sabato 22 novembre 2008

IL TEMPO LITURGICO DELL'AVVENTO 2008 - CICLO B


Il Signore ritornerà!
Svegli! Preparategli la strada.
Testimoni della Luce venuta nel mondo,
di un Figlio nato da una donna.

L’itinerario dell’Avvento nel ciclo liturgico B


Marco, il Vangelo dell’Anno B

Il ciclo liturgico B è caratterizzato dalla lettura del racconto evangelico di Marco, il primo ad essere scritto, che costituisce un itinerario catecumenale alla fede in Gesù, Figlio di Dio, e una preparazione al Battesimo. Attraverso un percorso, in due grandi fasi (1.1 – 8.27-30 e 8,31 – 15, 39), il discepolo arriva a professare la sua fede nel Figlio crocifisso.
Tutto ruota attorno a Gesù che vuol farsi conoscere per quello che è, incontrando continuamente ostacoli per farsi strada nel cuore dei suoi ascoltatori e soprattutto dei suoi discepoli.

Il Vangelo di Marco nell’Avvento B

Nel tempo di Avvento si leggono solo due passi di Marco (Mc 13,33-37 nella I domenica e 1,1-8 nella II); mentre Giovanni 1,6-8. 19-28 si legge nella III e Luca 1,26-38 nella IV. Tuttavia questi due brani sono sufficienti per darci la prospettiva dell’Avvento/B, soprattutto nella sua prima parte (Domeniche I e II; oppure fino al 17 dicembre).

I - 1 La comunità dei discepoli, ogni volta che si avvicina alla celebrazione della Pasqua (Eucaristia) vede in qualche modo preannunciarsi la fine, che è il fine di tutto, del suo itinerario quotidiano di fede: è sicuro, il Signore tornerà!
E’ una certezza che incoraggia, senza però dare nessuna sicurezza: sarà un ritorno improvviso, inatteso, non bisogna farsi cogliere di sorpresa. Il discepolo deve essere pronto e sveglio, una sentinella per tutti (Tema della I domenica: 13,33-37).
I - 2 Sarà in quel momento finale come l’inizio, la buona notizia riecheggerà come per la prima volta (1,1) e stavolta non sarà più la voce del Battezzatore a richiamare l’attenzione di Israele (1,4), rievocando la profezia di Isaia (Is 40,3 preceduto da Ml 3,1 [Es 23,20] in Mc 1,2-3), ma l’annuncio evangelico sarà portato dagli stessi discepoli di Gesù a tutti: il battesimo nello Spirito, l’immersione nella sua stessa Vita divina!
Ai cristiani, oggi, l’impegno di preparargli la strada, spianando i suoi sentieri (Tema della II domenica: 1,1-8).

II - 1 La seconda parte dell’Avvento è costituito dalle Domeniche III e IV, comunque dal 17 dicembre (inizio della tradizionale Novena).
Qui irrompe l’evento dell’incarnazione della nascita del Figlio di Dio. Mancando, nel racconto di Marco, questa prospettiva che svilupperanno Matteo e Luca dal punto di vista storico-salvifico, e da quello teologico Giovanni, si leggono appunto Giovanni 1,6-8. 19-28 nella III e Luca 1,26-38 nella IV.



Avvento B/I Isaia Salmo Apostolo Marco

Dom. I 63,16-19; 64,1-3.8 79 1Corinzi 1,3-9 13,33-37
Dom. II 40,1-5.9-11 84 2Pietro 3,8-14 1,1-8

Avvento B/II Isaia Salmo Apostolo Vangelo
Dom. III 61,1-2a.10-11 Luca 1,46…54 1Tessalonicesi 5,16-24 Gv 1,6-8. 19-28
Dom. IV 2Samuele 7,1-5.8b-16 88 Romani 16,25-27 Lc 1,26-38


