martedì 30 dicembre 2008

Ragazzi "normali"...di famiglie altrettanto "normali"

Ho seguito con orrore la cronaca dell’incidente capitato a Civitavecchia. Non solo perché quattro ragazzi sono morti ed uno è in gravi condizioni. Gli incidenti capitano, e, a parte le solite banalità, c’è poco da ragionarci su. Ma il contorno di questa tragedia fotografa una realtà terribile, un disfacimento morale e familiare che fa paura proprio perché “normale”.
Cosa dicono i ragazzi che conoscevano i loro sfortunati coetanei? Erano ragazzi normali. Certo che lo erano, ma non è affatto normale tornare a casa alle sei del mattino, dopo avere ballato e sballato con ecstasy e cocaina. E’ ovvio che hanno diritto al divertimento, così come alla trasgressione. Ma è divertente, è trasgressivo, consumare droghe e rincoglionirsi con la musica sparata al solo scopo di ottundere?
Sono normali, immagino, anche i loro genitori. Ma non è affatto normale che, a Civitavecchia, diffusasi la notizia dell’incidente, si siano presentati, all’obitorio, trecento genitori che, muniti di fotografia, cercavano di sapere se si fosse trattato dei loro figli. E’ allucinante pensare che a mattina fatta ci siano trecento famiglie che non sono in grado di sapere che fine hanno fatto i figli, molti dei quali minorenni. Ma che razza di famiglie sono, che razza di genitori? Normali. Esatto, normali, ed è questo a spaventare. Che tutto questo sia considerato normale, salvo vestire il lutto perché un incidente, un drogato alla guida, abbia interrotto il fluire della normalità.
Ho come l’impressione che sia diventato impossibile dirlo, ma sento il dovere di sottolineare che questa decomposizione sociale, questo trionfo dell’incoscienza, siano normali solo a patto di considerarsi già persi.
don Giacalone

domenica 28 dicembre 2008

LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE DEI LOCALI ADIBITI A ORATORIO DEI RAGAZZI

Dicembre 2008

Carissima Famiglia.

Mi permetto di entrare in casa vostra con questa lettera, per presentarvi un progetto che ci sta particolarmente a cuore.

La nostra parrocchia attualmente dispone di una chiesa e di una casa, in via Abbazia 12, nella quale si svolgono tutte le attività comunitarie e dove abita il parroco.
La chiesa parrocchiale richiede una continua manutenzione.
In questi ultimi anni sono stati effettuati lavori di consolidamento (in parte finanziati dalla Regione e dalla nostra Amministrazione comunale); un nuovo impianto di amplificazione (che termineremo di pagare nel febbraio 2009); il nuovo impianto delle campane (con un contributo dell’amministrazione comunale, finora pari al 50%), la manutenzione di locali, di arredo e di strumentazione (svolta in parte da volontari).
Per le chiesette di San Giorgio e di San Rocco, un Comitato civico gestisce un conto postale su cui vengono versate le vostre oblazioni spontanee. La prima parte dei lavori di ristrutturazione di San Giorgio terminati e sono stati interamente finanziati dallo Stato e dalla Regione; quelli di San Rocco speriamo nel 2009. E’ stato pure finanziato il rifacimento del pavimento della chiesa parrocchiale.
La casa parrocchiale è stata restaurata nel 2004, ma è stato necessario arredarla e ultimare i lavori di ristrutturazione (tra cui la messa a norma in sicurezza dell’impianto elettrico).

Ora è urgente finire ristrutturare il piano terra, adibito alle attività di catechesi e di incontri comunitari (rifacimento e messa a norma dell’impianto elettrico, rifacimento di intonaci e pavimenti…), in modo tale da disporre di una sala per riunioni, di una sala giochi, di un ufficio parrocchiale, di servizi igienici, di un ripostiglio anche uso cucina. Nel retro potete vedere le planimetrie. Il progetto è stato approvato dal Comune ed è stato anche chiesto un finanziamento all’assessorato delle OO.PP. della Regione (?!).
Nel frattempo sono già stati effettuati alcuni lavori: disponiamo già di una sala abbastanza confortevole, per il catechismo e le altre riunioni (sono stati spesi € 838,00 di materiale edile e € 800,00 di manodopera); è stato ultimato il nuovo impianto elettrico il cui costo è di € 6.064,75 (di cui già € 3.000,00 versati); sono stati pagati € 500,00 per il completamento della scala e degli intonaci.
Non abbiamo alcun debito e in banca una disponibilità di € 2.000,00 (all’1.12.2008).

Credo stia a cuore a tutti che i nostri figli possano disporre di luoghi educativi di incontro e che le strutture siano necessarie, anche se quelle che abbiamo sono poche.
Vi chiedo di valutare quanto la vostra famiglia possa devolvere a questo scopo, nella massima libertà, ma anche con profondo senso di partecipazione e di corresponsabilità.
Vi ringrazio per l’attenzione e la disponibilità.
Il vostro parroco



N.B. I titolari di reddito di Impresa, che faranno un’ “erogazione liberale”, possono usufruire di una deduzione fino al 2% del reddito di impresa dichiarato, tramite ricevuta emessa dalla parrocchia.

MEMORIA DEI BATTESIMI 2008 - 11 GENNAIO 2009: Il Battesimo del Signore

Carissimi Genitori

Quest'anno 2008, la nostra comunità cristiana ha accolto vostra figlia, vostro figlio,
tra i nuovi battezzati.

Siamo sicuri che sta crescendo come Gesù nella S. Famiglia “in età sapienza e grazia”.

Domenica 11 gennaio 2009, Festa del Battessimo del Singore, nella S. Messa delle 11.00 accoglieremo altri nostri bambini come figli di Dio, rinati nella fonte di vita che è la morte e la risurrezione di Gesù.

Saremmo contenti di fare festa anche con voi e i vostri figli a questi nuovi membri della Chiesa.

Vi aspettiamo e intanto vi auguriamo una felice celebrazione del Santo Natale e inizio del Nuovo Anno 2009.
P. Roberto G.





CELEBRAZIONI NATALIZIE 2008

NOVENA di NATALE
Iniziamo con LUNEDI’ 15 la preparazione più intensa alla festa del NATALE DI GESU’
ore 15.30 Novena con il Gruppo Cenacolo
ore 21.00 S. Messa a Paglieroni

Martedì 16 ore 15.30 ore 18.30 Vespri della Novena

Mercoledì 17 ore 15.30 Novena con il Gruppo Galilea
ore 18.30 Vespri della Novena

Giovedì 18 ore 15.30 Novena con il Gruppo Giordano
ore 18.30 S. Messa della Novena

Venerdì 19 ore 15.30 Novena con il Gruppo Cafarnao
ore 18.30 Vespri della Novena

Sabato 20 ore 15.30 Celebrazione natalizia per i bambini e ragazzi dell’IC
ore 18.30 S. Messa della IV Domenica di Avvento

Domenica 21 ore 9.00 S. Messa a San Giorgio
ore 11.00 S. Messa in chiesa parrocchiale

Lunedì 22 ore 21.00 Liturgia penitenziale in chiesa parrocchiale

Martedì 23 ore 18.30 S. Messa della Novena

NATALE del SIGNORE
Mercoledì 24 ore 23.00 S. Messa nella Santa Notte

Giovedì 25 ore 9.00 S. Messa in San Giorgio
ore 11.00 S. Messa in chiesa parrocchiale
ore 18.30 S. Messa in chiesa parrocchiale

Venerdì 26 ore 18.30 S. Messa in chiesa parrocchiale

TEMPO di NATALE -Festa della Santa Famiglia
Sabato 27 ore 18.30 S. Messa in chiesa parrocchiale
Domenica 28 ore 9.00 S. Messa in San Giorgio
ore 11.00 S. Messa in chiesa parrocchiale:
Presentazione Gruppo Nazareth

Capodanno 2009
Maria SS. Madre di Dio - Giornata Mondiale per la Pace
ore 18.30 S. Messa in chiesa parrocchiale

SE VUOI COSTRUIRE LA PACE, COMBATTI LA POVERTA'

Sintesi del MESSAGGIO DI BENEDETTO XVI
PER LA GIORNATA MONDIALE DELLA PACE
- 1° GENNAIO 2009 -

Se vuoi costruire la Pace, combatti la Povertà


1. Anche all'inizio di questo nuovo anno desidero far giungere a tutti il mio augurio di pace ed invitare, con questo mio Messaggio, a riflettere sul tema: Combattere la povertà, costruire la pace. Già Giovanni Paolo II aveva sottolineato le ripercussioni negative che la situazione di povertà di intere popolazioni finisce per avere sulla pace. Di fatto, la povertà risulta sovente tra i fattori che favoriscono o aggravano i conflitti, anche armati. A loro volta, questi ultimi alimentano tragiche situazioni di povertà. «…molte persone, anzi, intere popolazioni vivono oggi in condizioni di estrema povertà. La disparità tra ricchi e poveri s'è fatta più evidente, anche nelle nazioni economicamente più sviluppate. Si tratta di un problema che s'impone alla coscienza dell'umanità, giacché le condizioni in cui versa un gran numero di persone sono tali da offenderne la nativa dignità e da compromettere, conseguentemente, l'autentico ed armonico progresso della comunità mondiale ».

2. In questo contesto, combattere la povertà implica un'attenta considerazione del complesso fenomeno della globalizzazione… nella consapevole prospettiva di essere tutti partecipi di un unico progetto divino, quello della vocazione a costituire un'unica famiglia in cui tutti – individui, popoli e nazioni – regolino i loro comportamenti improntandoli ai principi di fraternità e di responsabilità.
Ad esempio, nelle società ricche e progredite esistono fenomeni di emarginazione, povertà relazionale, morale e spirituale: si tratta di persone interiormente disorientate, che vivono diverse forme di disagio nonostante il benessere economico. Penso, da una parte, a quello che viene chiamato il « sottosviluppo morale » e, dall'altra, alle conseguenze negative del « supersviluppo ». Non dimentico poi che, nelle società cosiddette « povere », la crescita economica è spesso frenata da impedimenti culturali, che non consentono un adeguato utilizzo delle risorse.

Povertà e implicazioni morali

3. La povertà viene spesso correlata, come a propria causa, allo sviluppo demografico.
Lo sterminio di milioni di bambini non nati, in nome della lotta alla povertà, costituisce in realtà l'eliminazione dei più poveri tra gli esseri umani. Paesi che di recente si sono affacciati sulla scena internazionale come nuove potenze economiche e hanno conosciuto un rapido sviluppo proprio grazie all'elevato numero dei loro abitanti.

4. Un altro ambito di preoccupazione sono le malattie pandemiche quali, ad esempio, la malaria, la tubercolosi e l'AIDS.. mettere a disposizione anche dei popoli poveri le medicine e le cure necessarie; così da garantire a tutti le cure sanitarie di base.

5. Un terzo ambito, oggetto di attenzione nei programmi di lotta alla povertà e che ne mostra l'intrinseca dimensione morale, è la povertà dei bambini. Quando la povertà colpisce una famiglia, i bambini ne risultano le vittime più vulnerabili:

6. Un quarto ambito che, dal punto di vista morale, merita particolare attenzione è la relazione esistente tra disarmo e sviluppo. Suscita preoccupazione l'attuale livello globale di spesa militare… un eccessivo accrescimento della spesa militare rischia di accelerare una corsa agli armamenti che provoca sacche di sottosviluppo e di disperazione, trasformandosi così paradossalmente in fattore di instabilità, di tensione e di conflitti (Paolo VI).

