sabato 11 ottobre 2008

UNA COMUNITA' CHE CELEBRA: GESU’,CI DONA LA COMUNIONE CON IL PADRE - Domenica XXVIII - A: 12 ottobre 2008


Preghiera penitenziale

Signore Gesù, ci inviti alle tue nozze,
ma noi non accogliamo l’invito:
Signore pietà!

Cristo Signore, ci nutri di te stesso,
ma noi non viviamo di te:
Cristo pietà!

Signore Gesù, ci chiami alla gioia,
ma noi non siamo contenti con te:
Signore pietà!

Inno di lode: Gloria a Dio…

Preghiera dell’Assemblea [mani alzate]

O Padre, tu inviti tutti gli uomini alle nozze del tuo Figlio. Donaci il tuo Spirito, perché possiamo testimoniare la speranza di essere da te chiamati, così che nessuno rifiuti il banchetto della Vita o vi entri senza l’abito nuziale.
Per il nostro Signore... Amen.

LITURGIA DELLA PAROLA

Dal libro del profeta Isaia 25,6-10a
Preparerà il Signore [degli eserciti]per tutti i popoli, su questo monte,un banchetto di grasse vivande,un banchetto di vini eccellenti,di cibi succulenti, di vini raffinati.Egli strapperà su questo monteil velo che copriva
la faccia di tutti i popolie la coltre distesa su tutte le nazioni.Eliminerà la morte per sempre.Il Signore Dio asciugherà
le lacrime su ogni volto,l’ignominia del suo popolofarà scomparire da tutta la terra,poiché il Signore ha parlato.E si dirà in quel giorno:
«Ecco il nostro Dio;in lui abbiamo sperato perché ci salvasse.
Questi è il Signore
in cui abbiamo sperato;
rallegriamoci, esultiamo
per la sua salvezza,poiché la mano del Signore
si poserà su questo monte».
Parola di Dio.

Salmo responsoriale (22)

R/. Abiterò per sempre nella casa del Signore.
[Confitemini Domino, quoniam bonus. Confitemini Domino. Alleluja!]

Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.Su pascoli erbosi mi fa riposare,ad acque tranquille mi conduce.Rinfranca l’anima mia.
Mi guida per il giusto camminoa motivo del suo nome.Anche se vado per una valle oscura,non temo alcun male, perché tu sei con me.

Davanti a me tu prepari una mensasotto gli occhi dei miei nemici.Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagnetutti i giorni della mia vita,abiterò ancora nella casa del Signoreper lunghi giorni.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi 4,12-14.19-20

Fratelli, so vivere nella povertà come so vivere nell’abbondanza; sono allenato a tutto e per tutto, alla sazietà e alla fame, all’abbondanza e all’indigenza. Tutto posso in colui che mi dà la forza. Avete fatto bene tuttavia a prendere parte alle mie tribolazioni. Il mio Dio, a sua volta, colmerà ogni vostro bisogno secondo la sua ricchezza con magnificenza, in Cristo Gesù. Al Dio e Padre nostro sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Parola di Dio.

Alleluja, alleluja!
Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo illumini il nostro cuore per farci comprendere a quale speranza ci ha chiamati. Alleluja!

Dal vangelo secondo Matteo 22,1-14

In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: Dite agli invitati: “Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».
Parola del Signore.

Professione di Fede-Simbolo degli Apostoli

Io credo in Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

[Rito Congolese: Preghiera penitenziale - Aspersione dell’Assemblea - Preghiera e gesto di Pace]

La Parola si fa Preghiera

Fratelli e sorelle, il Padre
ci chiama al banchetto del suo Figlio, rispondiamo al suo invito con gratitudine pregando insieme:
R/. Ascoltaci, o Padre!

- Per la Chiesa, sia la casa aperta a tutti dove incontrare il Padre; preghiamo.

- Per i Vescovi radunati in Sinodo a Roma, lo Spirito li illumini; preghiamo.

- Per la nostra società, chi governa operi per una equa distribuzione delle risorse; preghiamo.