La Parola di Dio nell’Avvento B

Il percorso biblico dell’Avvento B è analogo a quello degli altri due cicli (A e C cf. qui p. 4) la comunità e il credente sono proiettati verso la venuta improvvisa di Gesù Signore, il “Figlio dell’uomo”. Al di là dei vari generi letterari (escatologico o apocalittico) si tratta della manifestazione piena e definitiva, gloriosa, del Signore che invererà la sua attuale presenza tra noi e compirà la sua prima venuta, nella nostra carne umana.
Possiamo intravvedere come 4 tappe in questo itinerario tracciato dai Vangeli:
I - annuncio della venuta e invito alla vigilanza: stare svegli e pronti, operosi;
II – prepararsi adeguatamente: raddrizzare i percorsi del proprio cuore;
III – concentrarsi su Cristo già presente tra noi (conversione=convergere su di Lui!);
IV – Maria, umanità totalmente accogliente alla venuta del Signore.
Le letture dell’AT sono profezie sul Messia, sul tempo dell’Inviato di Dio: un’epoca di pace universale in cui la salvezza verrà offerta ad ogni uomo e a tutti popoli. Ognuno potrà trovare un nuovo rapporto con Dio, come con un padre, e nello stesso tempo tutti potranno sperimentare la gioia di essere salvati.
Questo motiva a “preparare la via” alla sua venuta, nel proprio cuore e rimuovendo gli ostacoli esteriori.
L’esperienza annunciata culminerà nella gioia: finalmente i poveri hanno un loro liberatore: ognono sarà amato come un figlio!
Le letture apostoliche ricordano alle comunità cristiane che sono protagoniste di una manifestazione assoluto del “piano salvifico” annunciato dai profeti, che devono diventare consapevoli della possibilità di vivere un’esistenza “nuova”, che manifesti in una retta condotta, nella preghiera, nella gratitudine e solidarietà, la realizzazione in loro della salvezza operata da Gesù per ogni uomo.


Visione d’insieme delle Domeniche di Avvento B

Dio ha già realizzato tutto ciò che aveva promesso di fare: ha squarciato i cieli per venire incontro agli uomini; ha perdonato le ingiustizie del suo popolo; ha preso con forza le difese degli oppressi; ha preparato in Maria la stabile dimora del suo Figlio.
Ora, Dio attende.
E’ in attesa, con noi, dei frutti: l’obbedienza della fede, una vigilanza costante, il coraggio di cambiare, una vita autentica…
La voce del Battezzatore è oggi quella di chi ricorda agli uomini quest’attesa di Dio, a cui Maria, con il suo assenso, ha già risposto con pienezza.
Deluderemo noi questa attesa?
Dio, in Gesù, è sempre fedele!
Gli apostoli Paolo e Pietro, nelle loro lettere, senza sosta, ci spronano: abbiamo tutti i doni per non desistere; per essere irreprensibili, in pace; per vivere nella gioia dello Spirito; confermati dallo stesso Vangelo.


Note Pastorali – Liturgiche - Catechetiche

In base a questa impostazione generale, seguiamo l’itinerario delle quattro domeniche, evidenziando il tema dominante che può essere di ispirazione per animare la celebrazione eucaristica domenicale (ammonizioni; preghiere penitenziale e universale; canti, simboli e gesti specifici…) e per accompagnare gli incontri di catechesi sia dell’IC che degli adulti.
Per ogni domenica, utile all’animazione liturgica e alla catechesi, indichiamo un TEMA, una FIGURA BIBLICA di riferimento, una PREGHIERA per l’accensione del cero che si farà anche all’inizio della messa domenicale comunitaria.
Ogni catechista, con i genitori, (lasciando ad ogni gruppo la libertà di organizzarsi rispettando l’età e la tappa del cammino che si sta percorrendo) cerchi di sviluppare il tema domenicale aiutando i bambini a fare qualche piccola esperienza che può poi essere scritta o disegnata, a comporre una preghiera, a scegliere un SIMBOLO o GESTO SIMBOLICO da presentare anche in chiesa per tutti.
Per i bambini sono importanti:
1. un’attività concreta che ogni bambino può svolgere da solo o in famiglia, con i suoi genitori…
2. un’attività di gruppo che accompagna l’annuncio
3. un riferimento alla liturgia domenicale scegliendo tra i testi proposti qui.
Saremo aiutati anche dal sussidio della CEI E’ apparsa la Grazia di Dio e i bambini avranno un loro piccolo sussidio.