7. Un quinto ambito relativo alla lotta alla povertà materiale riguarda l'attuale crisi alimentare, che mette a repentaglio il soddisfacimento dei bisogni di base. Tale crisi è caratterizzata non tanto da insufficienza di cibo, quanto da difficoltà di accesso ad esso e da fenomeni speculativi e quindi da carenza di un assetto di istituzioni politiche ed economiche in grado di fronteggiare le necessità e le emergenze. Capita così che la maggior parte della popolazione dei Paesi più poveri soffra di una doppia marginalizzazione, in termini sia di redditi più bassi sia di prezzi più alti.

Lotta alla povertà e solidarietà globale

8. Una delle strade maestre per costruire la pace è una globalizzazione finalizzata agli interessi della grande famiglia umana. Per governare la globalizzazione occorre però una forte solidarietà globale tra Paesi ricchi e Paesi poveri, nonché all'interno dei singoli Paesi, anche se ricchi. È necessario un « codice etico comune », le cui norme non abbiano solo un carattere convenzionale, ma siano radicate nella legge naturale inscritta dal Creatore nella coscienza di ogni essere umano (cfr Rm 2,14-15).

9. Nel campo del commercio internazionale e delle transazioni finanziarie, sono oggi in atto processi che permettono di integrare positivamente le economie, contribuendo al miglioramento delle condizioni generali; ma ci sono anche processi di senso opposto, che dividono e marginalizzano i popoli, creando pericolose premesse per guerre e conflitti. Vorrei qui rinnovare un appello perché tutti i Paesi abbiano le stesse possibilità di accesso al mercato mondiale, evitando esclusioni e marginalizzazioni.

10. Una riflessione simile può essere fatta per la finanza, che concerne uno degli aspetti primari del fenomeno della globalizzazione, grazie allo sviluppo dell'elettronica e alle politiche di liberalizzazione dei flussi di denaro tra i diversi Paesi. Una finanza appiattita sul breve e brevissimo termine diviene pericolosa per tutti, anche per chi riesce a beneficiarne durante le fasi di euforia finanziaria.

11. Non si può negare che le politiche marcatamente assistenzialiste siano all'origine di molti fallimenti nell'aiuto ai Paesi poveri. Investire nella formazione delle persone e sviluppare in modo integrato una specifica cultura dell'iniziativa sembra attualmente il vero progetto a medio e lungo termine.

12. Mettere i poveri al primo posto comporta, infine, che si riservi uno spazio adeguato a una corretta logica economica da parte degli attori del mercato internazionale, ad una corretta logica politica da parte degli attori istituzionali e ad una corretta logica partecipativa capace di valorizzare la società civile locale e internazionale.
13. La lotta alla povertà ha bisogno di uomini e donne che vivano in profondità la fraternità e siano capaci di accompagnare persone, famiglie e comunità in percorsi di autentico sviluppo umano.

Conclusione

14. Nell'attuale mondo globale è sempre più evidente che si costruisce la pace solo se si assicura a tutti la possibilità di una crescita ragionevole: le distorsioni di sistemi ingiusti, infatti, prima o poi, presentano il conto a tutti. Solo la stoltezza può quindi indurre a costruire una casa dorata, ma con attorno il deserto o il degrado. La globalizzazione da sola è incapace di costruire la pace e, in molti casi, anzi, crea divisioni e conflitti. Essa rivela piuttosto un bisogno: quello di essere orientata verso un obiettivo di profonda solidarietà che miri al bene di ognuno e di tutti. In questo senso, la globalizzazione va vista come un'occasione propizia per realizzare qualcosa di importante nella lotta alla povertà e per mettere a disposizione della giustizia e della pace risorse finora impensabili.

15. « Ciascuno faccia la parte che gli spetta e non indugi », scriveva nel 1891 Leone XIII, aggiungendo: « Quanto alla Chiesa, essa non lascerà mancare mai e in nessun modo l'opera sua ». Questa consapevolezza accompagna anche oggi l'azione della Chiesa verso i poveri, nei quali vede Cristo.

sabato 27 dicembre 2008

La nostra Novena di Natale: 17 - 23 dicembre 2008

LA NOVENA DEL NATALE

17 dicembre -
O Sapienza, uscita dalla bocca dell’Altissimo, tu che riempi tutto l’universo
e tutto disponi con forza e dolcezza, vieni a insegnarci la via della saggezza.
Genesi 49,2.8-10
Salmo 71,1-4.7-8.17; Matteo 1,1-17.

18 dicembre -
O Adonai, Pastore del popolo di Israele, tu che sei apparso a Mosè nel roveto ardente
e sul Sinai hai dato la Legge,
vieni a riscattarce con la tua presenza.
Geremia 23,5-8; Salmo 71,1...19;
Matteo 1,18-24.

19 dicembre -
O Germoglio di Iesse, innalzato come segno per i popoli,
davanti a te ammutiscono i potenti della terra,
tu che sarai invocato dalle nazioni, vieni a liberarci e non tardare.
Giudici 13,2-7.24-25a;
Salmo 70,3-6.16-17; Luca 1,5-25.

20 dicembre -
O Chiave di David, scettro della stirpe di Israele, tu che apri
e nessuno può chiudere, tu che chiudie nessuno può aprire,
vieni a liberare i prigionieri della morte.
Isaia 7,10-14; Salmo 23,1-4b.5-6;
Luca 1,26-38.

21 dicembre -
O Oriente, splendore della luce eterna,
tu che sei il Sole di giustizia, vieni a illuminare chi giace nelle tenebre.

[Letture della IV Domenica di Avvento B]

22 dicembre -
O Re delle genti, atteso da tutti i popoli, tu che sei la pietra angolare
riuniscili tutti in uno solo,
vieni a salvare l’uomo che hai plasmato dalla terra.
1Samuele 1,24-28; 1Sam. 2,1.4-8
Luca 1,46-55

23 dicembre -
O Emmanuele, Dio-con-noi, Parola eterna, tu che sei la speranza e la salvezza dei popoli,
vieni presto, Signore nostro Dio.
Malachìa 3,1-14. 23-24; Salmo 24
Luca 1,57-66

La LUCE di Bethlemme, luce della PACE

A Betlemme, nella chiesa della Natività, arde da secoli una lampada alimentata con olio offerto a turno da tutti i Paesi cristiani.
Dal 1986 un bambino attinge una fiamma dalla quella luce perenne e gli Scuots austriaci la portano a Linz.
Da qui la “Luce della Pace” viene irraggiata in tutta l’Europa, tramite una staffetta degli Scuots che la portano in treno in tutte le capitali, consegnandola, ad ogni stazione, agli Scuots locali.
Così arriva in tutte le comunità la “Luce di Betlemme”.
Anche da noi la portano gli Scuots di san Vito, da Pescara.
Ognuno potrà attingerla dalla lampada che sarà sull’altare e potrà portarla nella propria casa: sarà come se ciascuno l’avesse accesa personalmente dalla chiesa di Betlemme, dove è nato Gesù.
La luce della lampada arderà poi davanti al nostro presepe in chiesa.
Oggi benediciamo le statue del Bambino Gesù che ognuno di noi poi deporrà nel presepe allestito nella propria casa.

AGENDA NATALIZIA 2008 - 2009


Agenda Natalizia
* * *
Natale del Signore
Mercoledì 24 - ore 23.00
S. Messa nella Santa Notte

Giovedì 25
ore 9.00 - S. Messa in S. Giorgio
ore 11.00 e 18.30 - S. Messe in parrocchia

Venerdì 26 - S. Stefano m.e
ore 18.30 - S. Messa in parrocchia

Sabato 27
ore 18.30 - S. Messa in parrocchia
Santa Famiglia di Nazareth

Domenica 28
ore 9.00 - S. Messa in S. Giorgio
ore 11.00 - S. Messa in parrocchia
Presentazione Gruppo Nazareth
* * *
Lunedì 29 - Mercoledì 31
Non si celebra Messa in parrocchia
In Cattedrale a Lanciano
ore 18.00 - Presiede il Vescovo
e Te Deum di ringraziamento
* * *
1 Gennaio 2009: Maria,Madre di Dio
Giornata Mondiale per la Pace
ore 18.30 - S. Messa in parrocchia
* * *
Domenica di Natale
Sabato 3
ore 18.30 - S. Messa in parrocchia
Domenica 4
ore 9.00 - S. Messa in S. Giorgio
ore 11.00 - S. Messa in parrocchia
* * *
Manifestazione del Signore - Epifania
Lunedì 5
ore 18.30 - S. Messa in parrocchia
Martedì 6
ore 9.00 - S. Messa in S. Giorgio
ore 11.00 - S. Messa in parrocchia

Nuovamente... AUGURI! - Il parroco di Treglio

Sarà la consuetudine, la tradizione… ma non ci stanchiamo mai di fare gli auguri soprattutto per Natale.
Cosa vogliamo esprimere con questa parola?
Forse la ripetiamo senza troppo rifletterci, senza pensare attentamente a chi la rivolgiamo e cosa vogliamo augurargli: Che tutto ti vada bene? Che tu possa essere felice? Che tu possa vivere bene questi giorni con i tuoi cari? Che tu abbia salute?
Lo diciamo e poi lasciamo che l’altro intenda un po’ quello che vuole, in base alle sue esigenze.
A dare il senso degli auguri dovrebbe essere piuttosto lo sguardo di chi li porge, di chi vuole farsi guardare e in questa intesa può esserci molto di più delle parole, una comunicazione più profonda e intensa che possa in qualche modo toccare il cuore.
Mi lasciano allibito gli sms che intasano nelle Festività i ripetitori e i nostri cellulari: sdolcinature sentimentali inviate a tutti… quelli che sono in rubrica! Per non parlare poi delle mail arricchite di decorazioni e immagini da sogno.
Tutta roba virtuale e soprattutto impersonale!
Da chi vorrei ricevere gli auguri quest’anno… per potergli rispondere a tono?
Dai nostri politici che forse non hanno più alcun senso di esistere e di svolgere il loro compito: interdetti a vita! Dagli imprenditori che hanno gonfiato un’economia irreale, che invece di soddisfare bisogni, li crea! Dai grandi comunicatori che ne propinano per tutti e per ogni eventualità…
Ma so che non li riceverò da loro e comunque gradirei non riceverli.
Mi basteranno quelli dei nostri bambini, almeno loro sono ancora sinceri e autentici!
A che vorrei farli io?
Ci sto pensando, ma non vorrei escludere nessuno; vorrei solo essere autentico.
Auguri!
p. R*

venerdì 28 novembre 2008

Agenda settimanale: 1 - 9 DICEMBRE 2008


Agenda settimanale 1 - 9 Dicembre 2008
* * *
Novena per la Festa dell’Immacolata
Ogni giorno, alle 18.30
Preghiera mariana: Rosario o Vespri

Lunedì 1
ore 21.00 - S .Messa a Paglieroni

Martedì 2 e Mercoledì 3
non si celebra la S. Messa

Giovedì 4
ore 18.30 - S. Messa

Venerdì 5 - Primo del mese
ore 21.00 - S. Messa e Adorazione

Sabato 6
II Domenica di Avvento
ore 18.30 - S. Messa in parrocchia

Domenica 7
ore 9.00 - S. Messa in S. Giorgio
ore 11.00 - S. Messa in parrocchia

Lunedì 8
Immacolata Concezione di Maria
ore 9.00 - S. Messa in S. Giorgio
ore 11.00 - S. Messa in parrocchia
* * *
Martedì 9, ore 21.00
Consiglio Pastorale Parrocchiale
* * *
La commissione caritativa
confezionerà dei dolci
che saranno messi a offerta
durante le S. Messe del 6, 7 e 8
a sostegno alle famiglie indigenti.
* * *
Durante il periodo invernale
più freddo dell’anno
la S. Messa feriale sarà celebrata
abitualmente nella sala
al piano terreno
della casa parrocchiale
appositamente riscaldata.

