura, casa comune che tu ci hai affidato: Vieni in aiuto…

- I cristiani non abbiano paura a presentarsi al mondo nella loro debolezza e con la sola forza dell’amore: Vieni in aiuto…

- La partecipazione a questa Eucaristia confermi la nostra fede e ci sostenga nelle nostre crisi: Vieni in aiuto...

Dalla Parola all’Eucaristia

Ti ringraziamo, Padre, perché vinci le nostre paure e ancora una volta ci chiami a seguire il tuo Figlio Gesù. Trasformaci, come il pane e il vino che ora ti presentiamo. Per Cristo... Amen.

III Giornata nazionale per la salvaguardia del creato 1 settembre 2008 - "Una nuova sobrietà per abitare la terra".

È questo il tema scelto dai Vescovi Italiani per la III Giornata per la Salvaguardia del Creato che la Chiesa celebrerà il 1 settembre. Un appuntamento che "intende essere un'occasione – si legge nel messaggio per la Giornata – per riflettere sulla vocazione della famiglia umana, in quella casa comune che è la Terra".

Una terra però sempre più minacciata da uno sviluppo che di fatto non tiene conto del “peso” che ha sull’ambiente in cui viviamo. Anche il Papa Benedetto XVI, con sempre più frequenza, sta sottolineando la necessità di considerare il Creato come un dono da custodire con cura. Per esempio parlando ai giovani, convocati nel mese di luglio a Sidney per la GMG, il Papa ha insistito più volte sull’importanza di “riscoprire nella Creazione la faccia del Creatore, riscoprire la nostra responsabilità davanti al Creatore per la sua Creazione che Egli ha affidata a noi”. Anche nel Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa (CDS) troviamo tra i principi base che: “La tutela dell’ambiente costituisce una sfida per l’umanità intera: si tratta del dovere, comune e universale, di rispettare un bene collettivo, destinato a tutti” (n. 466).

Come pastori della Conferenza Episcopale Abruzzese-Molisana sentiamo di non poter restare indifferenti rispetto ai problemi che riguardano strettamente il fazzoletto di terra che ci è stato affidato. Negli ultimi anni infatti, il territorio locale è stato teatro di pericolose emergenze ambientali che mettono a grave rischio ecologico le nostre regioni, da sempre considerate un polmone verde. Le situazioni nazionali degli ultimi tempi hanno suscitato ancora di più nella nostra gente ansia ed incertezza per il futuro.

Ecco le preoccupazioni maggiori sulle quali ci sembra importante intervenire.

1. Una prima minaccia che noi Vescovi avvertiamo grave per le nostre regioni riguarda la costruzione del cosiddetto Centro Oli di Ortona. Sentiamo il dovere di farci voce delle paure del popolo di Ortona e della zona frentana per la costruzione di un centro di raffineria per l’idrosolfurizzazione del petrolio. Si tratta infatti di una attività industriale considerata tra le più inquinanti e devastanti per le risorse naturali del territorio circostante, con conseguenze anche gravissime sulla salute degli abitanti. Le centrali già esistenti a Viggiano (PZ) e Falconara (AN), per esempio, e le desolazioni naturali conseguenti dimostrano l’urgenza di una valutazione più attenta. È a rischio una delle zone più belle della nostra costa, dove la produzione enogastronomica è a livelli di eccellenza. Si tratta per di più di tecnologie considerate da tanti studiosi ormai obsolete e che diversi paesi hanno già abbandonato. Non dovremmo forse cercare insieme di percorrere vie nuove nella ricerca di fonti di energia rinnovabili, alternative, legate al territorio, che ci aiuterebbero a liberarci dalla schiavitù del petrolio? Per le nostre regioni si tratta di una vera e propria sfida. “La programmazione dello sviluppo economico deve considerare attentamente la necessità di rispettare l’integrità e i ritmi della natura, poiché le risorse naturali sono limitate e alcune non sono rinnovabili” (CDS, n. 470).