30 Novembre - Avvento B: Domenica I
Isaia Salmo Apostolo Marco
63,16-19; 64,1-3.8 79 1Corinzi 1,3-9 13,33-37
Se Dio scendesse da noi! Il Giorno del Signore State svegli!
Vigilante attesa del Signore che viene

Il Signore ritornerà e affida a noi il compito di stare svegli e pronti perché non sappiamo quando sarà il momento.
E’ una venuta che dobbiamo desiderare e sperare, implorarla.
E’ il ritorno di un Padre: se noi lo desideriamo egli ci verrà incontro e noi potremo come figli nuovamente stringerci a lui.
La Parola, che ci apre alla conoscenza di Dio, fa scaturire in noi questo desiderio: è il Figlio inviato dal Padre che ci rende saldi fino al suo ritorno e compie per tutta l’umanità tutte le promesse di Dio.

Figura di riferimento: Il profeta Isaia

Accensione del cero:

Quando di notte si lascia accesa una luce in casa
significa che stiamo aspettando l’arrivo di qualcuno.
Noi ora accendiamo questo cero
ascoltando il Profeta che ci invita alla fiducia nel ritorno del Signore.
Egli verrà e ci salverà, ci stringerà a sé
come un padre i suoi figli.

Simboli:

- un po’ di argilla su una tavolozza… un vaso appena iniziata la lavorazione;
- un cesto con foglie secche…
- - oppure un albero secco con le foglie a terra…



7 Dicembre - Avvento B: Domenica II
Isaia Salmo Apostolo Marco
40,1-5.9-11 84 2Pietro 3,8-14 1,1-8
Ogni valle sia colmata. Cieli e terre nuove. Preparate la via.

Preparare le vie al Signore che viene

La fine richiama l’inizio, e oggi è ancora il tempo del lieto annuncio: cambiare si può! Non è solo l’esortazione premonitrice del Battezzatore, ma la nostra stessa esperienza di cristiani nella Chiesa, di uomini salvati, perdonati, abbracciati.
E’ Dio che opera una svolta radicale e cosmica: verranno cieli e terre nuove, e noi saremo suoi collaboratori, non spettatori!
Il nostro cambiamento è un’inversione di tendenza e un concentrarci nuovamente sull’azione di Dio che, attraverso la forza della sua Parola, cambia il destino del mondo e ogni uomo potrà vederlo!
Dove? Già nella nostra nuova condotta di vita.


Figura di riferimento: Giovanni, il Battezzatore

Accensione del cero:

Accendiamo il secondo cero
rispondendo all’invito del Battista:
Preparate la strada al Signore che viene.
La luce di Gesù ci illumini
perché con il suo amore possa cambiare
il nostro modo di vivere
e ci faccia camminare, insieme ad ogni uomo,
verso il Signore che viene
a creare per noi cieli e terre nuove.

Simboli:

- il Lezionario accompagnato, da due ceri accesi, che verrà posto sopra l’altare… può essere portato da una famiglia…





14 Dicembre - Avvento B: Domenica III
Isaia Salmo Apostolo Giovanni
61,1-2a.10-11 Luca 1,46…54 1Tessalonicesi 5,16-24 1,6-8. 19-28
La notizia di gioia ai poveri. Gioia perché il Signore viene. La Luce è nel mondo.

Gioia per una Presenza che illumina il mondo!

In mezzo a noi c’è Uno che va continuamente riconosciuto: l’Inviato del Padre. Ancora una volta ce ne viene annunciata la presenza illuminante, dal Battezzatore e prima da Isaia.
Colui che opera, investito dallo Spirito, porta uno sfolgorante annuncio di gioia e guarisce così chi ha il cuore affranto; fa germogliare la giustizia e ne riveste i poveri che lo accolgono.
Maria è la primizia di questa umanità di poveri che accoglie in sé l’opera dello Spirito e vi dà il suo personale e totale assenso.
In noi trovano allora spazio la gioia, la continua preghiera, il ringraziamento… senza adagiarci mai nell’appagamento o nella delusione: Dio è fedele e realizzerà tutto questo in noi e in mezzo a noi.


Figura di riferimento: Giuseppe, lo sposo di Maria

Accensione del cero:

Oggi è la domenica della gioia.
Accendiamo il terzo cero
accogliendo l’invito dell’apostolo Paolo
alla preghiera continua e al ringraziamento.
Teniamolo acceso in noi e in mezzo a noi
per non spegnere lo Spirito.
Così saremo capaci di riconoscere Gesù, il Figlio del Padre,
come ha fatto Giuseppe, uomo giusto.