- Per gli uomini e le donne del continente africano, perché siano rispettati i loro diritti e garantito un futuro alle loro famiglie; preghiamo

- Per chi soffre e si sente isolato, trovi conforto e fiducia; preghiamo

- Per noi che partecipiamo alla tavola dell’Eucaristia perché condividendo il corpo del Signore sappiamo anche condividere i nostri beni con chi è indigente; preghiamo.

Dalla Parola all’Eucaristia

Ti ringraziamo, Padre, tu continuamente imbandisci per noi il banchetto del tuo Figlio. Non vogliamo venire a mani vuote, ma ti portiamo quello che siamo e che abbiamo.
Per Cristo... Amen.

Presentazione dei Doni

PROGETTO CATECHISTICO PARROCCHIALE PER L'INIZIAZIONE CRISTIANA

Catechesi… un cantiere aperto
Progetto di Catechesi con le Famiglie e nelle Case
per l’Iniziazione Cristiana dei Bambini e Ragazzi
settembre 2008
“L’Iniziazione Cristiana [IC] si presenta oggi alle nostre chiese come una sfida cruciale e come un grande cantiere aperto, dove c’è bisogno di dedizione e passione formativa ed evangelizzatrice, di sicura fedeltà e, al contempo, del coraggio di affrontare creativamente le difficoltà odierne”
(card. Camillo Ruini al Convegno ecclesiale di Verona 2006).

1. Il coraggio di ricominciare nel 2006

Nel novembre 2006 i preti e i catechisti della parrocchia si sono riuniti per progettare e programmare il nuovo anno catechistico. Abbiamo dato uno sguardo all’impegno di questi ultimi anni nella catechesi dei bambini e dei ragazzi e una serena verifica ci ha fatto constatare una situazione ormai diffusa in tutta la chiesa italiana: dopo aver ricevuto i sacramenti dell’IC (eucaristia e confermazione) i ragazzi spariscono dalle nostre assemblee liturgiche e dalla vita parrocchiale; è sempre più difficile gestire i momenti di catechesi con serenità e serietà; i genitori, pur consapevoli dell’importanza della catechesi, delegano il compito dell’educazione cristiana dei loro figli alla “parrocchia” (preti e catechisti).
Di fronte alla scadenza di ricominciare abbiamo colto questa situazione come una sfida per dare una svolta che, siamo coscienti, avrà conseguenze su tutta la vita pastorale della nostra parrocchia.

2. Ricominciare dalla famiglia e con le famiglie

L’educazione dei figli avviene ancora oggi, pur in mezzo a notevoli difficoltà, nella famiglia; sono i genitori a determinare l’orientamento di fondo della vita dei loro figli che sarà poi scelto da loro liberamente e consapevolmente.
La scuola e gli altri ambienti sono chiamati a svolgere il loro compito in questo impegno formativo ma, oggi più che mai, ognuno è destinato al fallimento se non agisce insieme con gli altri, in un sistema integrato di educazione, “in rete”.
Lo stesso avviene, a maggior ragione, per la formazione cristiana.
Fin dall’inizio del cristianesimo sono stati i genitori che, accogliendo per primi all’annuncio del vangelo e convertendosi alla vita cristiana, hanno trasmesso ai loro figli i valori esigenti e innovativi del cristianesimo. Di questo la Chiesa ne è sempre più consapevole e da anni nelle parrocchie si insiste per una rinnovata catechesi degli adulti, dei giovani, per un sempre maggior coinvolgimento dei genitori nella IC dei lori figli.
Anche oggi i nostri genitori hanno questo dono, dobbiamo solo offrirgli la possibilità di riscoprirlo e di sentirsene responsabili.

3. Una comunità in missione che evangelizza

Nella nostra Chiesa italiana è usuale descrivere la vita della comunità cristiana ed evidenziare l’azione pastorale in base a tre capisaldi cui fanno riferimento i momenti di vita e di attività:
Catechesi (dall'iniziazione cristiana dei bambini alla formazione permanente degli adulti)
Liturgia (dalla celebrazione dei sacramenti all’eucaristia domenicale)
Carità (dalla vita fraterna in comunità alla caritas parrocchiale).
In questo modo emerge la fisionomia di una comunità che annuncia – celebra – vive il Vangelo di Gesù “in una società che cambia” (CEI, 2001).