La parola si fa Vita: prima settimana di Avvento

Proponiamo la lettura continua di Isaia seguendo il lezionario feriale:

Lunedì Isaia 4, 2-6
Martedì Isaia 11, 1-8
Mercoledì Isaia 25, 6-10a
Giovedì Isaia 26, 1-6
Venerdì Isaia 29, 17-24
Sabato Isaia 30, 19...26

L’annuncio domenicale prosegue e richiama l’attesa per il compimento di ciò che il Messia opererà nell’umanità: guarigioni, segni prodigiosi, la compassione di Dio per i poveri.
Gesù ha operato questo tra noi.
Oggi tocca a noi vivere la novità del Vangelo: vigilare, operosi nella carità!
Così collaboriamo anche noi all’unità di tutti gli uomini in Dio, camminando con loro verso la luce,
fuori dal buio dell’egoismo, e la sperimentiamo già alla mensa dell’Eucaristia.

Una comunità che celebra - I Domenica di Avvento. 30 novembre 2008

GESU’, presenza di Dio-che-viene.



Lucernario: accensione del I cero

Preghiera penitenziale

Signore Gesù, la tua venuta
è certa come l’aurora: svegliaci!
Signore pietà!


Cristo Signore, il tuo Spirito spazza via
la nostra ribellione: dacci vita!
Cristo pietà!


Signore Gesù, le tue mani ci danno
un volto nuovo: plasmaci! Signore pietà!

Preghiera dell’Assemblea [mani alzate]

O Dio, nostro Padre, nella tua costante fedeltà ricordati di noi, opera delle tue mani, e aiutaci perché attendiamo vigilanti, con amore irreprensibile, la gloriosa venuta del nostro redentore, Gesù Cristo tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio che vive e regna…Amen!


LITURGIA DELLA PAROLA


Dal libro del profeta Isaia 63,16-19; 64,1-3.8


Tu, Signore, sei nostro padre,
da sempre ti chiami nostro redentore.Perché, Signore, ci lasci vagare
lontano dalle tue viee lasci indurire il nostro cuore,
cosi che non ti tema?Ritorna per amore dei tuoi servi,per amore delle tribù, tua eredità.Se tu squarciassi i cieli e scendessi!Davanti a te sussulterebbero i monti.Quando tu compivi cose terribili
che non attendevamo,tu scendesti e davanti a te
sussultarono i monti.Mai si udì parlare da tempi lontani,orecchio non ha sentito,occhio non ha visto che un Dio,
fuori di te, abbia fatto tanto
per chi confida in lui.Tu vai incontro a quelli che praticano con gioia la giustiziae si ricordano delle tue vie.Ecco, tu sei adirato
perché abbiamo peccato contro di te
da lungo tempo e siamo stati ribelli.Siamo divenuti tutti
come una cosa impura,e come panno immondo
sono tutti i nostri atti di giustizia;tutti siamo avvizziti come foglie,le nostre iniquità ci hanno portato via come il vento.Nessuno invocava il tuo nome,nessuno si risvegliava per stringersi a te;perché tu avevi nascosto da noi
il tuo volto, ci avevi messo in balìa
della nostra iniquità.Ma, Signore, tu sei nostro padre;noi siamo argilla
e tu colui che ci plasma,tutti noi siamo opera delle tue mani.
Parola di Dio.
Salmo responsoriale (79)

R/. Signore, fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.

[Misericordias Domini in aeternum cantabo!]

Tu, pastore d’Israele, ascolta,seduto sui cherubini, risplendi.Risveglia la tua potenza e vieni a salvarci.

Dio degli eserciti, ritorna!Guarda dal cielo e vedie visita questa vigna,proteggi quello che la tua destra ha piantato,il figlio dell’uomo che per te hai reso forte.

Sia la tua mano sull’uomo della tua destra,sul figlio dell’uomo che per te hai reso forte.Da te mai più ci allontaneremo,
facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 1,3-9


Fratelli, grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo! Rendo grazie continuamente al mio Dio per voi, a motivo della grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù, perché in lui siete stati arricchiti di tutti i doni, quelli della parola e quelli della conoscenza. La testimonianza di Cristo si è stabilita tra voi così saldamente che non manca più alcun carisma a voi, che aspettate la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo. Egli vi renderà saldi sino alla fine, irreprensibili nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo. Degno di fede è Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione con il Figlio suo Gesù Cristo, Signore nostro!
Parola di Dio.


Alleluja, alleluja!
Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza! Alleluja!

+ Dal vangelo secondo Marco 13,[1a.3.26a.29b.]33-37


[Mentre Gesù, uscito dal Tempio stava sul monte degli Ulivi, seduto di fronte al Tempio, disse a Pietro, Giacomo, Giovanni e Andrea, che lo interrogavano in disparte: «(Il Figlio dell’uomo) è vicino, è alle porte]. Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento .
È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».
Parola del Signore.

Professione di Fede-Simbolo degli Apostoli


La Parola si fa Preghiera

+ Fratelli e sorelle, solo il Signore fà germogliare, ogni giorno, la novità della nostra vita. A lui rivolgiamo la nostra vigilante preghiera:

R./ Vieni, Signore nella nostra vita!

- Rendi la tua Chiesa vigilante, perché nel mondo tenga viva la speranza del tuo incontro con ogni uomo: Vieni...

- Accompagna e illumina i responsabili della convivenza sociale, perché facciano scelte di giustizia e di pace per le nazioni: Vieni, Signore nella nostra vita!

- Illuminaci con la tua parola, perché sappiamo correggere i nostri comportamenti e ritornare a te: Vieni, Signore …

- Vieni incontro alle attese degli uomini di oggi, con la nostra carità: Vieni…

- Spalanca gli orizzonti di questa celebrazione eucaristica su tutto il mondo, perché ci sentiamo responsabili della speranza che è in noi: Vieni…

[Intenzioni proposte dai gruppi di I.C.]

Dalla Parola all’Eucaristia

Ti ringraziamo, Padre, tu sei il Dio fedele! In Gesù, tuo Figlio, ci hai colmati di tutti doni che ci fanno vivere in comunione con te e tra noi. Il pane e vino, che ti presentiamo, sono già il segno che è già presente tra noi, fino al giorno della sua piena manifestazione a tutti.
Per Cristo, nostro Signore. Amen!




Treglio in cammino incontro al Signore che viene - Avvento 2008

Il Signore ritornerà!
Svegli! Prepariamogli la strada.
Testimoni della Luce venuta nel mondo,
di un Figlio nato da una Donna.



Dio ha già realizzato tutto ciò che aveva promesso di fare: ha squarciato i cieli per venire incontro agli uomini; ha perdonato le ingiustizie del suo popolo; ha preso con forza le difese degli oppressi; ha preparato in Maria la stabile dimora del suo Figlio.
Ora, Dio attende.
E’ in attesa, con noi, dei frutti: l’obbedienza della fede, una vigilanza costante,
il coraggio di cambiare, una vita autentica…
La voce del Battezzatore è oggi quella di chi ricorda agli uomini quest’attesa di Dio,
a cui Maria, con il suo assenso, ha già risposto con pienezza.
Deluderemo noi questa attesa?
Dio, in Gesù, è sempre fedele!













Gli apostoli Paolo e Pietro, nelle loro lettere, senza sosta, ci spronano: abbiamo tutti i doni per non desistere; per essere irreprensibili, in pace; per vivere nella gioia dello Spirito; confermati dallo stesso Vangelo.

domenica 23 novembre 2008

Cristiani: discepoli di Gesù con san Paolo - Catechesi per gli adulti

Un cammino mensile di formazione come adulti,
per essere consapevoli del dono ricevuto
nel Battesimo e diventare capaci di “rendere ragione
della Speranza che è in noi”.

1. San Paolo, il suo itinerario di credente e di discepolo.

2. Le lettere di san Paolo e lo sviluppo del suo pensiero.

3. Lettura continua della Lettera ai Galati e presentazione.

4. Il Vangelo di Paolo: Gesù Cristo, il Crocifisso Risorto.

5. Il Vangelo della Libertà.

6. Il Vangelo dello Spirito – La gratuità.

7. Il Vangelo della Vita nuova.

8. Il Vangelo della comunione in comunità.


Preghiera per la celebrazione dell’anno paolino
(+Carlo Ghidelli)

O Dio, nostro Signore e Padre,
per intercessione di san Paolo apostolo
noi ti preghiamo.

Santifica le nostre famiglie
e fa’ di esse autentici focolari
di educazione alla vita cristiana.

Accendi nel cuore di tanti giovani
il desiderio di servirti come Paolo
diffondendo il santo Vangelo.

Manda alla tua Chiesa numerosi e santi sacerdoti,
testimoni credibili del tuo amore.
Fa’ che la nostra Chiesa frentana
in questo anno dedicato a san Paolo
cresca nell’amore a te e ai fratelli.

Amen!

Una comunità legge Paolo

1. NOI e Paolo

La vita ci pone sfide e domande: è importante ascoltare gli interrogativi che portiamo nel cuore, i nostri dubbi e le nostre ricerche. E’ necessario capire la nostra realtà e quello che siamo, perché essa entri nella parola di Dio e ne esca illuminata.
Viviamo in un’epoca di cambiamento e di incertezze, l’individualismo prevale: la vita di comunità cristiana ci aiuta ad andare oltre l’isolamento?
Riusciamo a condividere la nostra esperienza di fede, a creare spazi di ascolto, di dialogo, di accoglienza, di ricerca insieme…? Soprattutto nella famiglia e nelle occasioni quotidiane?


2. PAOLO e noi

Dopo venti secoli il cristianesimo non si assimila più alla società, alla cultura, agli “imperi” economici, politici… Grandi e veloci cambiamenti, pluralismo di idee, di “presunte verità”…
Oggi, “essere cristiani” è una scelta, non più un’eredità!

PAOLO non è cristiano di nascita e nemmeno ha vissuto con Gesù.
Il suo incontro con il Vangelo sorprende e sconcerta. Egli lo sente come una luce che lo abbaglia.
Si presenta a noi affermando categoricamente che la condizione propria della vita cristiana è la libertà. Le istituzioni servono alla libertà e all’amore e quindi il loro destino è di essere superate.
Ascolta attentamente la vita delle sue comunità ed è fedele al suo compito di annunciatore del Vangelo. Si sente padre, guida, appoggio, e stimolo, ma mai padrone… sempre servo di tutti per amore di Cristo!
La sua azione missionaria fluisce da un sentimento permanente della presenza di Dio.

NOI… sentiamo il “battito di Dio” nella nostra vita?
Siamo in ascolto del battito del cuore degli altri?


3. La società in cui PAOLO ha vissuto

L’Impero romano del I secolo dopo Cristo: 80 milioni di persone, di cui 40milioni
di schiavi.
“La pace romana” imposta con la forza militare.
Cittadini romani. cittadini liberi, stranieri, schiavi, donne… considerate inferiori.
Il “culto” dell’Imperatore: una copertura religiosa per imporre uno strapotere.