Simboli:

- Fiori di carta colorata che vengono distribuiti soprattutto ai bambini e alla conclusione della celebrazione, durante il canto di congedo, vengono appesi ai rami dell’albero secco…



21 Dicembre - Avvento B: Domenica IV

Isaia Salmo Apostolo Luca
2Samuele 7,1-5.8b-16 88 Romani 16,25-27 1,26-38
Una casa salda per sempre. Il disegno di Dio rivelato a tutti. L’annuncio a Maria.

Gesù il Figlio del Padre che si fa uomo

Le promesse di Dio si realizzano nella storia di un popolo, di una famiglia, di una giovane donna: Maria di Nazareth.
Quale presenza più stabile di Dio tra noi che il ventre di una donna?! Così vulnerabile fragile, eppure vitale perché opera dello Spirito di Dio!
E’ con stupore che noi assistiamo così alla realizzazione di un piano salvifico che silenziosamente si è fatto strada attraverso i secoli, fino all’utero di una donna, nuovo inizio della creazione, agli albori originari della vita umana.
In questo modo è fatto conoscere a tutti.


Figura di riferimento: Maria, la vergine madre di Gesù

Accogliamo oggi, in mezzo a noi,
la LUCE da BETHLEMME il paese della Palestina
dove è nato Gesù, il nostro Salvatore.
Da questa luce accendiamo il QUARTO CERO
perché ravvivi in noi
la gioia di accogliere Gesù.
Maria, dimora stabile del Figlio di Dio,
ci renda capaci di fargli spazio e di prepararci
ad accogliere questo Dono
che colma ogni nostra attesa.


Simboli:

- L’altare non è allestito all’inizio della celebrazione. Alla presentazione dei doni vengono alcune mamme, portano le tovaglie, e lo arredano con i fiori… e l’occorrente per la celebrazione

IL TEMPO LITURGICO DELL'AVVENTO

Il Tempo Liturgico dell’Avvento
Traccia di lavoro per la Catechesi e l’Animazione Liturgica
Marana tha. Vieni, Signore! (1Corinti 16, 22)
Maran athà. Il Signore viene. (Apocalisse 22, 20)

Parrocchia Maria SS. Assunta – Treglio (CH)


Avvento come Venuta - Avvento come Avvenimento - Avvento come Presenza

Questo triplice significato, che è stato poi ripreso dai Padri della Chiesa (autori antichi e autorevoli di scritti cristiani), può essere così riassunto: il Signore Gesù che viene oggi in mezzo a noi nella liturgia, perché è venuto già nella nostra natura umana, è lo stesso che verrà un giorno nella gloria (ma l’ordine delle espressioni può essere capovolto a piacere…).
Anzi, la sua è una continua e ininterrotta venuta in mezzo a noi nella storia umana, dopo che egli, glorificato nella risurrezione, mediante il suo Spirito continua a guidare il cammino dell’umanità e della creazione intera verso la pienezza.
E’ la vita cristiana stessa che non conosce ripetizioni, ma sempre eventi inattesi e sorprendenti: essa è sempre venuta del Signore crocifisso – risorto e quindi sempre e solo un evento pasquale.

L’atteggiamento del cristiano e della Chiesa è una riposta ad aprirsi all’appello di vigilare, a mettersi in cammino, nella gioia, nella fiducia, nella carità, alla presenza del Misericordioso nel mondo, alla luce del Vangelo di Gesù di Nazaret. Il tempo di Avvento mette in luce l’aspetto centrale e dinamico della vita cristiana, della storia: andare incontro a Colui che si fa vicino a noi.

L’attuale celebrazione liturgica dell’Avvento, nella maggior parte della Chiesa, è costituita da 4 domeniche (e rispettive settimane; nella diocesi di Milano con il “rito ambrosiano” da 6, cioè si inizia due domeniche prima). Tuttavia il riferimento non è sempre lo stesso: mentre al centro è sempre la celebrazione sacramentale della presenza di Gesù, nella Parola e nel Pane eucaristico:
- fino al 16 dicembre si guarda alla venuta gloriosa del Signore;
- dal 17 dicembre si ripercorre l’annuncio profetico della nascita del Messia, fino alla celebrazione della sua Nascita nella natura umana come un Bambino.