3.1. Una comunità che accoglie e vive il Vangelo di Gesù

L’annuncio dell’evento cristiano avviene attualmente soprattutto attraverso due canali: la predicazione domenicale e la catechesi dell’iniziazione cristiana. Sporadicamente e occasionalmente in una catechesi per adulti.
Per quanto riguarda l’iniziazione cristiana dei bambini, nella nostra parrocchia, cerchiamo di seguire il “progetto catechetico italiano” che prevede un “itinerario catecumenale” per bambini e ragazzi (CEI, 1997). Comunque, dopo anni di esperienza e di ricerca, non si è soddisfatti e ci si sente come in un “cantiere aperto” (Ruini, 2006).
Nell’elaborare il nostro Progetto di Catechesi per l’Iniziazione Cristiana dei Bambini e dei Ragazzi, siamo partiti da lacune convinzioni, abbastanza condivise, che costituiscono “punti fermi” anche nella stesura del Programma annuale:

1. una comunità che, evangelizzata, annuncia e forma alla vita cristiana;
2. la famiglia come “luogo” di esperienza e di crescita nella vita cristiana (e quindi l’insostituibile ruolo e coinvolgimento dei genitori nel percorso catechistico… siamo ancora agli inizi!);
3. catechisti che annunciano e animano, non tanto insegnanti;
4. il superamento di un catechismo come preparazione ai sacramenti (prima comunione e cresima) per un percorso progressivo di crescita personale e familiare, all’interno di una comunità, segnato da tappe significative (sacramenti);
5. non più solo istruzione, ma esperienza in una comunità che vive – celebra – annuncia.
La verifica che facciamo al termine di ogni anno porta degli aggiustamenti ma… oltre non si va se non si muovono contemporaneamente gli altri due pilastri della vita parrocchiale.

3.2. Una comunità che annuncia il Vangelo di Gesù

Se Treglio non vive in un'altra galassia… il processo di “scristianizzazione” è un dato da cui partire per un progetto di evangelizzazione che preveda un primo annuncio del Vangelo su cui gli stessi vescovi hanno invitato a riflettere e ad agire (CEI, 2006; Congregazione per la fede, 2007).
Come facciamo ad educare i piccoli alla fede se non abbiamo adulti formati e motivati?
Di catechesi degli /o/per gli adulti abbiamo fatto una piccola esperienza nella quaresima del 2007 e nelle assemblee parrocchiali di ottobre 2008; alcuni genitori, accompagnando l’IC dei loro figli hanno l’opportunità di fare anche loro un percorso di catechesi, anche in gruppo.
La catechesi pre-battesimale dei genitori è attualmente affidata al parroco e finalizzata alla celebrazione del sacramento.
La preparazione al matrimonio è affidata ad altre parrocchie (…ma presenta limiti oggettivi e soggettivi).
Occorre dar vita, all’interno del C.P.P. ad una commissione evangelizzazione – catechesi – formazione ha un ambito di riflessione e un raggio di azione molto ampio.

Oggi, di fronte alla quasi totale estraneità al cristianesimo, si capisce
- che occorre partire da un primo annuncio del vangelo di Gesù a tutti;
- che la nostra catechesi deve diventare un itinerario catecumenale dove si possa fare l’esperienza di quello che si annuncia;
- che la vita della comunità cristiana deve essere costantemente alimentata dall’ascolto della parola di Dio, dalla celebrazione consapevole della presenza di Cristo Signore in mezzo a noi, dalla testimonianza della vita di fraternità e di solidarietà.
Questo esige una scelta, consapevole e condivisa, di mettere la parrocchia e la comunità cristiana in “stato di evangelizzazione e di missione”.
E’ una scelta provocante, sicuramente difficile, ma irrinunciabile per un risveglio della fede cristiana in tutti e per essere testimoni di Gesù risorto, speranza del mondo (Verona 2006).