4. La società in cui NOI viviamo

Il potere economico condiziona tutta la nostra esistenza individuale e sociale.
Un’economia virtuale che non serve per far star meglio l’umanità, ma per arricchire pochi: il 20% della popolazione mondiale!
L’ideale della persona è consumare; la felicità sta nel possedere!
La pubblicità è il “paradiso terrestre perduto” e la promessa di un benessere facile.
L’attuale “crisi economica”: tragedia o momento favorevole per un nuovo annuncio del Vangelo di Gesù unico salvatore dell’uomo?

E’ possibile per un cristiano “resistere” a questo impero del denaro? Come?’
E’ possibile in questo contesto conservare la propria libertà?
Come vivere la vita comunitaria e le relazioni fraterne che il Vangelo ci propone?
Come noi cristiani possiamo partecipare al sorgere di una “città” dove tutti possono esercitare, e veder rispettato, il loro diritto-dovere alla cittadinanza?


5. La CONVERSIONE di PAOLO e il NOSTRO CAMBIAMENTO DI VITA

Per noi la vita cristiana è iniziata da piccoli; Cristo e il Vangelo fanno parte della nostra tradizione familiare e sociale.Se la conversione è un’inversione di rotta, di direzione, un cambiare strada… un convergere su Cristo per incontrarlo, conoscerlo, quali conversioni abbiamo avuto nella nostra vita?
Come è avvenuto e si è realizzato il nostro incontro con Cristo?

Luca nei suoi Atti 9,1-19a; 22,3-21; 26,2-23 riporta per tre volte il racconto di come è stato sconvolgente l’incontro di Saul con Cristo (cf. Atti 7,55- 8,1).
Alcune annotazioni sono fondamentali:
- la caduta
- una luce dall’alto
- una voce
- la cecità
e connotano il suo percorso interiore, non solo i fatti esteriori.
Lasciano trasparire l’esperienza vissuta: il fallimento del sistema in cui egli viveva (e che sentiva già crollare dentro di sé…), la rottura avvenuta, l’intervento diretto di Dio sul nulla di Saul.
A 28 anni comincia per Paolo il processo di una lenta maturazione, l’evento di Damasco si approfondisce: per 13 anni vive in alcune comunità (Cesarea, Tarso, Antiochia…) e lì matura la sua fede in Gesù prima di intraprendere i suoi viaggi missionari.
In questi anni matura la sua nuova personalità di credente e di discepolo che egli stesso sintetizza:
“Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto“ (1Corinzi 15,8)
“Cristo mi ha amato e ha dato se stesso per me. Vivo, ma ormai non più io: è Cristo che vive in me!” (Galati 2,20).

“Mi sforzo di catturare Cristo, perché anch’io sono stato catturato da lui” (Filippesi 3,12).

sabato 22 novembre 2008

IL TEMPO LITURGICO DELL'AVVENTO 2008 - CICLO B


Il Signore ritornerà!
Svegli! Preparategli la strada.
Testimoni della Luce venuta nel mondo,
di un Figlio nato da una donna.

L’itinerario dell’Avvento nel ciclo liturgico B


Marco, il Vangelo dell’Anno B

Il ciclo liturgico B è caratterizzato dalla lettura del racconto evangelico di Marco, il primo ad essere scritto, che costituisce un itinerario catecumenale alla fede in Gesù, Figlio di Dio, e una preparazione al Battesimo. Attraverso un percorso, in due grandi fasi (1.1 – 8.27-30 e 8,31 – 15, 39), il discepolo arriva a professare la sua fede nel Figlio crocifisso.
Tutto ruota attorno a Gesù che vuol farsi conoscere per quello che è, incontrando continuamente ostacoli per farsi strada nel cuore dei suoi ascoltatori e soprattutto dei suoi discepoli.

Il Vangelo di Marco nell’Avvento B

Nel tempo di Avvento si leggono solo due passi di Marco (Mc 13,33-37 nella I domenica e 1,1-8 nella II); mentre Giovanni 1,6-8. 19-28 si legge nella III e Luca 1,26-38 nella IV. Tuttavia questi due brani sono sufficienti per darci la prospettiva dell’Avvento/B, soprattutto nella sua prima parte (Domeniche I e II; oppure fino al 17 dicembre).

I - 1 La comunità dei discepoli, ogni volta che si avvicina alla celebrazione della Pasqua (Eucaristia) vede in qualche modo preannunciarsi la fine, che è il fine di tutto, del suo itinerario quotidiano di fede: è sicuro, il Signore tornerà!
E’ una certezza che incoraggia, senza però dare nessuna sicurezza: sarà un ritorno improvviso, inatteso, non bisogna farsi cogliere di sorpresa. Il discepolo deve essere pronto e sveglio, una sentinella per tutti (Tema della I domenica: 13,33-37).
I - 2 Sarà in quel momento finale come l’inizio, la buona notizia riecheggerà come per la prima volta (1,1) e stavolta non sarà più la voce del Battezzatore a richiamare l’attenzione di Israele (1,4), rievocando la profezia di Isaia (Is 40,3 preceduto da Ml 3,1 [Es 23,20] in Mc 1,2-3), ma l’annuncio evangelico sarà portato dagli stessi discepoli di Gesù a tutti: il battesimo nello Spirito, l’immersione nella sua stessa Vita divina!
Ai cristiani, oggi, l’impegno di preparargli la strada, spianando i suoi sentieri (Tema della II domenica: 1,1-8).

II - 1 La seconda parte dell’Avvento è costituito dalle Domeniche III e IV, comunque dal 17 dicembre (inizio della tradizionale Novena).
Qui irrompe l’evento dell’incarnazione della nascita del Figlio di Dio. Mancando, nel racconto di Marco, questa prospettiva che svilupperanno Matteo e Luca dal punto di vista storico-salvifico, e da quello teologico Giovanni, si leggono appunto Giovanni 1,6-8. 19-28 nella III e Luca 1,26-38 nella IV.



Avvento B/I Isaia Salmo Apostolo Marco

Dom. I 63,16-19; 64,1-3.8 79 1Corinzi 1,3-9 13,33-37
Dom. II 40,1-5.9-11 84 2Pietro 3,8-14 1,1-8

Avvento B/II Isaia Salmo Apostolo Vangelo
Dom. III 61,1-2a.10-11 Luca 1,46…54 1Tessalonicesi 5,16-24 Gv 1,6-8. 19-28
Dom. IV 2Samuele 7,1-5.8b-16 88 Romani 16,25-27 Lc 1,26-38


La Parola di Dio nell’Avvento B

Il percorso biblico dell’Avvento B è analogo a quello degli altri due cicli (A e C cf. qui p. 4) la comunità e il credente sono proiettati verso la venuta improvvisa di Gesù Signore, il “Figlio dell’uomo”. Al di là dei vari generi letterari (escatologico o apocalittico) si tratta della manifestazione piena e definitiva, gloriosa, del Signore che invererà la sua attuale presenza tra noi e compirà la sua prima venuta, nella nostra carne umana.
Possiamo intravvedere come 4 tappe in questo itinerario tracciato dai Vangeli:
I - annuncio della venuta e invito alla vigilanza: stare svegli e pronti, operosi;
II – prepararsi adeguatamente: raddrizzare i percorsi del proprio cuore;
III – concentrarsi su Cristo già presente tra noi (conversione=convergere su di Lui!);
IV – Maria, umanità totalmente accogliente alla venuta del Signore.
Le letture dell’AT sono profezie sul Messia, sul tempo dell’Inviato di Dio: un’epoca di pace universale in cui la salvezza verrà offerta ad ogni uomo e a tutti popoli. Ognuno potrà trovare un nuovo rapporto con Dio, come con un padre, e nello stesso tempo tutti potranno sperimentare la gioia di essere salvati.
Questo motiva a “preparare la via” alla sua venuta, nel proprio cuore e rimuovendo gli ostacoli esteriori.
L’esperienza annunciata culminerà nella gioia: finalmente i poveri hanno un loro liberatore: ognono sarà amato come un figlio!
Le letture apostoliche ricordano alle comunità cristiane che sono protagoniste di una manifestazione assoluto del “piano salvifico” annunciato dai profeti, che devono diventare consapevoli della possibilità di vivere un’esistenza “nuova”, che manifesti in una retta condotta, nella preghiera, nella gratitudine e solidarietà, la realizzazione in loro della salvezza operata da Gesù per ogni uomo.


Visione d’insieme delle Domeniche di Avvento B

Dio ha già realizzato tutto ciò che aveva promesso di fare: ha squarciato i cieli per venire incontro agli uomini; ha perdonato le ingiustizie del suo popolo; ha preso con forza le difese degli oppressi; ha preparato in Maria la stabile dimora del suo Figlio.
Ora, Dio attende.
E’ in attesa, con noi, dei frutti: l’obbedienza della fede, una vigilanza costante, il coraggio di cambiare, una vita autentica…
La voce del Battezzatore è oggi quella di chi ricorda agli uomini quest’attesa di Dio, a cui Maria, con il suo assenso, ha già risposto con pienezza.
Deluderemo noi questa attesa?
Dio, in Gesù, è sempre fedele!
Gli apostoli Paolo e Pietro, nelle loro lettere, senza sosta, ci spronano: abbiamo tutti i doni per non desistere; per essere irreprensibili, in pace; per vivere nella gioia dello Spirito; confermati dallo stesso Vangelo.


Note Pastorali – Liturgiche - Catechetiche

In base a questa impostazione generale, seguiamo l’itinerario delle quattro domeniche, evidenziando il tema dominante che può essere di ispirazione per animare la celebrazione eucaristica domenicale (ammonizioni; preghiere penitenziale e universale; canti, simboli e gesti specifici…) e per accompagnare gli incontri di catechesi sia dell’IC che degli adulti.
Per ogni domenica, utile all’animazione liturgica e alla catechesi, indichiamo un TEMA, una FIGURA BIBLICA di riferimento, una PREGHIERA per l’accensione del cero che si farà anche all’inizio della messa domenicale comunitaria.
Ogni catechista, con i genitori, (lasciando ad ogni gruppo la libertà di organizzarsi rispettando l’età e la tappa del cammino che si sta percorrendo) cerchi di sviluppare il tema domenicale aiutando i bambini a fare qualche piccola esperienza che può poi essere scritta o disegnata, a comporre una preghiera, a scegliere un SIMBOLO o GESTO SIMBOLICO da presentare anche in chiesa per tutti.
Per i bambini sono importanti:
1. un’attività concreta che ogni bambino può svolgere da solo o in famiglia, con i suoi genitori…
2. un’attività di gruppo che accompagna l’annuncio
3. un riferimento alla liturgia domenicale scegliendo tra i testi proposti qui.
Saremo aiutati anche dal sussidio della CEI E’ apparsa la Grazia di Dio e i bambini avranno un loro piccolo sussidio.



30 Novembre - Avvento B: Domenica I
Isaia Salmo Apostolo Marco
63,16-19; 64,1-3.8 79 1Corinzi 1,3-9 13,33-37
Se Dio scendesse da noi! Il Giorno del Signore State svegli!
Vigilante attesa del Signore che viene

Il Signore ritornerà e affida a noi il compito di stare svegli e pronti perché non sappiamo quando sarà il momento.
E’ una venuta che dobbiamo desiderare e sperare, implorarla.
E’ il ritorno di un Padre: se noi lo desideriamo egli ci verrà incontro e noi potremo come figli nuovamente stringerci a lui.
La Parola, che ci apre alla conoscenza di Dio, fa scaturire in noi questo desiderio: è il Figlio inviato dal Padre che ci rende saldi fino al suo ritorno e compie per tutta l’umanità tutte le promesse di Dio.