Avvento: ricominciamo dalla fine

L’itinerario liturgico, riflesso di quello della nostra esistenza umana, inizia in tutti i tre cicli (A – B – C) con la fine, con gli annunci evangelici del ritorno glorioso del Signore alla fine dei tempi… ma tranquilli, non è la fine del mondo!
E’ piuttosto l’annuncio di una presenza liberatrice, che al di là delle sue immaginazioni, è sempre improvvisa e sorprendente… per questo imprevedibile, anche se corrisponde ai bisogni e ai desiderio più autentici dell’umanità e del cuore di ogni uomo. L’annuncio della fine, o meglio del fine, non è destinato a suscitare ansia o turbamento (come preghiamo nell’embolismo dopo il Padre nostro…) ma ad essere vigilanti nella preghiera, lieti nella speranza e operosi nella carità; nell’attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro Signore Gesù Cristo.
Una presenza di salvezza per tutti gli uomini!


Avvento: un’attesa sempre viva

Nella liturgia della Parola di questo periodo vengono riproposti i testi profetici, soprattutto di Isaia. Sono parole cariche di promessa, di consolazione, di fiducia ad un popolo in quel momento era provato dall’esilio, dall’abbandono, dalla desolazione per la distruzione di Gerusalemme, la città santa, e l’annientamento della propria identità come popolo di Dio. E’ un momento di depressione e sfiducia, per Israele.
Il popolo è così invitato all’attesa “del giorno del Signore”, nel quale Dio si manifesterà ancora una volta, come nell’esodo dall’Egitto, liberatore e salvatore. Una venuta con caratteristiche nuove, in tonalità non solo escatologiche, ma messianiche: il servo del Signore compirà le promesse e le attese. Inaugurerà un’ epoca di pace, di benessere anche per tutti i popoli
Anche con la realizzazione di queste profezie in Gesù [le letture dei giorni feriali presentano bene questa dinamica tra promessa/profezia nella prima lettura e realizzazione nel brano evangelico], la dinamica e le caratteristiche dell’attesa di Israele sono sempre vive e attuali, anche per noi cristiani sia nel contesto storico nel quale ci troviamo a vivere, sia per le diverse situazioni che riguardano la nostra esistenza.
Ogni promessa profetica (dentro e fuori Israele) è per noi compiuta!
Ma è un compimento che sta avvenendo, una promessa che si sta ancora realizzando anzitutto nella celebrazione dell’Eucaristia, ma soprattutto nell’azione dello Spirito che fa “lievitare” tutta la storia come Regno di Dio.


Avvento: figure tipiche dell’attesa

Una caratteristica molto suggestiva dell’Avvento sono le “figure tipiche” dell’Avvento, sono personaggi biblici di primo piano: Maria, la vergine madre di Gesù; Giuseppe, lo sposo di Maria; il Battista; il profeta Isaia. Anche altre posso essere indicate pedagogicamente al popolo cristiano, nelle sue diverse componenti, come “tipo” di attesa e vigilanza: Elisabetta e Zaccaria, cugini di Maria; Sofonìa, un profeta; Anna, anziana profetessa; Simeone, vecchio sacerdote; i pastori a Betlemme… Ad essi si uniscono gli innumerevoli “poveri di Dio” che hanno vissuto quest’attesa di liberazione nella loro storia e nella loro carne.
Tratteggiamo alcune caratteristiche utili alla catechesi:

Maria
Di lei non riusciamo mai a dire abbastanza. Soprattutto è il modello di vigilanza… perché nessuno, come lei, ha sperimentato l’attesa della nascita del Messia, nel suo corpo per 9 mesi.
Tuttavia è soprattutto l’attesa del cuore: il Maria ci ritroviamo tutti come umanità in attesa di salvezza e di liberazione. A Cana, alle nozze a cui è invitata con Gesù, lei darà voce a questa attesa: “Non hanno più vino” (cfr. Gv 2, 3)
Elementi liturgici emergenti: presenza ed esemplarità
- la festa dell’Immacolata (8 dicembre) va collocata, sentita e celebrata, in questa prospettiva, legata al mistero di Cristo (lei preventivamente redenta) e quindi del suo Avvento;
- dal 17 al 24 la sua presenza ricorre continuamente, nelle letture bibliche e nelle preghiere: come lei ha generato Gesù nel suo corpo, così oggi ancora la Chiesa lo genera in tutti i credenti.
Come vederla e definirla?
“Piena di Grazia, benedetta fra le donne, vergine, sposa di Giuseppe, serva del Signore. Dona nuova - nuova Eva, Figlia di Sion, Vergine del sì a Dio, Vergine dell’ascolto operoso”.