4. L’Iniziazione Cristiana

Per IC s’intende l’intero itinerario, in sé complesso e articolato, attraverso il quale si diventa cristiani. E’ un cammino per tappe, scandito dall’annuncio della parola di Dio, dalla celebrazione liturgica e dalla testimonianza di carità della comunità cristiana.
Questo itinerario per i più piccoli che sono già stati battezzati è “un apprendistato di vita cristiana” finalizzato ad aiutarli nella scelta di vivere come figli di Dio e discepoli di Gesù Cristo.
Cristiani lo siamo per il Battesimo, ma lo diventiamo accogliendo il dono della fede e coltivandolo in un cammino che si attua in famiglia, in parrocchia: attraverso la catechesi, la vita liturgica e la carità vissuta in comunità e testimoniata nella cura dei poveri.

5. Catechesi: un cantiere aperto…

Abbiamo iniziato nel 2006, proponendo un nuovo percorso di catechesi di IC per i nostri bambini e ragazzi coinvolgendo anzitutto le famiglie, in modo tale che sia possibile poi costituire un itinerario di IC e gruppi di catechesi più gestibili ed efficaci.
Trattandosi di un “cantiere aperto” non possiamo contare né sull’obbligo della partecipazione (nemmeno motivato del ricatto di amministrare o no il sacramento…) né sulla pretesa della sua immediata accoglienza da parte di tutti: siamo chiamati a procedere con coraggio e fiducia, nella chiarezza e con pazienza di crescere e progredire insieme.

5.1. Le persone coinvolte
1. Abbiamo constatato che una simile proposta sta in piedi se è assunta e gestita da un gruppo (prete e catechisti). Essi sono il laboratorio di progettazione, sperimentazione e verifica che necessità di incontri periodici e di un attivo coinvolgimento personale.
2. I genitori sono quindi coloro che trasmettono, a nome della Chiesa, la fede ai loro figli; Tra di essi si sono già evidenziati, quasi naturalmente, degli “animatori” che tengono uniti e motivati gli altri genitori.
3. I catechisti devono essere in grado di sostenere i gruppi i genitori: conoscere meglio gli obbiettivi di ogni tappa, i testi, ed essere in grado di accompagnare i genitori nell’annuncio della fede ai loro figli.



5.2. I momenti
1. L’incontro di inizio anno è un momento significativo per invitare i genitori: nella preghiera si invoca lo Spirito sulle persone presenti e sul nuovo progetto; si danno le prime indicazioni per il percorso annuale.
2. L’integrazione nella vita della comunità cristiana.
Entrano qui in gioco gli altri elementi fondamentali della vita della comunità cristiana: la liturgia, in particolare la celebrazione eucaristica domenicale e gli altri momenti, tradizionali o meno, della vita della parrocchia; la carità condivisa e testimoniata.
In particolare l’Avvento, la Quaresima e la Pasqua saranno vissuti in modo unitario, seguendo il ciclo liturgico annuale e il cammino della parrocchia. Ogni gruppo lo adatterà all’età dei bambini.
3. Fondamentali sono, durante l’anno, i momenti comunitari di preghiera e di catechesi per i bambini.

5.3. I mezzi e gli strumenti utili
1. Il modo di proporre il PCP alla parrocchia deve essere chiaro, semplice e non ambiguo (un volantino da diffondere a scuola, nelle case… che può essere riproposto in formato poster affisso nei punti di incontro e di passaggio; è utile una breve lettera alle famiglie, firmata dal prete e dai catechisti che possono recapitarla loro stessi nelle famiglie da loro conosciute…).
2. I testi da scegliere per il percorso annuale (oltre il testo CEI che hanno i catechisti) devono essere adatti a far lavorare attivamente i bambini e nello stesso tempo con opportuni suggerimenti per aiutare anche i genitori.
3. Ogni tappa catechetica dell’IC è accompagnata da momenti celebrativi specifici all’interno della comunità parrocchiale.
4. La verifica periodica ci consente di adeguare sempre meglio il progetto alla nostra realtà e di rettificare scelte e obiettivi. Va fatta prima del termine di ogni anno per aiutare la stesura del programma dell’anno successivo.