Figura di riferimento: Il profeta Isaia

Accensione del cero:

Quando di notte si lascia accesa una luce in casa
significa che stiamo aspettando l’arrivo di qualcuno.
Noi ora accendiamo questo cero
ascoltando il Profeta che ci invita alla fiducia nel ritorno del Signore.
Egli verrà e ci salverà, ci stringerà a sé
come un padre i suoi figli.

Simboli:

- un po’ di argilla su una tavolozza… un vaso appena iniziata la lavorazione;
- un cesto con foglie secche…
- - oppure un albero secco con le foglie a terra…



7 Dicembre - Avvento B: Domenica II
Isaia Salmo Apostolo Marco
40,1-5.9-11 84 2Pietro 3,8-14 1,1-8
Ogni valle sia colmata. Cieli e terre nuove. Preparate la via.

Preparare le vie al Signore che viene

La fine richiama l’inizio, e oggi è ancora il tempo del lieto annuncio: cambiare si può! Non è solo l’esortazione premonitrice del Battezzatore, ma la nostra stessa esperienza di cristiani nella Chiesa, di uomini salvati, perdonati, abbracciati.
E’ Dio che opera una svolta radicale e cosmica: verranno cieli e terre nuove, e noi saremo suoi collaboratori, non spettatori!
Il nostro cambiamento è un’inversione di tendenza e un concentrarci nuovamente sull’azione di Dio che, attraverso la forza della sua Parola, cambia il destino del mondo e ogni uomo potrà vederlo!
Dove? Già nella nostra nuova condotta di vita.


Figura di riferimento: Giovanni, il Battezzatore

Accensione del cero:

Accendiamo il secondo cero
rispondendo all’invito del Battista:
Preparate la strada al Signore che viene.
La luce di Gesù ci illumini
perché con il suo amore possa cambiare
il nostro modo di vivere
e ci faccia camminare, insieme ad ogni uomo,
verso il Signore che viene
a creare per noi cieli e terre nuove.

Simboli:

- il Lezionario accompagnato, da due ceri accesi, che verrà posto sopra l’altare… può essere portato da una famiglia…





14 Dicembre - Avvento B: Domenica III
Isaia Salmo Apostolo Giovanni
61,1-2a.10-11 Luca 1,46…54 1Tessalonicesi 5,16-24 1,6-8. 19-28
La notizia di gioia ai poveri. Gioia perché il Signore viene. La Luce è nel mondo.

Gioia per una Presenza che illumina il mondo!

In mezzo a noi c’è Uno che va continuamente riconosciuto: l’Inviato del Padre. Ancora una volta ce ne viene annunciata la presenza illuminante, dal Battezzatore e prima da Isaia.
Colui che opera, investito dallo Spirito, porta uno sfolgorante annuncio di gioia e guarisce così chi ha il cuore affranto; fa germogliare la giustizia e ne riveste i poveri che lo accolgono.
Maria è la primizia di questa umanità di poveri che accoglie in sé l’opera dello Spirito e vi dà il suo personale e totale assenso.
In noi trovano allora spazio la gioia, la continua preghiera, il ringraziamento… senza adagiarci mai nell’appagamento o nella delusione: Dio è fedele e realizzerà tutto questo in noi e in mezzo a noi.


Figura di riferimento: Giuseppe, lo sposo di Maria

Accensione del cero:

Oggi è la domenica della gioia.
Accendiamo il terzo cero
accogliendo l’invito dell’apostolo Paolo
alla preghiera continua e al ringraziamento.
Teniamolo acceso in noi e in mezzo a noi
per non spegnere lo Spirito.
Così saremo capaci di riconoscere Gesù, il Figlio del Padre,
come ha fatto Giuseppe, uomo giusto.


Simboli:

- Fiori di carta colorata che vengono distribuiti soprattutto ai bambini e alla conclusione della celebrazione, durante il canto di congedo, vengono appesi ai rami dell’albero secco…



21 Dicembre - Avvento B: Domenica IV

Isaia Salmo Apostolo Luca
2Samuele 7,1-5.8b-16 88 Romani 16,25-27 1,26-38
Una casa salda per sempre. Il disegno di Dio rivelato a tutti. L’annuncio a Maria.

Gesù il Figlio del Padre che si fa uomo

Le promesse di Dio si realizzano nella storia di un popolo, di una famiglia, di una giovane donna: Maria di Nazareth.
Quale presenza più stabile di Dio tra noi che il ventre di una donna?! Così vulnerabile fragile, eppure vitale perché opera dello Spirito di Dio!
E’ con stupore che noi assistiamo così alla realizzazione di un piano salvifico che silenziosamente si è fatto strada attraverso i secoli, fino all’utero di una donna, nuovo inizio della creazione, agli albori originari della vita umana.
In questo modo è fatto conoscere a tutti.


Figura di riferimento: Maria, la vergine madre di Gesù

Accogliamo oggi, in mezzo a noi,
la LUCE da BETHLEMME il paese della Palestina
dove è nato Gesù, il nostro Salvatore.
Da questa luce accendiamo il QUARTO CERO
perché ravvivi in noi
la gioia di accogliere Gesù.
Maria, dimora stabile del Figlio di Dio,
ci renda capaci di fargli spazio e di prepararci
ad accogliere questo Dono
che colma ogni nostra attesa.


Simboli:

- L’altare non è allestito all’inizio della celebrazione. Alla presentazione dei doni vengono alcune mamme, portano le tovaglie, e lo arredano con i fiori… e l’occorrente per la celebrazione

IL TEMPO LITURGICO DELL'AVVENTO

Il Tempo Liturgico dell’Avvento
Traccia di lavoro per la Catechesi e l’Animazione Liturgica
Marana tha. Vieni, Signore! (1Corinti 16, 22)
Maran athà. Il Signore viene. (Apocalisse 22, 20)

Parrocchia Maria SS. Assunta – Treglio (CH)


Avvento come Venuta - Avvento come Avvenimento - Avvento come Presenza

Questo triplice significato, che è stato poi ripreso dai Padri della Chiesa (autori antichi e autorevoli di scritti cristiani), può essere così riassunto: il Signore Gesù che viene oggi in mezzo a noi nella liturgia, perché è venuto già nella nostra natura umana, è lo stesso che verrà un giorno nella gloria (ma l’ordine delle espressioni può essere capovolto a piacere…).
Anzi, la sua è una continua e ininterrotta venuta in mezzo a noi nella storia umana, dopo che egli, glorificato nella risurrezione, mediante il suo Spirito continua a guidare il cammino dell’umanità e della creazione intera verso la pienezza.
E’ la vita cristiana stessa che non conosce ripetizioni, ma sempre eventi inattesi e sorprendenti: essa è sempre venuta del Signore crocifisso – risorto e quindi sempre e solo un evento pasquale.

L’atteggiamento del cristiano e della Chiesa è una riposta ad aprirsi all’appello di vigilare, a mettersi in cammino, nella gioia, nella fiducia, nella carità, alla presenza del Misericordioso nel mondo, alla luce del Vangelo di Gesù di Nazaret. Il tempo di Avvento mette in luce l’aspetto centrale e dinamico della vita cristiana, della storia: andare incontro a Colui che si fa vicino a noi.

L’attuale celebrazione liturgica dell’Avvento, nella maggior parte della Chiesa, è costituita da 4 domeniche (e rispettive settimane; nella diocesi di Milano con il “rito ambrosiano” da 6, cioè si inizia due domeniche prima). Tuttavia il riferimento non è sempre lo stesso: mentre al centro è sempre la celebrazione sacramentale della presenza di Gesù, nella Parola e nel Pane eucaristico:
- fino al 16 dicembre si guarda alla venuta gloriosa del Signore;
- dal 17 dicembre si ripercorre l’annuncio profetico della nascita del Messia, fino alla celebrazione della sua Nascita nella natura umana come un Bambino.


Avvento: ricominciamo dalla fine

L’itinerario liturgico, riflesso di quello della nostra esistenza umana, inizia in tutti i tre cicli (A – B – C) con la fine, con gli annunci evangelici del ritorno glorioso del Signore alla fine dei tempi… ma tranquilli, non è la fine del mondo!
E’ piuttosto l’annuncio di una presenza liberatrice, che al di là delle sue immaginazioni, è sempre improvvisa e sorprendente… per questo imprevedibile, anche se corrisponde ai bisogni e ai desiderio più autentici dell’umanità e del cuore di ogni uomo. L’annuncio della fine, o meglio del fine, non è destinato a suscitare ansia o turbamento (come preghiamo nell’embolismo dopo il Padre nostro…) ma ad essere vigilanti nella preghiera, lieti nella speranza e operosi nella carità; nell’attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro Signore Gesù Cristo.
Una presenza di salvezza per tutti gli uomini!


Avvento: un’attesa sempre viva

Nella liturgia della Parola di questo periodo vengono riproposti i testi profetici, soprattutto di Isaia. Sono parole cariche di promessa, di consolazione, di fiducia ad un popolo in quel momento era provato dall’esilio, dall’abbandono, dalla desolazione per la distruzione di Gerusalemme, la città santa, e l’annientamento della propria identità come popolo di Dio. E’ un momento di depressione e sfiducia, per Israele.
Il popolo è così invitato all’attesa “del giorno del Signore”, nel quale Dio si manifesterà ancora una volta, come nell’esodo dall’Egitto, liberatore e salvatore. Una venuta con caratteristiche nuove, in tonalità non solo escatologiche, ma messianiche: il servo del Signore compirà le promesse e le attese. Inaugurerà un’ epoca di pace, di benessere anche per tutti i popoli
Anche con la realizzazione di queste profezie in Gesù [le letture dei giorni feriali presentano bene questa dinamica tra promessa/profezia nella prima lettura e realizzazione nel brano evangelico], la dinamica e le caratteristiche dell’attesa di Israele sono sempre vive e attuali, anche per noi cristiani sia nel contesto storico nel quale ci troviamo a vivere, sia per le diverse situazioni che riguardano la nostra esistenza.
Ogni promessa profetica (dentro e fuori Israele) è per noi compiuta!
Ma è un compimento che sta avvenendo, una promessa che si sta ancora realizzando anzitutto nella celebrazione dell’Eucaristia, ma soprattutto nell’azione dello Spirito che fa “lievitare” tutta la storia come Regno di Dio.


Avvento: figure tipiche dell’attesa

Una caratteristica molto suggestiva dell’Avvento sono le “figure tipiche” dell’Avvento, sono personaggi biblici di primo piano: Maria, la vergine madre di Gesù; Giuseppe, lo sposo di Maria; il Battista; il profeta Isaia. Anche altre posso essere indicate pedagogicamente al popolo cristiano, nelle sue diverse componenti, come “tipo” di attesa e vigilanza: Elisabetta e Zaccaria, cugini di Maria; Sofonìa, un profeta; Anna, anziana profetessa; Simeone, vecchio sacerdote; i pastori a Betlemme… Ad essi si uniscono gli innumerevoli “poveri di Dio” che hanno vissuto quest’attesa di liberazione nella loro storia e nella loro carne.
Tratteggiamo alcune caratteristiche utili alla catechesi:

Maria
Di lei non riusciamo mai a dire abbastanza. Soprattutto è il modello di vigilanza… perché nessuno, come lei, ha sperimentato l’attesa della nascita del Messia, nel suo corpo per 9 mesi.
Tuttavia è soprattutto l’attesa del cuore: il Maria ci ritroviamo tutti come umanità in attesa di salvezza e di liberazione. A Cana, alle nozze a cui è invitata con Gesù, lei darà voce a questa attesa: “Non hanno più vino” (cfr. Gv 2, 3)
Elementi liturgici emergenti: presenza ed esemplarità
- la festa dell’Immacolata (8 dicembre) va collocata, sentita e celebrata, in questa prospettiva, legata al mistero di Cristo (lei preventivamente redenta) e quindi del suo Avvento;
- dal 17 al 24 la sua presenza ricorre continuamente, nelle letture bibliche e nelle preghiere: come lei ha generato Gesù nel suo corpo, così oggi ancora la Chiesa lo genera in tutti i credenti.
Come vederla e definirla?
“Piena di Grazia, benedetta fra le donne, vergine, sposa di Giuseppe, serva del Signore. Dona nuova - nuova Eva, Figlia di Sion, Vergine del sì a Dio, Vergine dell’ascolto operoso”.