Giuseppe
Poco ci dicono i Vangeli di lui, ma abbastanza per tratteggiarne un profilo, anche per noi esemplare.
- Giuseppe è l’uomo che si interroga su ciò che gli sta capitando, attendo ai segni della presenza di Dio nella sua vita;
- è l’uomo libero e aperto al disegno di Dio, perché possa attuarsi nella sua vita;
- è l’uomo che non si scompone di fronte alle sorprese di Dio, ma vi aderisce lasciando si guidare da lui (in 3 sogni, l’angelo suggerisce a Giuseppe il da farsi riguardo a Gesù).

Il Battista
E’ proposto dalla liturgia come figura di precursore: prepara la strada al Messia in mezzo a noi perché tutti gli uomini possano incontrarlo (cfr. Luca 3, 1-19; Matteo 3, 1-12). Come ultimo dei profeti, propone gli inviti dei precedenti profeti, in termini di pressante appello a cambiare lo stile di vita, espressione di un cuore cambiato dall’incontro con la misericordia di Dio.
Di lui il vangelo dice che è voce che grida e richiama ad un nuovo esodo, alla giustizia, ad un nuovo rapporto con Dio, amico dello sposo… (cfr. Giovanni 3, 22-30) che lo presenta come colui che può veramente rinnovare tutto. Lo indica ai suoi discepoli come l’Agnello di Dio, come colui che prende su di se il peccato del mondo. La sua predicazione è una vera evangelizzazione di testimonianza: pagherà con la sua vita la sua fedeltà alla Verità.

Isaia
1. Praticamente, in Avvento, leggiamo quasi tutto il libro del profeta Isaia: è il profeta che tiene desta la nostra attenzione, come Israele in esilio a Babilonia, in attesa di una nuova e definitiva liberazione. Frequenti sono i suoi inviti a guadare il futuro con fiducia, fonte di consolazione per il suo popolo.
Ripropone praticamente tutte le promesse di Dio nell’alleanza.
2. E’ un continuo invito alla gioia, la gioia dell’attesa, della ricerca, del cammino, dell’incontro… che si compie verso la pienezza.
3. Isaia è un testimone di speranza: annuncia la pace che porterà l’Inviato di Dio, il Messia ( ).
4. Le sue parole orientano ad un nuovo esodo, ad aprire una strada nel deserto, ad un ritorno sicuro, alla ricostruzione della Città di Dio. Ascoltando e leggendo i suoi testi siamo aiutati ad orientare il nostro sguardo verso il Signore, dove lui è presente e dove noi facciamo fatica riconoscerlo e ad incontrarlo. Così ci sembra meno lontano, meno estraneo, più familiare.

La Parola di Dio nell’Avvento

“Le letture del Vangelo hanno nelle singole domeniche una loro caratteristica propria: si riferiscono alla venuta del Signore alla fine dei tempi (I domenica), a Giovanni Battista (II e III domenica); agli antefatti immediati della nascita del Signore (IV domenica).
Le letture dell'Antico Testamento sono profezie sul Messia e sul tempo messianico, tratte soprattutto dal libro di Isaia.
Le letture dell'Apostolo contengono esortazioni e annunzi, in armonia con le caratteristiche di questo tempo” (OLM, 93).
In coerenza quindi con tutto l’ordinamento generale delle letture nel lezionario festivo, AT e Apostolo “stanno sullo sfondo” e costituiscono il contesto storico-salvifico (promessa e realizzazione) nel quale leggere il Vangelo che dà a loro il loro senso pieno.

COOPERAZIONE MISSIONARIA




Nelle nostre attività missionarie abbiamo raccolto € 941,00:
€ 256,00 vendita dolci
€ 235,00 collette
€ 450,00 stand dei bambini

Una parte è destinata all’Ufficio missionario diocesano
e parte alla casa La renaissance di Lomè (TOGO - A)

“E’ più felice chi dona di chi riceve!”
* * *
Domenica 23: giornata di sensibilizzazione
per il sostentamento economico dei preti.
Prendi visione del materiale esposto in fondo alla chiesa… e datti da fare!

