FIDATI DI GESU’:
DIO TI AMA IMMENSAMENTE!
Riprendiamo il ciclo domenicale del tempo ordinario, sospeso con l’inizio della Quaresima,
con la lettura continua del vangelo di Luca. L'ascolto di questo vangelo ci presenta
il suo progetto teologico che ruota attorno all’idea di «viaggio» verso Gerusalemme,
che ha in Gesù il valore di «esodo» (cf. Lc 9,31), quasi un paradigma della salvezza
cui tutto il mondo è destinato. Tutto il vangelo è un affresco sul cammino che
Gesù compie dal nord della Palestina, dalla Galilea, al sud, nella Giudea. Scopo di quest'esodo
è attraversare la fede e l’incredulità di Israele e giungere nella città santa di
Dio, Gerusalemme: qui si compirà il suo destino e, con quello di Gesù,il destino di Dio
e dell’uomo, nella Pasqua i cui convergono insieme storia umana e salvezza divina.
Il vangelo di Lc potrebbe essere considerato una piccola biblioteca, apparentemente
disordinata, con molteplici chiavi di lettura. Se un lettore legge di seguito tutto il vangelo
segnando con un colore tutti i passi in cui Gesù o altri pregano, si troverà tra le
mani il «vangelo della preghiera», illustrato da personaggi, atteggiamenti, disposizioni,
ecc.; se colora con un diverso colore i passi in cui Gesù si rapporta, parla, tratta con
donne, avrà il «vangelo delle donne»; se, invece, colora i passi dove si parla di miseri -
cordia e perdono, avrà il «vangelo della misericordia» oppure «della gioia», ecc.
La liturgia di oggi, nel suo complesso, ci presenta tre affreschi: due (1a lettura e vangelo)
hanno come protagoniste due donne, vittime di un sistema maschile che dopo averle
sfruttate, usandole e asservendole, le condanna in nome di un perbenismo sociale e religioso
di facciata. Il profeta Nàtan nella 1a lettura e Gesù nel vangelo svelano invece la
radice del male, pur se con una differenza: Nàtan, infatti, non considera la donna, che
resta una vittima di un sopruso di potere, ma si preoccupa di ristabilire l’ordine etico
davanti al re e nel contempo la dignità dello stesso re e della sua dinastia; Gesù, al contrario,
opera la sua «scelta preferenziale per i poveri» e sta dalla parte della donna, che
non condanna e per la quale ha addirittura parole di elogio, riconoscendole la missione
profetica quando, per tre volte, la pone in contrapposizione al fariseo Simone (vv.
44.45.46). Si rende visibile il capovolgimento che Maria aveva cantato nel suo Magnificat:
«ha rovesciato i potenti dai troni / ha innalzato gli umili» (cf. Lc 1,52). Dal canto
suo, Paolo porta alle estreme conseguenze il rapporto tra l’agire e le motivazioni. Osservare
con scrupolo le regole della religione non significa essere religiosi, perché il
comportamento da solo, staccato dalle ragioni del cuore e della fede, è un guscio vuoto
pieno di illusioni. Spesso e volentieri si confonde la religiosità come sinonimo di
fede, mentre non sempre agli atteggiamenti religiosi ostentati o semplicemente esteriori
corrisponde una disposizione di fede. La fede esige una relazione esistenziale effettiva,
coinvolgente, dinamica e profonda. Per Paolo bisogna «con-sperimentare» la vita e
le scelte della persona a cui ci si lega: inventa il termine «con-crocifisso» (v. 20), quasi a
dire che l’amore non si può servire del vocabolario comune perché il suo linguaggio,
come quello della fede, ha bisogno di nuovi strumenti per comunicare la pienezza che
hanno in sé. La religione dei Farisei non è più sufficiente, ora occorre la fede dimessa
e quasi timida della prostituta anonima per incontrare il Signore, piangere sui suoi piedi
e asciugarli con i capelli della nostra gratitudine. In fondo lo aveva già detto ai suoi
discepoli: se non vi convertite dalla vostra religione di facciata, le prostitute e i peccatori
vi precederanno nel regno dei cieli (cf. Mt 21,31). Entriamo nel mistero dell’Eucaristia,
abisso di perdono che ci rigenera a vita nuova.
INVOCAZIONE PENITENZIALE
Signore, anche a noi dici:
Ti perdono molto, poiché molto ami.
Signore, pietà!
Cristo, anche a noi dici:
La tua fede ti ha salvato, va’ in pace.
Cristo, pietà!
Signore, anche a noi dici:
Non sono venuto a chiamare i giusti ma i peccatori.
Signore, pietà!
INNO DI LODE: Gloria a Dio…
PREGHIERA DELL’ASSEMBLEA
+ O Padre, che non ti stanchi mai di essere misericordioso con noi, rendici capaci di corrispondere al tuo amore, perché comunichiamo a tutti il tuo Vangelo di riconciliazione e di pace. Per il nostro Signore… Amen!
LITURGIA DELLA PAROLA
Dal secondo libro di Samuele
12,7...13
Il profeta Nàtan disse ancora al re Davide: «Così dice il Signore, Dio d'Israele: Io ti ho unto re d'Israele e ti ho liberato dalle mani di Saul, ti ho dato la casa del tuo padrone e ho messo nelle tue braccia le donne del tuo padrone, ti ho dato la casa di Israele e di Giuda e, se questo fosse troppo poco, io vi avrei aggiunto anche altro. Perché dunque hai disprezzato la parola del Signore, facendo ciò che è male ai suoi occhi? Tu hai preso in moglie la moglie di Uria l'Hittìta, e lo hai fatto uccidere (…). Allora Davide disse a Nàtan: «Ho peccato contro il Signore!».