Giuseppe
Poco ci dicono i Vangeli di lui, ma abbastanza per tratteggiarne un profilo, anche per noi esemplare.
- Giuseppe è l’uomo che si interroga su ciò che gli sta capitando, attendo ai segni della presenza di Dio nella sua vita;
- è l’uomo libero e aperto al disegno di Dio, perché possa attuarsi nella sua vita;
- è l’uomo che non si scompone di fronte alle sorprese di Dio, ma vi aderisce lasciando si guidare da lui (in 3 sogni, l’angelo suggerisce a Giuseppe il da farsi riguardo a Gesù).

Il Battista
E’ proposto dalla liturgia come figura di precursore: prepara la strada al Messia in mezzo a noi perché tutti gli uomini possano incontrarlo (cfr. Luca 3, 1-19; Matteo 3, 1-12). Come ultimo dei profeti, propone gli inviti dei precedenti profeti, in termini di pressante appello a cambiare lo stile di vita, espressione di un cuore cambiato dall’incontro con la misericordia di Dio.
Di lui il vangelo dice che è voce che grida e richiama ad un nuovo esodo, alla giustizia, ad un nuovo rapporto con Dio, amico dello sposo… (cfr. Giovanni 3, 22-30) che lo presenta come colui che può veramente rinnovare tutto. Lo indica ai suoi discepoli come l’Agnello di Dio, come colui che prende su di se il peccato del mondo. La sua predicazione è una vera evangelizzazione di testimonianza: pagherà con la sua vita la sua fedeltà alla Verità.

Isaia
1. Praticamente, in Avvento, leggiamo quasi tutto il libro del profeta Isaia: è il profeta che tiene desta la nostra attenzione, come Israele in esilio a Babilonia, in attesa di una nuova e definitiva liberazione. Frequenti sono i suoi inviti a guadare il futuro con fiducia, fonte di consolazione per il suo popolo.
Ripropone praticamente tutte le promesse di Dio nell’alleanza.
2. E’ un continuo invito alla gioia, la gioia dell’attesa, della ricerca, del cammino, dell’incontro… che si compie verso la pienezza.
3. Isaia è un testimone di speranza: annuncia la pace che porterà l’Inviato di Dio, il Messia ( ).
4. Le sue parole orientano ad un nuovo esodo, ad aprire una strada nel deserto, ad un ritorno sicuro, alla ricostruzione della Città di Dio. Ascoltando e leggendo i suoi testi siamo aiutati ad orientare il nostro sguardo verso il Signore, dove lui è presente e dove noi facciamo fatica riconoscerlo e ad incontrarlo. Così ci sembra meno lontano, meno estraneo, più familiare.

La Parola di Dio nell’Avvento

“Le letture del Vangelo hanno nelle singole domeniche una loro caratteristica propria: si riferiscono alla venuta del Signore alla fine dei tempi (I domenica), a Giovanni Battista (II e III domenica); agli antefatti immediati della nascita del Signore (IV domenica).
Le letture dell'Antico Testamento sono profezie sul Messia e sul tempo messianico, tratte soprattutto dal libro di Isaia.
Le letture dell'Apostolo contengono esortazioni e annunzi, in armonia con le caratteristiche di questo tempo” (OLM, 93).
In coerenza quindi con tutto l’ordinamento generale delle letture nel lezionario festivo, AT e Apostolo “stanno sullo sfondo” e costituiscono il contesto storico-salvifico (promessa e realizzazione) nel quale leggere il Vangelo che dà a loro il loro senso pieno.

COOPERAZIONE MISSIONARIA




Nelle nostre attività missionarie abbiamo raccolto € 941,00:
€ 256,00 vendita dolci
€ 235,00 collette
€ 450,00 stand dei bambini

Una parte è destinata all’Ufficio missionario diocesano
e parte alla casa La renaissance di Lomè (TOGO - A)

“E’ più felice chi dona di chi riceve!”
* * *
Domenica 23: giornata di sensibilizzazione
per il sostentamento economico dei preti.
Prendi visione del materiale esposto in fondo alla chiesa… e datti da fare!

SOBRIETA': un nuovo stile di vita

Non dormiamo dunque come gli altri, ma vigiliamo e siamo sobri”.
(Paolo ai Tessalonicesi 5,6)

Potrebbe sembrare la campagna del ministero della salute contro l’abuso di sostanze alcoliche: Non guidare in stato di ebbrezza.
L’invito di Paolo è per noi, figli della luce (illuminati da Cristo), a non dormire come gli altri,
a non farci addormentare dalle opinioni che circolano sulla salute, sulla tutela dell’ambiente,
sullo spreco dello risorse naturali come l’acqua, sulla preoccupante crisi economica…
Non possiamo e non dobbiamo dormirci su!
Non avremo mai un mondo migliore, se non modifichiamo le nostre attuali esigenze di vita,
se non puntiamo su uno stile di vita più sobrio che sa valutare e scegliere l’essenziale
e non il superfluo; che ha al centro non i propri bisogni, ma il bene di tutti; che sa usare le cose
e amare le persone… non il contrario!
Se tutti avranno la possibilità di star bene, starò meglio anch’io!
Buon principio per l’attuale crisi economica mondiale. p. R*

Agenda settimanale: 24 - 30 novembre 2008


Martedì 25, ore 10.00 - Ritiro dei preti

P. Roberto è assente fino a venerdì

Venerdì 28, ore 17.30
Esercizi spirituali per i laici a Sant’Apollinare


Sabato 29
ore 15.30 - Iniziamo l’Avvento
Incontro per i bambini dell’I.C. in chiesa

I Domenica di Avvento
ore 18.30 - S. Messa in parrocchia

Domenica 30
ore 9.00 - S. Messa in parrocchia
ore 11.00 - S. Messa in parrocchia
ore 16.30 - Incontro Gruppo Nazareth
ore 17.00 - Giovani Coppie

Gesù Cristo, Signore dell'universo

La Parola che si fa vita

Proponiamo alcuni brani biblici a commento della Parola domenicale:
ci aiutano ad accogliere la Parola
in tutta la sua profondità,
come avvenimento nella nostra vita,
alla luce di tutta la storia della Salvezza.


Ebrei 1,1-9; 2,9-18
Vediamo Gesù coronato di gloria
per la morte che ha sofferto.

Giovanni 12,31-32
Attirerò tutti a me.

Colossesi 1,12-20
In Cristo ogni pienezza!

Atti 4,24-35
I potenti della terra hanno congiurato contro il Signore e il suo Re.

Luca 24,1-7
Perché cercate tra i morti il Vivente?

Domenica 23 novembre 2008 - Festa di Gesù Cristo, Signore dell'Universo: GESU’, SIGNORE CHE GIUDICA CON AMORE

Preghiera penitenziale

Signore Gesù, il tuo regno è comunione con te: accoglici!
Signore pietà!
Cristo Signore, il tuo giudizio è la nostra salvezza: perdonaci!
Cristo pietà!
Signore Gesù, la tua misericordia è la nostra unica speranza: abbi pietà di noi!
Signore pietà!

Inno di lode: Gloria a Dio…

Preghiera dell’Assemblea [mani alzate]

O Padre, hai posto il tuo Figlio unico pastore di tutti gli uomini per costruire,
nelle tormentate vicende della storia, il tuo regno d’amore. Alimenta in noi la fede che, certamente un giorno annienterà la morte - ultimo nostro nemico - e ti consegnerà l’opera
della sua redenzione, perché tu sia tutto in tutti. Egli è Dio, e vive... Amen!

LITURGIA DELLA PAROLA

Dal libro del profeta Ezechiele 34,11-12.15-17
Così dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e le passerò in rassegna. Come un pastore passa in rassegna il suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine. Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. Oracolo del Signore Dio. Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all’ovile quella smarrita, fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia. A te, mio gregge, così dice il Signore Dio: Ecco, io giudicherò fra pecora e pecora, fra montoni e capri. Parola di Dio.

Salmo responsoriale (22)

R/. Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.

[Bonum est confidere in Domino. Bonum sperare in Domino.]

Il Signore è il mio pastore:non manco di nulla.Su pascoli erbosi mi fa riposare. Ad acque tranquille mi conduce.

Rinfranca l’anima mia,mi guida per il giusto camminoa motivo del suo nome.

Davanti a me tu prepari una mensasotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagnetutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signoreper lunghi giorni.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 15,20-26.28
Fratelli, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. Perché, se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti.
Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita. Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo. Poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo avere ridotto al nulla ogni Principato e ogni Potenza e Forza.
È necessario infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L’ultimo nemico a essere annientato sarà la morte. E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anch’egli,
il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti.
Parola di Dio.

Alleluja, alleluja!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il Regno che viene,
del nostro padre Davide! Alleluja!

+ Dal vangelo secondo Matteo 24,1.42; 25,31-46
[Mentre Gesù, uscito dal Tempio se ne andava, disse ai suoi discepoli: «Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore verrà].
Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria.
Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.
Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.
Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”.
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».
Parola del Signore.

LITURGIA DEL BATTESIMO

Invocazione dei Santi
Unzione
Promesse battesimali
Consegna del cero pasquale

+ Rinunciate? - Rinuncio!
+ Credete in Dio, Padre…? - Credo!
+ Credete in Gesù Cristo…? - Credo!
+ Credete nello Spirito santo…? - Credo!
+ Questa è la nostra fede… - Amen!

Battesimo nell’Acqua
Crismazione
Consegna dell’abito bianco

La Parola si fa Preghiera

+ Fratelli e sorelle, al Signore Gesù che viene a giudicare con amore i vivi e i morti, eleviamo la nostra fiduciosa preghiera:

R/. Signore Gesù Cristo, ascoltaci!

- Perché la tua Chiesa sappia annunciare il primato dell’amore; preghiamo.

- Perché chi governa sappia che servire gli altri è amare te; preghiamo.

- Perché ogni persona sia capace di gesti d’amore quotidiani; preghiamo.

- Perché Gloria, e i nostri figli, siano educati soprattutto ad amare i più deboli e i poveri nel nome di Gesù; preghiamo.

- Perché chi è nel disagio possa incontrare Gesù nell’amore disinteressato e concreto dei cristiani; preghiamo.

- Perché incontrando Gesù, qui nella liturgia, sappiamo poi riconoscerlo e amarlo negli altri che incontriamo tutti i giorni; preghiamo.

Dalla Parola all’Eucaristia

Ti ringraziamo, Padre, per il tuo Figlio Gesù che ci accoglie come suoi perché noi lo accogliamo nei nostri fratelli. Egli si dona a noi nel pane e vino che ti presentiamo, perché anche noi gli diamo da mangiare in coloro che hanno fame.
Per Cristo, nostro Signore. Amen!