2. Un’ulteriore preoccupazione di cui sentiamo il dovere di farci voce riguarda l’acqua. L’acqua in tutte le sue forme è un bene comune e l’accesso ad essa è un diritto fondamentale ed inalienabile. “In quanto dono di Dio, l’acqua è elemento vitale, imprescindibile per la sopravvivenza e, pertanto, un diritto di tutti” (CDS, n. 484)… “L’acqua per sua stessa natura non può essere trattata come una mera merce tra le altre e il suo uso deve essere razionale e solidale” (id., n. 485). Desta preoccupazione in questo senso la tendenza di questi ultimi tempi alla privatizzazione della gestione dell’acqua da parte dei comuni. A livello locale poi, quello che è emerso lo scorso anno con la scoperta, nelle vicinanze della cittadina di Bussi (PE), di una enorme discarica abusiva di rifiuti tossici proprio nei pressi della falda idrica da cui pesca l’acquedotto che fornisce acqua potabile a 450 mila persone, è veramente sconcertante. Com’è stato possibile scaricare mezzo milione di tonnellate di rifiuti tossici e inquinare il terreno, i fiumi, le falde idriche senza che nessuno si accorgesse di niente? Com’è stato possibile far arrivare acqua inquinata nelle case di un terzo della popolazione abruzzese, per anni, nonostante le tante autorità competenti sul territorio? Come Vescovi siamo allarmati del fatto che dal 2002 (anno dei primi campanelli di allarme) ci siano stati solo rimpalli di responsabilità e si è dovuti arrivare alla fine del 2007 per chiudere definitivamente i pozzi. Quanti e quali danni ai cittadini si potevano evitare?

3. Collegato a quanto appena detto sentiamo il dovere di sollevare e amplificare quei sussurri che vedrebbero le nostre regioni, nel giro di appena un anno, nella stessa situazione della Regione Campania per quanto riguarda l’emergenza rifiuti. È della Confindustria uno degli ultimi gridi di allarme, in una lettera scritta alcuni mesi fa al Presidente della Regione, infatti si evidenzia “la grave situazione” circa lo smaltimento dei rifiuti e la “massima preoccupazione” per la situazione che si sta determinando nelle nostre regioni in assenza di piani di intervento urgenti. Anche in questo ambito siamo chiamati a rivedere in fretta le nostre abitudini sia dal lato dei consumi, che da quello dell’attenzione allo smaltimento dei rifiuti, impegnandosi a fare e diffondere la raccolta differenziata. Desideriamo impegnarci perché le parrocchie diventino luoghi di educazione anche in questo senso. Come Vescovi d’Abruzzo e Molise siamo convinti che questi gravi problemi richiedono da parte di tutti un effettivo cambiamento di mentalità che induca, ad adottare stili di vita nuovi, ispirati alla sobrietà. Sarebbe anche auspicabile che le questioni ambientali che abbiamo toccato, siano affrontate con la consapevolezza di essere chiamati, anche nelle scelte che sembrano avere ricadute solo locali, ad un’autentica solidarietà a dimensione mondiale. Chiediamo trasparenza, chiarezza, legalità, corresponsabilità. “Laddove crescono relazioni armoniose e giuste – conclude il Papa nel suo discorso – anche la gestione delle risorse diventa un’occasione di progresso e orienta a un rapporto più rispettoso e armonioso con il creato”. Con la volontà di proporre un uso sobrio delle risorse del pianeta anche in Abruzzo e Molise si organizzeranno in ogni diocesi iniziative atte a sensibilizzare credenti e non al rispetto e alla tutela del territorio: "Davvero il pianeta – continua il documento – è la casa che ci è donata, perché la abitiamo responsabilmente, custodendone la vivibilità anche per le prossime generazioni".

4. In questa luce appare particolarmente grave la situazione venutasi a creare nella regione Abruzzo con i procedimenti giudiziari che hanno coinvolto alcuni dei massimi responsabili del governo regionale. Esprimiamo fiducia nell’azione della magistratura. Non intendiamo criminalizzare nessuno. Sottolineiamo anzi come siano tanti gli amministratori onesti e fedeli ai vari livelli della cosa pubblica. Ci facciamo però voce del bisogno forte di moralità che si avverte nella vita sociale e politica, delle preoccupazioni per le ricadute degli eventi in atto, soprattutto sulla situazione dell’assistenza sanitaria, in specie ai più deboli, nonché sullo sviluppo economico della regione, con conseguenze drammatiche sul lavoro e la vita di tante famiglie. Invitiamo tutti ad una mobilitazione morale e spirituale per garantire alla regione un futuro sereno e costruttivo per tutti.

I vescovi della Conferenza Episcopale Abruzzese-Molisana