SOBRIETA': un nuovo stile di vita

Non dormiamo dunque come gli altri, ma vigiliamo e siamo sobri”.
(Paolo ai Tessalonicesi 5,6)

Potrebbe sembrare la campagna del ministero della salute contro l’abuso di sostanze alcoliche: Non guidare in stato di ebbrezza.
L’invito di Paolo è per noi, figli della luce (illuminati da Cristo), a non dormire come gli altri,
a non farci addormentare dalle opinioni che circolano sulla salute, sulla tutela dell’ambiente,
sullo spreco dello risorse naturali come l’acqua, sulla preoccupante crisi economica…
Non possiamo e non dobbiamo dormirci su!
Non avremo mai un mondo migliore, se non modifichiamo le nostre attuali esigenze di vita,
se non puntiamo su uno stile di vita più sobrio che sa valutare e scegliere l’essenziale
e non il superfluo; che ha al centro non i propri bisogni, ma il bene di tutti; che sa usare le cose
e amare le persone… non il contrario!
Se tutti avranno la possibilità di star bene, starò meglio anch’io!
Buon principio per l’attuale crisi economica mondiale. p. R*

Agenda settimanale: 24 - 30 novembre 2008


Martedì 25, ore 10.00 - Ritiro dei preti

P. Roberto è assente fino a venerdì

Venerdì 28, ore 17.30
Esercizi spirituali per i laici a Sant’Apollinare


Sabato 29
ore 15.30 - Iniziamo l’Avvento
Incontro per i bambini dell’I.C. in chiesa

I Domenica di Avvento
ore 18.30 - S. Messa in parrocchia

Domenica 30
ore 9.00 - S. Messa in parrocchia
ore 11.00 - S. Messa in parrocchia
ore 16.30 - Incontro Gruppo Nazareth
ore 17.00 - Giovani Coppie

Gesù Cristo, Signore dell'universo

La Parola che si fa vita

Proponiamo alcuni brani biblici a commento della Parola domenicale:
ci aiutano ad accogliere la Parola
in tutta la sua profondità,
come avvenimento nella nostra vita,
alla luce di tutta la storia della Salvezza.


Ebrei 1,1-9; 2,9-18
Vediamo Gesù coronato di gloria
per la morte che ha sofferto.

Giovanni 12,31-32
Attirerò tutti a me.

Colossesi 1,12-20
In Cristo ogni pienezza!

Atti 4,24-35
I potenti della terra hanno congiurato contro il Signore e il suo Re.

Luca 24,1-7
Perché cercate tra i morti il Vivente?

Domenica 23 novembre 2008 - Festa di Gesù Cristo, Signore dell'Universo: GESU’, SIGNORE CHE GIUDICA CON AMORE

Preghiera penitenziale

Signore Gesù, il tuo regno è comunione con te: accoglici!
Signore pietà!
Cristo Signore, il tuo giudizio è la nostra salvezza: perdonaci!
Cristo pietà!
Signore Gesù, la tua misericordia è la nostra unica speranza: abbi pietà di noi!
Signore pietà!

Inno di lode: Gloria a Dio…

Preghiera dell’Assemblea [mani alzate]

O Padre, hai posto il tuo Figlio unico pastore di tutti gli uomini per costruire,
nelle tormentate vicende della storia, il tuo regno d’amore. Alimenta in noi la fede che, certamente un giorno annienterà la morte - ultimo nostro nemico - e ti consegnerà l’opera
della sua redenzione, perché tu sia tutto in tutti. Egli è Dio, e vive... Amen!

LITURGIA DELLA PAROLA

Dal libro del profeta Ezechiele 34,11-12.15-17
Così dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e le passerò in rassegna. Come un pastore passa in rassegna il suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine. Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. Oracolo del Signore Dio. Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all’ovile quella smarrita, fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia. A te, mio gregge, così dice il Signore Dio: Ecco, io giudicherò fra pecora e pecora, fra montoni e capri. Parola di Dio.

Salmo responsoriale (22)

R/. Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.

[Bonum est confidere in Domino. Bonum sperare in Domino.]

Il Signore è il mio pastore:non manco di nulla.Su pascoli erbosi mi fa riposare. Ad acque tranquille mi conduce.

Rinfranca l’anima mia,mi guida per il giusto camminoa motivo del suo nome.

Davanti a me tu prepari una mensasotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagnetutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signoreper lunghi giorni.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 15,20-26.28
Fratelli, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. Perché, se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti.
Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita. Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo. Poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo avere ridotto al nulla ogni Principato e ogni Potenza e Forza.
È necessario infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L’ultimo nemico a essere annientato sarà la morte. E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anch’egli,
il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti.
Parola di Dio.