PIANO PASTORALE PARROCCHIALE 2008 - 2011

Gesù RISORTO: la SPERANZA che ci fa vivere!


Il progetto pastorale della nostra parrocchia
non è nato né dalla testa di un acuto pensatore,
né di un’esperto parroco;
è il frutto di un’avventura cristiana iniziata molti anni fa,
ma che, in quest’ultimo quinquennio, ha avuto un rinnovato impulso.
Sgorga dal bisogno che tutti possiamo avere una visione chiara
e completa della nostra vita parrocchiale, un percorso condiviso
e non routinario, con alcuni obbiettivi precisi,
in sintonia con il cammino delle Chiese in Italia.
Non è facile il percorso di una comunità cristiana oggi,
anche nel nostro territorio con tradizionali radici religiose.
Per questo è sconsigliabile “navigare a vista”.
Qualcuno sostiene che sia sufficiente il Vangelo,
metterlo in pratica; nulla di più vero... ma non basta!
Il Vangelo stesso nasce dall’esperienza, spesso faticosa,
di una comunità: quel Gesù che ascoltiamo, celebriamo, amiamo,
testimoniamo… Non è più soltanto il Nazareno, ma è l’uomo totale,
quindi siamo anche noi, con la nostra storia e le nostre identità.
Un progetto è un aiuto a camminare insieme, a non perderci per strada,
a ritrovare l’orientamento nei momenti di incertezza.
E’ frutto anche della riflessione del Consiglio pastorale
condotta per più di un anno,
partendo dalla relazione del parroco sulla nostra parrocchia
e dalla lettura della Nota pastorale dei Vescovi Italiani del 2007,
dopo il convegno ecclesiale di Verona.
Vi abbiamo lavorato nelle assemblee di ottobre (2007 e 2008).
Una commissione ha avuto poi il compito di scegliere il percorso triennale,
di mettere a fuoco gli ambiti, di raccogliere il materiale.
Ora lo affidiamo a tutta la comunità
con la fiducia che solo lo Spirito vivificatore
può dargli energia vitale, perché non rimanga carta scritta.


sabato 8 novembre 2008

La Parola che si fa Vita: Dedicazione della chiesa

Parola che si fa Vita

Proponiamo alcuni brani biblici a commento della Parola domenicale: ci aiutano ad accogliere la Parola in tutta la sua profondità, come avvenimento nella nostra vita, alla luce di tutta la storia della Salvezza.

Giovanni 1,14-15; 4,21-23; 7,37-39
Cristo, Figlio del Padre, è il vero Tempio!

Apocalisse 21,9-22
I risorti in Cristo sono il Tempio di Dio.

1Corinzi 3,5-17; 2Corinzi 6,14-17
Galati 4,26-27; Efesini 2,19-22
La comunità cristiana è il Tempio del Signore Risorto.

1Corinzi 6,15-20
Il nostro corpo è il Tempio del Signore

AGENDA SETTIMANALE: 10-16 Novembre 2008


Agenda settimanale
10 - 16 Novembre 2008
* * *
Lunedì 10, ore 19.00 - Cattedrale
Settimana Biblica
condotta dal vescovo Carlo:
Missionari alla scuola di san Paolo
* * *
Martedì 11, ore 21.00
Commissione liturgica
Programmiamo il tempo di Avvento

Mercoledì 12, ore 18.00
Curia di Lanciano
Lezione di socio-politica:
“La partecipazione” (p. Roberto G.)

Venerdì 14, ore 21.00
Incontro Genitori Nazareth

Sabato 15
Domenica XXXIII T.O. A
ore 18.30 - S. Messa in parrocchia

Domenica 16
ore 9.00 - S. Messa in parrocchia
ore 11.00 - S. Messa in parrocchia
[ore18.30 - S.Messa in Sala Convegni]
* * *
ore 16.00 - Sala Convegni di Treglio
Consulta diocesana
delle Aggregazioni laicali
* * *
In questa domenica raccoglieremo
i generi alimentari per le famiglie indigenti della parrocchia.

“E’ più felice chi dona di chi riceve!”
* * *
Sono iniziati i lavori di restauro
nella chiesetta di San Giorgio:
le celebrazioni vi sono sospese
fino a nuovo avviso.

In primavera inizieranno
i lavori di ristrutturazione
nella chiesetta di San Rocco.
A.M.D.G.

Una comunità che celebra - Domenica 9 novembre 2008 - XXXII T.O. / A

Una comunità che celebra
GESU’, il FIGLIO, ci fa CASA DEL PADRE


Preghiera penitenziale

Signore Gesù, Fonte di Vita:
purificaci e rinnovaci il cuore.
Signore pietà!
Cristo Signore, Tempio in cui incontrare il Padre: edificaci come sua famiglia.
Cristo pietà!
Signore Gesù, tu sei in mezzo a noi:
facci tuoi testimoni. Signore pietà!

[Aspersione con l’Acqua - Canto]

Inno di lode: Gloria a Dio…

Preghiera dell’Assemblea [mani alzate]

O Padre, che prepari il Tempio della tua gloria, con pietre vive e scelte, effondi sulla Chiesa il tuo santo Spirito, affinché edifichi il popolo dei credenti che formerà la Gerusalemme del cielo. Per il nostro Signore... Amen!

LITURGIA DELLA PAROLA

Dal libro del profeta Ezechiele 47, 1-2.8-9.12


In quei giorni, [un uomo, il cui aspetto era come di bronzo,] mi condusse all’ingresso del tempio e vidi che sotto la soglia del tempio usciva acqua verso oriente, poiché la facciata del tempio era verso oriente. Quell’acqua scendeva sotto il lato destro del tempio, dalla parte meridionale dell’altare. Mi condusse fuori dalla porta settentrionale e mi fece girare all’esterno, fino alla porta esterna rivolta a oriente, e vidi che l’acqua scaturiva dal lato destro. Mi disse: «Queste acque scorrono verso la regione orientale, scendono nell’Àraba ed entrano nel mare: sfociate nel mare, ne risanano le acque. Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il torrente, vivrà: il pesce vi sarà abbondantissimo, perché dove giungono quelle acque, risanano, e là dove giungerà il torrente tutto rivivrà. Lungo il torrente, su una riva e sull’altra, crescerà ogni sorta di alberi da frutto, le cui foglie non appassiranno: i loro frutti non cesseranno e ogni mese matureranno, perché le loro acque sgorgano dal santuario. I loro frutti serviranno come cibo e le foglie come medicina».
Parola di Dio.

Salmo responsoriale (45)

R/. Un fiume rallegra la città di Dio.

[Bonum est confidere in Domino.
Bonum sperare in Domino.]

Dio è per noi rifugio e fortezza,aiuto infallibile si è mostrato nelle angosce.Perciò non temiamo se trema la terra,se vacillano i monti nel fondo del mare.

Un fiume e i suoi canali
rallegrano la città di Dio,la più santa delle dimore dell’Altissimo.Dio è in mezzo a essa: non potrà vacillare.Dio la soccorre allo spuntare dell’alba.

Il Signore degli eserciti è con noi,nostro baluardo è il Dio di Giacobbe.Venite, vedete le opere del Signore,egli ha fatto cose tremende sulla terra.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 3, 9c-11.16-17


Fratelli, voi siete edificio di Dio. Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come un saggio architetto io ho posto il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento a come costruisce. Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo.
Non sapete che siete Tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il Tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il Tempio di Dio, che siete voi. Parola di Dio.
Alleluja, alleluja!
Io mi sono scelto e ho consacrato questa casa perché il mio Nome vi resti sempre.
Alleluja, alleluja!

Dal vangelo secondo Giovanni 2, 13-22


Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel Tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del Tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!».
I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divorerà (Sl 69,10). Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo Tempio e in tre giorni lo farò risorgere».
Gli dissero allora i Giudei: «Questo Tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del Tempio del suo corpo.
Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.

Parola del Signore.

Professione di Fede-Simbolo degli Apostoli

Io credo in Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
la Parola si fa Preghiera

+ Fratelli e sorelle, riuniti in Cristo, Tempio di preghiera, imploriamo il Padre con fiducia:

R/. Dio, nostro Padre, ascoltaci!

- Per la Chiesa, sia casa di comunione e accolga tutti gli uomini e le donne del mondo come fratelli; preghiamo.

- Per i governanti, garantiscano a tutte le famiglie il diritto alla casa e ad un lavoro sicuro; preghiamo.

- Per quanti giungono nel nostro paese alla ricerca di sicurezza e di lavoro, siano accolti con dignità e rispetto; preghiamo.

- Per tutti i cristiani, credano alla parola di Gesù e si ricordino di essere figli e fratelli uniti nel nome di Gesù; preghiamo.

- Per noi che siamo radunati, in questa chiesa, per celebrare l’Eucaristia: ci ricordiamo che il vero Tempio siamo noi, con il nostro corpo; preghiamo.

dalla Parola all’Eucaristia

Ti ringraziamo, Padre, per il tuo Figlio Gesù nel quel ti incontriamo e ti vediamo. Egli ci fa tua dimora, nutrendoci del pane e del vino che ti presentiamo: suo mistico corpo.
Egli vive e regna... Amen!



Domenica 9 novembre 2008


9 Novembre - Dedicazione della Basilica di Cristo Salvatore
san Giovanni in Laterano

Dono dell’imperatore romano Costantino, la chiesa del Laterano fu la prima chiesa dell’Occidente, la madre di tutte le altre.
Consacrata il 9 novembre 324,col nome di Basilica del Salvatore, fu la prima chiesa ad essere pubblicamente consacrata ed il primo segno esteriore della libertà cristiana, dopo tre secoli di persecuzioni e di martirio, luogo dove poterfinalmente celebrare pubblicamente Cristo Salvatore.
Quell’edificio di pietre diventava il segno tangibile del Tempio vero, nello Spirito, che è il cuore di ogni cristiano e ogni comunità animata dall’amore fraterno, secondo il comandamento nuovo di Cristo.
Così il popolo cristiano lì radunato può lodare Colui che si è fatto uomo, che morto e risorto, vive in mezzo a noi ogni giorno, per sempre! Egli infiamma i nostri cuori, perché lo testimoniamo, “dedicando” la nostra vita a Lui e ai nostri fratelli. Ricorderemo al mondo la forza dell’amore di Dio, meglio di quanto lo possa fare un edificio in pietra.
Questa festa ci fa sentire uniti alla Chiesa di Roma che ha, su tutte, la “presidenza della carità”

CATECHESI PER GLI ADULTI: Cristiani: discepoli di Gesù con l'apostolo Paolo


Iniziamo un cammino mensile di formazione come adulti, per essere consapevoli
del dono ricevuto nel Battesimo e diventare capaci
di “rendere ragione della Speranza che è in noi”.
Le catechesi si svolgeranno nella sala convegni comunale di venerdì alle ore 21.00:


21 novembre 2008: vescovo Carlo
San Paolo, il suo itinerario di credente e di discepolo.

19 dicembre 2008: Emanuele Bianco
Le lettere di san Paolo e lo sviluppo del suo pensiero cristiano.

16 gennaio 2009:
Lettura continua della Lettera ai Galati e presentazione.

20 febbraio 2009: p. Roberto Geroldi
Il Vangelo di Paolo:
Gesù Cristo, il Crocifisso Risorto.

20 marzo 2009: don Carmine Miccoli
Il Vangelo della Libertà.

27 aprile 2009:
Il Vangelo dello Spirito – La gratuità.

22 maggio 2009: don Leo Rosa
Il Vangelo della Vita nuova.