5.3. La formazione di catechisti e genitori
Sia per i catechisti che per i genitori, questa parte del progetto, prevede una formazione specifica limitata ad alcuni momenti essenziali come l’inizio dell’anno e gli incontri per prepararsi alla catechesi con i figli. Tuttavia i genitori dovrebbero essere coinvolti nella catechesi degli adulti… ma siamo consapevoli di non poter chiedere troppo. Tuttavia qualche possibilità ci deve essere altrimenti viene meno il principio che la formazione parte dagli adulti ed è comunitaria. Forse si potrebbero coinvolgere in alcune liturgie domenicali del T.O.

5.4. Le tappe della nostra IC

Il nostro PCP di IC si prefigge l’obiettivo di portare a compimento entro l’adolescenza l’itinerario di IC attraverso una catechesi che serva alla vita, per diventare consapevolmente cristiani e non solo abilitati a ricevere i sacramenti dell’IC.
Esso prevede la costituzione di gruppi che non si identificano strettamente con le classi scolastiche, ma che possano procedere, tappa dopo tappa, con i tempi necessari per la maturazione di fede di ciascuno. Si dovrebbe tener conto dell’età, sapendo che la formazione della vita cristiana ha bisogno dei suoi tempi e delle sue tappe, che richiede gradualità e progressione.
Il passaggio alla tappa successiva o l’ammissione ai sacramenti non dovrebbe avvenire automaticamente, ma con un discernimento tra genitori, prete e catechista (tenendo conto della frequenza agli incontri di catechismo e ai momenti celebrativi in comunità e la qualità della partecipazione…).

Prima Tappa – Gruppo Nazareth
Alla scoperta dell’amore di Dio (6 anni – I elementare)

Nazareth, dove Gesù è cresciuto con Maria e Giuseppe: la sacra Famiglia. Ogni nostra famiglia trova qui il suo modello ispiratore. Per avviare i nostri figli ad un rapporto più personale con Dio, dobbiamo anzitutto noi adulti aiutarci a stabilire quell’armonia nei nostri rapporti e il necessario desiderio di crescere insieme, tipici della Famiglia di Nazareth.

1. Questa tappa si svolge fondamentalmente in famiglia: i genitori sono contemporaneamente catechisti e in cammino con i loro figli. Occorre aiutarli perché riprendano o intensifichino con i loro figli la vita cristiana in famiglia.
2. La comunità parrocchiale ha il compito di dare loro fiducia, valorizzando le loro risorse e la loro esperienza, e di renderli partecipi di alcuni momenti comunitari del nostro ICA (Itinerario Catechistico Annuale). La catechista e il prete li incontra per presentare loro l’itinerario di IC che stanno iniziando con i loro figli, il cammino che svolgeranno con loro lungo l’anno e il testo che potrebbe aiutarli. Periodicamente si danno loro alcune semplici indicazioni di metodo per gli incontri da svolgere preferibilmente in famiglia. A questo scopo è importante individuare alcuni genitori più sensibili e partecipi. Periodicamente si incontrano anche i bambini tra loro per incontri organizzati dalla catechista e dai genitori.

Seconda Tappa – Gruppo Galilea
Insieme, alla scoperta della presenza di Dio Creatore e Padre
nella Natura e nella Storia (7 anni – II elementare)

Galilea è la regione della Palestina nella quale Gesù ha iniziato la sua missione in mezzo a noi. Una località un po’ marginale, frequentata da gente di varie razze e culture… di ogni estrazione: uno spaccato vero di umanità, il luogo ideale per inaugurare l’annuncio della prossimità del Regno di Dio: Dio è qui, in mezzo a noi! Cambiate la vostra vita credendo a questo annuncio.
Gesù stesso è la presenza di Dio in mezzo a noi e attraverso di lui noi lo possiamo scoprire presente nella natura e nella storia.