Nàtan rispose a Davide: «Il Signore ha perdonato il tuo peccato».
Parola di Dio.
Salmo responsoriale – 31
R./ Misericordias Domini, in aeternum cantabo!
1. Beato chi è perdonato dal suo peccato
e liberato dalla sua colpa.
Beato, perché Dio non gli imputa il male
e libera il suo cuore dalla menzogna.
2. «Signore, ti ho manifestato il mio peccato,
non ho tenuto nascosto il mio errore:
“Confesserò al Signore le mie colpe”
e tu hai tolto la malizia del mio peccato.
3. Tu sei il mio rifugio,
mi preservi dal pericolo,
mi travolgi di esultanza quando mi salvi».
Il Signore sia la vostra gioia.
Rallegratevi ed esultate!
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati 2, 16...21
Fratelli e sorelle. Abbiamo creduto anche noi in Gesù Cristo, così da essere riaccolti da Dio perché crediamo in Lui e non perché osserviamo la Legge mosaica; dalla Legge non verrà mai giustificato nessuno. Per questa Legge io sono morto (…) ma in realtà io vivo per Dio. Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa Vita, che vivo nella mia natura umana, io la vivo perché credo nel Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me. Non voglio annullare il gratuito amore di Dio: se Dio ci accogliesse come suoi in forza della Legge mosaica, Cristo sarebbe morto invano.
Parola di Dio.
Alleluja, alleluja!
Dio ha amato noi e ha mandato il suo Figlio per il perdono dei nostri peccati.
Alleluja!
+ Dal vangelo secondo Luca
7.36-50
Quel giorno, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola.
Ed ecco una donna, una prostituta di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo.
Vedendo questo, il fariseo che l'aveva invitato pensò tra sé. «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è e che genere di donna è colei che lo tocca: è una prostituta!». Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli: «Di' pure, Maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l'altro cinquanta. Non avendo essi da restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi dunque di loro lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». E volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non m'hai dato l'acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha smesso di baciarmi i piedi. Tu non hai unto di olio il mio capo, lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco».
Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?».
Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».
Parola del Signore.
PROFESSIONE DI FEDE-SIMBOLO DEGLI APOSTOLI
Io credo in Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
LA PAROLA SI FA PREGHIERA
+ Fratelli e sorelle, l’amore di Cristo ci seduce e conquista, affinché anche noi diventiamo capaci di amare.
A Lui ci rivolgiamo con fiducia:
R./ Rinnovaci con il tuo amore!
1. Rinnova la Chiesa, affinché accolga nel tuo amore chi non si sente amato e perdonato in quanto fragile; ti preghiamo.
2. Rinnova costantemente tra i popoli il diritto e la tolleranza, nella difesa di ogni essere umano; ti preghiamo.
3. Rinnova nella nostra società il senso del bene comune, basato sulla giustizia e sulla condivisione; ti preghiamo.
4 Rinnova in queste ragazze e ragazzi il dono del Battesimo che oggi giunge a pienezza con la comunione al tuo Corpo e Sangue; ti preghiamo.
5. Rinnova in ciascuno di noi il desiderio di un nuovo slancio spirituale, vincendo tutto ciò che ci condiziona nella vita quotidiana; ti preghiamo.
6. Rinnova in questa nostra assemblea l’esperienza del tuo amore senza limiti: che continui ad ardere in noi e con ogni persona che incontriamo; ti preghiamo.
DALLA PAROLA ALL’EUCARISTIA
+ Ti ringraziamo, o Dio nostro Padre, nel tuo Figlio Gesù il perdono supera infinitamente il pentimento! Portiamo pane e vino e tu ci doni più ti quanto possiamo aspettarci dalla tua bontà: siano per noi sorgente di unità e di pace.
Per Cristo, nostro Signore. Amen!
LITURGIA EUCARISTICA
PREGHIERA EUCARISTICA - Acclamazioni
+ Prendete, e mangiate… per voi.
- E’ il Signore Gesù: si offre per noi!
+ Prendete, e bevetene… memoria di me.
- E’ il Signore Gesù: si offre per noi!
+ Mistero della fede!
Annunziamo la tu morte, Signore;
proclamiamo la tua risurrezione;
nell’attesa della tua venuta!
+ Celebrando… popolo sacerdotale.
- Noi ti ringraziamo, o Padre!
+ Ti preghiamo… un solo corpo.
- Un cuor solo, un’anima sola, per la tua gloria, o Padre!
+ Ricòrdati… il popolo cristiano.
- Un cuor solo, un’anima sola, per la tua gloria, o Padre!
+ Ricòrdati... la luce del tuo volto.
- Ricordati, o Padre!
+ Di noi tutti abbi misericordia… canteremo la tua gloria.
[mani alzate]
Per Cristo, con Cristo e in Cristo a te, Dio Padre onnipotente,
nell’unità dello Spirito santo, ogni onore e gloria per tutti secoli dei secoli. Amen!
Alla comunione
“Molto ti è perdonato, poiché molto hai amato; va’ in pace perché hai amato”.