19 giugno 2009:
Il Vangelo della comunione in comunità.

sabato 25 ottobre 2008

AGENDA SETTIMANALE: 27 ottobre - 1 novembre 2008


Agenda settimanale
27 Ottobre - 2 Novembre 2008
* * *
Mercoledì 29, ore 21.00
Consiglio Pastorale Parrocchiale
* * *
Venerdì 31, ore 18.30
Solennità di Tutti i Santi
S. Messa in parrocchia

Sabato 1 Novembre
ore 9.00 - S. Messa in parrocchia
ore 11.00 - S. Messa in parrocchia
ore 16.00 - S. Messa al Cimitero
e Benedizione delle Tombe
* * *
Domenica 2 Novembre
Commemorazione
di tutti i Defunti
ore 9.00 - S. Messa in San Giorgio
ore 11.00 - S. Messa in parrocchia
* * *
Venerdì 7 - Primo del mese
ore 21.00 - Adorazione comunitaria

La Parola che si fa Vita - XXX/A T.O.


Parola che si fa Vita
Proponiamo alcuni brani biblici a commento della Parola domenicale:
ci aiutano ad accogliere la Parola in tutta la sua profondità,
come avvenimento nella nostra vita,
alla luce di tutta la storia della Salvezza.

1Giovanni 3,11-14.16
Abbiamo conosciuto l’amore di Dio e siamo passati dalla morte alla vita.

1Giovanni 4,8-21
Chi non ama non ha conosciuto Dio.

Giovanni 21,15-19
Pietro, mi ami tu?

Giovanni 15,12-15
Amatevi, come io ho amato voi.

Romani 12,9-16, 13,8-10
Pieno compimento della legge è l’amore!

UNA COMUNITA' CHE CELEBRA: liturgia domenicale XXX/A T.O. - 26 ottobre 2008

GESU’, Figlio amato, ci fa capaci di amare

Preghiera penitenziale

Signore Gesù, tu ami il Padre con tutto te stesso: rinnovaci!
Signore pietà!

Cristo Signore, tu ci hai amato fino alla fine: perdonaci!
Cristo pietà!

Signore Gesù, tu ci doni il tuo Spirito fonte d’amore in noi: trasformaci!
Signore pietà!

Inno di lode: Gloria a Dio…

Preghiera dell’Assemblea [mani alzate]

O Padre, tu fai tutto per amore e sei la più sicura difesa degli umili e dei poveri.
Libera il nostro cuore da tutti gli idoli, perché serviamo te solo e amiamo i fratelli nello Spirito, obbedienti al comandamento nuovo del tuo Figlio, Gesù Cristo, nostro Signore e nostro Dio,
che vive e regna con te… Amen.

LITURGIA DELLA PAROLA

Dal libro dell’Esodo [21,1] 22,20-26

[Il Signore disse a Mosè sul monte Sinai: «Queste sono le leggi che esporrai davanti agli ebrei:]
Non molesterai il forestiero né lo opprimerai, perché voi siete stati forestieri in terra d’Egitto. Non maltratterai la vedova o l’orfano. Se tu lo maltratti, quando invocherà da me l’aiuto, io darò ascolto al suo grido, la mia ira si accenderà e vi farò morire di spada: le vostre mogli saranno vedove e i vostri figli orfani. Se tu presti denaro a qualcuno del mio popolo, all’indigente che sta con te, non ti comporterai con lui da usuraio: voi non dovete imporgli alcun interesse.
Se prendi in pegno il mantello del tuo prossimo, glielo renderai prima del tramonto del sole, perché è la sua sola coperta, è il mantello per la sua pelle; come potrebbe coprirsi dormendo?
Altrimenti, quando griderà verso di me, io l’ascolterò, perché io sono pietoso». Parola di Dio.
Salmo responsoriale (17)

R/. Ti amo, Signore, mia forza!

[Solo in Dio riposa l’anima mia. In lui la mia speranza.]

Signore, mia roccia,mia fortezza, mio liberatore.

Mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio;mio scudo, mia potente salvezza
e mio baluardo.Invoco il Signore, degno di lode,e sarò salvato dai miei nemici.

Viva il Signore e benedetta la mia roccia,sia esaltato il Dio della mia salvezza.Egli concede al suo re grandi vittorie,si mostra fedele al suo consacrato.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicèsi 1,5-10

Fratelli, ben sapete come ci siamo comportati in mezzo a voi per il vostro bene. E voi avete seguito il nostro esempio e quello del Signore, avendo accolto la Parola in mezzo a grandi prove, con la gioia dello Spirito santo, così da diventare modello per tutti i credenti della Macedònia e dell’Acàia. Infatti per mezzo vostro la parola del Signore risuona non soltanto in Macedònia e in Acàia, ma la vostra fede in Dio si è diffusa dappertutto, tanto che non abbiamo bisogno di parlarne. Sono essi infatti a raccontare come noi siamo venuti in mezzo a voi e come vi siete convertiti dagli idoli a Dio, per servire il Dio vivo e vero e attendere dai cieli il suo Figlio, che egli ha risuscitato dai morti, Gesù, il quale ci libera dall’ira che viene (dalla condanna di Dio ormai vicina).
Parola di Dio.

Alleluja, alleluja!
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore, e il Padre mio lo amerà
e noi verremo a lui. Alleluja!

Dal vangelo secondo Matteo 22,[23a.33]34-40[46b]

[In quel giorno, la folla, udite (le parole di Gesù ai sadducèi, che affermano non esserci risurrezione,) era sbalordita del suo insegnamento.] Allora, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». Gli rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente (Dt 6,5). Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso (Lv 19,8). Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».
[E da quel giorno, nessuno osò più interrogarlo]. Parola del Signore.

Professione di Fede-Simbolo degli Apostoli

Io credo in Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

La Parola si fa Preghiera

+ Fratelli e sorelle, sicuri dell’amore del Padre per noi, rivolgiamo a lui la nostra preghiera nel Nome di Gesù:
R/. Dio, nostro Padre, ascoltaci!

- Per la Chiesa diffusa su tutta la terra, sia la famiglia dei figli di Dio e dei fratelli di tutti; preghiamo.

- Per le comunità cristiane del continente latinoamericano e in particolare della Colombia martoriata dalla guerriglia, lo Spirito le animi sempre con fiducia e speranza; preghiamo.

- Per le nostre comunità, accolgano con fiducia e impegno quanto i Vescovi doneranno loro dopo il Sinodo; preghiamo.

- Per chi governa le nazioni, ricerchino la collaborazione e la giustizia aiutando i più poveri; preghiamo.

- Per le donne e gli uomini della terra, affinché credano nel tuo amore per ciascuno di loro; preghiamo.

- Per i cristiani, ti testimonino sempre con l’amore fraterno; preghiamo.

- Per noi che partecipiamo a questa Eucaristia, affinché mettiamo sempre l’amore per te e per i fratelli prima ogni altra scelta e impegno; preghiamo.

Dalla Parola all’Eucaristia

Ti ringraziamo, Padre: donaci il tuo Spirito che ci manifesti il tuo amore e ci faccia capaci di corrispondervi. Il pane e il vino che ti presentiamo lo alimentino continuamente in noi. Per Cristo... Amen.

Gesù RISORTO: la SPERANZA che ci fa vivere!

Un progetto triennale di vita parrocchiale 2008-2011


Vogliamo partire da Gesù, il Crocifisso Risorto

Egli ti dice: “Sono risorto e ora sono sempre con te. (…)
La mia mano ti sorregge. Ovunque tu possa cadere, cadrai nelle mie mani. Sono presente perfino alla porta della morte. Dove nessuno può più accompagnarti e dove tu non puoi portare niente, là ti aspetto io e trasformo per te le tenebre in luce” (Benedetto XVI).
Questa Parola è per ciascuno di noi: è l’annuncio che il 'salto’ decisivo verso una dimensione di vita profondamente nuova, l’ingresso in un ordine decisamente diverso per tutta l’umanità, la storia e l’intero universo è iniziato!
L’incontro con il Risorto e la fiducia in lui, ci rendono persone nuove, risorti con lui e rigenerati quotidianamente.

Donne e uomini del Risorto

“La Vita di Dio già circola in noi, e nello Spirito ci dona la pienezza di un’umanità vissuta come Gesù: amando, pensando, operando, pregando, scegliendo come lui”.
Nell’Eucaristia domenicale il Risorto ci nutre della sua Parola e del suo Pane, per questo è il cuore pulsante, il centro propulsore della nostra comunità: noi siamo il suo Corpo vivente!
Da qui l’ascesi personale, il servizio ai poveri, l’impegno a lasciarci formare da Lui, nostro unico Maestro.

Rinati dalla Speranza, capaci di donare Speranza

La presenza del Risorto in mezzo a noi è fonte di speranza per ciascuno e per tutti. Non si tratta, certo, di un ottimismo illusorio o di un’indefinita fiducia in un domani migliore, ma di un impegno comunitario e personale.

Il quotidiano è la nostra sfida!

Scegliamo la vita di tutti i giorni come luogo di ascolto, di condivisione, di annuncio, di carità
e di servizio nel quale esercitarci, progettare insieme.
Diciamo il nostro “sì” con Dio ad ogni uomo e ad ogni donna, per ogni momento dell’esistenza: nella sua costitutiva dimensione affettiva, nel rapporto con il tempo del lavoro e della festa, nell’esperienza della fragilità, nel cammino della tradizione, nella responsabilità e nella fraternità sociale.

Un progetto per la nostra parrocchia?

La Chiesa comunica la speranza, che è Cristo, soprattutto attraverso il suo modo di essere e di vivere nel mondo.
E’ fondamentale allora curare la qualità della nostra esperienza di comunità, affinché sappiamo mostrare un volto fraterno, aperto e accogliente.
Vogliamo una parrocchia che sia un cantiere di relazioni, dove ogni persona possa sentirsi valorizzata e protagonista del suo cammino e della comunità; con uno stile che valorizzi ogni risorsa e ogni sensibilità; in un clima di fraternità e di dialogo, di franchezza nello scambio e di mitezza nella ricerca di ciò che corrisponde al bene della comunità intera.
Accogliere la comunione che viene da Dio (cfr 1Giovanni 1.1-4) richiede disciplina, concretezza, gesti coerenti che coinvolgono non solo le persone, ma anche la comunità.
La corresponsabilità è quindi un’esperienza che dà forma concreta alla comunione, attraverso la disponibilità a condividere le scelte che riguardano tutti.
Dobbiamo rendere operativi quei luoghi in cui ci si allena al discernimento spirituale, all’ascolto reciproco, al confronto delle posizioni, fino a maturare, secondo le responsabilità di ciascuno, decisioni ponderate e condivise: il Consiglio pastorale, il Consiglio per gli affari economici, le Commissioni pastorali e di progettazione, le Assemblee parrocchiali…
Scegliamo uno stile evangelico di convivenza, per maturare il consenso e assumerci le responsabilità, per affrontare le questioni che riguardano la vita di Chiesa, con uno sguardo aperto ai problemi del territorio e dell’intera società.

Guardiamo al futuro con gioiosa speranza

Camminiamo verso il futuro con gioiosa speranza. Portiamo una parola di speranza agli uomini e alle donne, stretti nella morsa dell’inquietudine e del disorientamento. In questo cammino non siamo soli. Lo Spirito del Risorto continua a spingere i nostri passi, ad attenderci nel cuore degli uomini, ad allargare gli orizzonti ogni volta che prevale la stanchezza o l’appagamento.

(Ispirato alla Nota dei Vescovi Italiani, giugno 2007)