1. I genitori, seguiti da un catechista e in gruppo tra loro (se lo desiderano) iniziano con i lori figli a riflettere sulla presenza di Dio nella natura e nella storia (cf. schede 2006).
2. Obbiettivi: - aiutare il bambino ad avere un’idea personale di Dio e non solo genericamente spirituale
- avere uno sguardo alla natura non solo scientifico, ma cogliendovi i segni di un amore intelligente
- attraverso alcune figure storiche della Bibbia, come Abramo, cogliere la possibilità di un rapporto personale e comunitario con Dio
- avviare ad una preghiera più consapevole spiegando il testo
della preghiera di Gesù il Padre nostro.
3. Testo: “Io sono con voi” (CEI).
4. Tappa: - Consegna del Padre nostro.
Terza Tappa – Gruppo Giordano
Incontriamo il Padre (8 anni – III elementare)

Giordano è il fiume presso il quale Gesù ha iniziato a manifestarsi come Figlio del Padre e come colui che viene a liberare l’uomo dal male e a farlo figlio di Dio.
Proprio al Giordano, mettendosi in fila con la gente che andava da Giovanni per farsi immergere nell’acqua alla ricerca di una purificazione interiore, Gesù è stato indicato e riconosciuto come il Salvatore.
Il nostro Giordano, quello dei nostri figli, è stato il Battessimo nel quale siamo rinati.

1. I genitori sono stati già coinvolti con favore nell’itinerario precedente, ora, accompagnati da un catechista, entrano con i loro figli in questa nuova tappa della loro IC, più vicina alla celebrazione dei sacramenti della Riconciliazione e dell’Eucaristia.
2. Obbiettivi: - aiutare lo sviluppo della “coscienza” morale dei figli
- riscoprire il proprio Battesimo come nascita a figli di Dio
- prepararsi al sacramento della Riconciliazione.
3. Testo: “Io sono con voi” e “Venite con me“ (CEI).
4. Tappa: - presentazione alla comunità e rinnovo delle promesse battesimali
- celebrazione del sacramento della Riconciliazione.


Quarta Tappa – Gruppo Cenacolo
Incontriamo Gesù (9 anni – IV elementare)

Cenacolo è il luogo scelto da Gesù per la Cena Pasquale con i suoi discepoli. Richiama quindi a tutti noi una realtà che continua ad essere presente nell’Eucaristia: l’intimità di Gesù con i discepoli, i suoi discorsi, la lavanda dei piedi, la consegna del comandamento nuovo dell’amore reciproco, la consegna di se stesso nello spezzare il pane e nel condividere il vino.

1. Anche questi genitori sono stati già coinvolti con favore nell’itinerario e ora, accompagnati dal catechista, entrano con i loro figli nel cuore dell’ IC, la prima comunione con Gesù nell’Eucaristia.
2. Obbiettivi: - aiutare i bambini al rapporto personale con Gesù (a tu per tu) e ad incontrarlo nel Vangelo, nella Comunità, negli altri… nei poveri, nell’Eucaristia domenicale
- preparazione alla celebrazione eucaristia.
3. Testo: “Venite con me“ (CEI).
4. Tappa: - presentazione alla comunità e consegna del comandamento nuovo.


Quinta Tappa – Gruppo Cafarnao
Diventiamo discepoli di Gesù (10 anni – V elementare)

Cafarnao è la città, sul lago di Tiberìade, dove Gesù inizia la sua missione. Lì chiama i suoi primi discepoli: Simone e Andrea, Giacomo e Giovanni, Levi. Non è più Betlemme dove è nato e nemmeno Nazareth dove è cresciuto: è dove Gesù sceglie di andare vivere con i suoi discepoli, la sua casa. Cafarnao rievoca il luogo del discepolato e della formazione dei seguaci di Gesù.
1. Si tratta di proseguire ed approfondire la conoscenza e la comunione con Gesù che ha avuto nella prima comunione una tappa fondamentale. I genitori si fanno compagni di cammino dei loro figli, lasciando più spazio al catechista che guida il cammino di adulti e ragazzi.
2. Obbiettivi: - Attraverso la lettura in famiglia e in gruppo del Vangelo in uso nell’anno liturgico, possono approfondire la conoscenza della figura e dell’annuncio di Gesù, per rispondere alla chiamata di seguirlo come suoi discepoli.
2. Testo: - Vangelo dell’anno liturgico con un sussidio adeguato.
4. Tappa: - Consegnare ai ragazzi il testo del Vangelo in una celebrazione liturgica specifica.