Alleluja, alleluja!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il Regno che viene,
del nostro padre Davide! Alleluja!

+ Dal vangelo secondo Matteo 24,1.42; 25,31-46
[Mentre Gesù, uscito dal Tempio se ne andava, disse ai suoi discepoli: «Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore verrà].
Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria.
Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.
Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.
Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”.
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».
Parola del Signore.

LITURGIA DEL BATTESIMO

Invocazione dei Santi
Unzione
Promesse battesimali
Consegna del cero pasquale

+ Rinunciate? - Rinuncio!
+ Credete in Dio, Padre…? - Credo!
+ Credete in Gesù Cristo…? - Credo!
+ Credete nello Spirito santo…? - Credo!
+ Questa è la nostra fede… - Amen!

Battesimo nell’Acqua
Crismazione
Consegna dell’abito bianco

La Parola si fa Preghiera

+ Fratelli e sorelle, al Signore Gesù che viene a giudicare con amore i vivi e i morti, eleviamo la nostra fiduciosa preghiera:

R/. Signore Gesù Cristo, ascoltaci!

- Perché la tua Chiesa sappia annunciare il primato dell’amore; preghiamo.

- Perché chi governa sappia che servire gli altri è amare te; preghiamo.

- Perché ogni persona sia capace di gesti d’amore quotidiani; preghiamo.

- Perché Gloria, e i nostri figli, siano educati soprattutto ad amare i più deboli e i poveri nel nome di Gesù; preghiamo.

- Perché chi è nel disagio possa incontrare Gesù nell’amore disinteressato e concreto dei cristiani; preghiamo.

- Perché incontrando Gesù, qui nella liturgia, sappiamo poi riconoscerlo e amarlo negli altri che incontriamo tutti i giorni; preghiamo.

Dalla Parola all’Eucaristia

Ti ringraziamo, Padre, per il tuo Figlio Gesù che ci accoglie come suoi perché noi lo accogliamo nei nostri fratelli. Egli si dona a noi nel pane e vino che ti presentiamo, perché anche noi gli diamo da mangiare in coloro che hanno fame.
Per Cristo, nostro Signore. Amen!

PIANO PASTORALE PARROCCHIALE 2008 - 2011

Gesù RISORTO: la SPERANZA che ci fa vivere!


Il progetto pastorale della nostra parrocchia
non è nato né dalla testa di un acuto pensatore,
né di un’esperto parroco;
è il frutto di un’avventura cristiana iniziata molti anni fa,
ma che, in quest’ultimo quinquennio, ha avuto un rinnovato impulso.
Sgorga dal bisogno che tutti possiamo avere una visione chiara
e completa della nostra vita parrocchiale, un percorso condiviso
e non routinario, con alcuni obbiettivi precisi,
in sintonia con il cammino delle Chiese in Italia.
Non è facile il percorso di una comunità cristiana oggi,
anche nel nostro territorio con tradizionali radici religiose.
Per questo è sconsigliabile “navigare a vista”.
Qualcuno sostiene che sia sufficiente il Vangelo,
metterlo in pratica; nulla di più vero... ma non basta!
Il Vangelo stesso nasce dall’esperienza, spesso faticosa,
di una comunità: quel Gesù che ascoltiamo, celebriamo, amiamo,
testimoniamo… Non è più soltanto il Nazareno, ma è l’uomo totale,
quindi siamo anche noi, con la nostra storia e le nostre identità.
Un progetto è un aiuto a camminare insieme, a non perderci per strada,
a ritrovare l’orientamento nei momenti di incertezza.
E’ frutto anche della riflessione del Consiglio pastorale
condotta per più di un anno,
partendo dalla relazione del parroco sulla nostra parrocchia
e dalla lettura della Nota pastorale dei Vescovi Italiani del 2007,
dopo il convegno ecclesiale di Verona.
Vi abbiamo lavorato nelle assemblee di ottobre (2007 e 2008).
Una commissione ha avuto poi il compito di scegliere il percorso triennale,
di mettere a fuoco gli ambiti, di raccogliere il materiale.
Ora lo affidiamo a tutta la comunità
con la fiducia che solo lo Spirito vivificatore
può dargli energia vitale, perché non rimanga carta scritta.