Sesta Tappa – Gruppo Emmaus
Diventiamo testimoni di Gesù (11 - 13 anni – I-III media inf.)

Emmaus è l’itinerario che i due discepoli percorrono, dopo gli eventi della Pasqua, insieme a Gesù Risorto che, all’inizio non riconosciuto da loro, spiega loro le Scritture alla luce degli eventi che l’hanno riguardato in prima persona e che ora coinvolgono loro. E’ il Risorto che ci permette di leggere e di capire la Scrittura, di accogliere la sua sofferenza e morte come salvezza, di riconoscerlo nell’Eucaristia vissuta e celebrata nella comunità.
E’ l’itinerario verso la maturità cristiana fatta di appartenenza alla comunità cristiana e di testimonianza.

1. Con l’inizio della scuola media inferiore, si propone ai ragazzi di proseguire il loro cammino catechetico preparandosi a ricevere il sacramento della Confermazione.
Questa preparazione ha la durata di due anni ed è condotta da uno o più catechisti, mentre i genitori partecipano sporadicamente ad alcuni momenti specifici di questo cammino.
I ragazzi e le ragazze sono chiamati a diventare sempre più protagonisti del loro cammino di crescita.
2. Obbiettivi: - Aprire gli occhi su di sé e sulla vita reale. Diventare consapevoli delle esperienze che si fanno: nella propria crescita fisica e intellettuale, nella propria famiglia, nelle amicizie, a scuola… di ciò che succede nel mondo.
- Chiedersi: “chi sono io e chi voglio diventare”.
- Scoprire che Gesù è “una proposta di vita”, una persona umana realizzata e che noi abbiamo il suo Spirito in noi che ci conferma nelle nostre scoperte, nelle nostre scelte, nelle nostre decisioni.
- Accorgersi che c’è una compagnia: la Chiesa e che se ne può fare l’esperienza nel gruppo e nella parrocchia
3. Testo: - “Sarete miei testimoni” (CEI).
4. Tappa: 1. Consegna della Bibbia.
2. Presentazione alla Comunità e richiesta di ricevere il sacramento della Confermazione.


Settima Tappa – Gruppo Gerusalemme
Diventiamo testimoni di Gesù (13-14 anni)

La Prola si fa Vita: Domenica XXVIII - A


Parola che si fa Vita
Proponiamo alcuni brani biblici a commento della Parola domenicale:
ci aiutano ad accogliere la Parola in tutta la sua profondità, come avvenimento nella nostra vita, alla luce di tutta la storia della Salvezza.

1Corinti 11,18-22.26-29 Esaminatevi: riconoscete il corpo del Signore?
Isaia 66,13-21 Matteo 11,5-19 Venite alla Festa!
Giovanni 21,1-14 Venite a mangiare!
Apocalisse 21,1-7.9-12.22-27 A chi ha sete darò gratuitamente l’acqua della Vita.
Romani 10,16-21. 5-6 Non tutti hanno obbedito al Vangelo.

AGENDA SETTIMANALE: 13 - 19 Ottobre 2008


Agenda settimanale: 13 - 19 Ottobre 2008
* * *
Martedì 14, ore 21.00 - Salone comunale Assemblea Parrocchiale
“Una nuova immagine di parrocchia”

Giornata Presbiterale Regionale
a San Giovanni in Venere

Mercoledì 15, ore 18.00 - Ortona
Inizio Scuola socio-politica

ore 18.30 - S. Messa
Anniversario di Sandrino Denterino

Giovedì 16. ore 21.00 - Cattedrale
Veglia missionaria

Sabato 18
ore 18.30 - Lanciano, Sala Mazzini:
Con Paolo riscopriamo la fede (R. Penna)

Domenica XXIX - Anno/A
ore 18.30 - S. Messa in parrocchia
animata dal coro Centro Anziani di Treglio

Domenica 19
ore 9.00 - S. Messa in San Giorgio
ore 11.00 - S. Messa in parrocchia
ore 17.00 - Incontro giovani coppie