sabato 6 febbraio 2010

11 febbraio 2010: Giornata del Malato


La Chiesa a servizio dell’amore per i sofferenti

11 febbraio: Giornata del Malato

La sofferenza è una dimensione inalienabile della vita di ciascuno e, pur essendo un mistero insondabile e inspiegabile, non è priva di senso e di valore nel contesto del’esperienza umana.
Anzi essa diventa, nella luce di Cristo crocifisso e risorto, “luogo di apprendimento della speranza”. Per questo le persone sofferenti non vanno lasciate mai sole nel loro dolore e siano sostenute efficacemente anche con la preghiera e vicinanza fraterna. La chiesa da secoli è al servizio del malato; in diverse forme, attraverso ogni singolo cristiano, testimonia l’Amore di Colui che per noi ha dato la sua vita morendo in croce.
Andrea MANTO

Approfondiamo la Parola domenicale. 7 febbraio 2010


Parola che si fa Vita

Alcuni brani biblici a commento della Parola domenicale:
ci aiutano ad accoglierla come avvenimento di salvezza nella nostra vita.

1Timoteo 1,12-17
Cristo ha fiducia in me.

Giovanni 21,1-14
Pescarono una quantità enorme di pesci. E’ il Signore!

Apocalisse 1,9-18
Non temere!

Esodo 3,1-15
Perdonami, Signore,
manda chi vuoi; io non so parlare.
1Corinzi 2,1-5

2Corinzi 4,1-15
Investiti di questo
ministero per la misericordia
che ci è stata data, non ci perdiamo d’animo, anche se portiamo
un tesoro in vasi di creta.
.

Agenda settimanale: 8 - 14 febbraio 2010


Agenda settimanale
8 - 14 Febbraio 2010
* * *
Lunedì 8, ore 21.00: Messa a Paglieroni

Martedì 9
ore 10.00: Incontro zonale dei preti
ore 18.30: Messa in San Giorgio

Mercoledì 10
ore 21.00: Condividiamo la Parola

Giovedì 11 - B. V. Maria di Lourdes
ore 18.30: Messa in chiesa p.le

Venerdì 12
ore 21.00: Genitori Nazaret

Sabato 13
Domenica VI dell’Anno C
ore 15.30: Gruppo Nazaret
ore 18.30: Messa in chiesa p.le

Domenica 14
ore 9.00: Messa in san Giorgio
ore 11.00: Messa in chiesa p.le
Battesimo di Colanero Ludovica

ore 16.00: Ortona-Salesiani: “Etica della responsabilità e della solidarietà”.

Una Comunità che celebra - La Liturgia domenicale: V Domenica dell'Anno C - 7 febbraio 2010

GESU’, DIO che opera nella nostra debolezza


Invocazione penitenziale

Signore, Parola che purifica, espia la nostra colpa! Signore pietà!

Cristo, morto per i nostri peccati, facci risorgere con te a vita nuova!
Cristo pietà!
Signore, che ti avvicini a noi peccatori, facci capaci di prossimità con gli altri.
Signore pietà!

Inno di lode: Gloria a Dio…

Preghiera dell’Assemblea

+ O Padre, infinitamente grande che affidi a noi peccatori e alle nostre mani fragili il compito di portare agli uomini l’annunzio del Vangelo, sostienici con il tuo Spirito. La tua Parola, accolta da cuori aperti e generosi, fruttifichi in ogni uomo sulla terra.
Per il nostro Signore… Amen!

LITURGIA DELLA PAROLA

Dal libro del profeta Isaìa
6,1...8
Nell’anno in cui morì il re Ozìa, io vidi il Signore seduto su un trono alto ed elevato; i lembi del suo manto riempivano il tempio. (2-3) E dissi: «Ohimè! Io sono perduto, perché un uomo
dalle labbra impure io sono
e in mezzo a un popolo dalle labbra
impure io abito; eppure i miei occhi hanno visto il re,
il Signore degli eserciti».
Allora uno dei serafini volò verso di me; teneva in mano un carbone ardente che aveva preso con le molle dall’altare. Egli mi toccò la bocca e disse:«Ecco, questo ha toccato le tue labbra,perciò è scomparsa la tua colpae il tuo peccato è espiato».
Poi io udii la voce del Signore:
«Chi manderò e chi andrà per noi?».
E io risposi: «Eccomi, manda me!».
Parola di Dio!

Salmo responsoriale - 137

R./ Cantiamo al Signore, grande è la sua gloria.

[Magnificat… anima mea, Dominum!]

1. Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore: hai ascoltato le parole della mia bocca. Non agli dèi, ma a te voglio cantare, mi prostro verso il tuo tempio santo.
2. Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà: hai reso la tua promessa
più grande del tuo nome. Nel giorno in cui ti ho invocato,
mi hai risposto,hai accresciuto in me la forza.
3. Ti renderanno grazie, Signore,
tutti i re della terra, quando ascolteranno
le parole della tua bocca. Canteranno le vie del Signore: grande è la gloria del Signore!
4. La tua destra mi salva. Il Signore farà tutto per me. Signore, il tuo amore è per sempre: non abbandonare l’opera delle tue mani.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
15,1...11
Vi proclamo, fratelli, il Vangelo che vi ho annunziato e che voi avete ricevuto(…); quello che anch'io ho ricevuto:
Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, fu sepolto ed è risuscitato il terzo giorno secondo le Scritture, e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici.
In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta (…). Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto. Io infatti sono il più piccolo tra gli apostoli, e non sono degno di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato la Chiesa di Dio. Per grazia di Dio però sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana; anzi ho faticato più di tutti loro, non io però, ma la grazia di Dio che è con me. Dunque, sia io che loro, così predichiamo e così avete creduto.
Parola di Dio!

Alleluja, alleluja!
Venite dietro a me, dice il Signore, vi farò pescatori di uomini. Alleluja!

+ Dal vangelo secondo Luca
5,1-11
In quel tempo. Mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.
Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini».
E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
Parola del Signore!


Professione di Fede - Simbolo Apostolico

Io credo in Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

la Parola si fa Preghiera

+ Fratelli e sorelle, Gesù ci chiama ad ascoltarlo e a seguirlo. Preghiamo insieme perché egli renda fruttuose le nostre capacità e il nostro impegno.

R./ La tua presenza ci salvi, Signore!

1. La Chiesa faccia scelte mai dettate dagli equilibri di potere, ma sempre da giustizia e misericordia. Preghiamo.


2. La consapevolezza di essere deboli non sia per noi un ostacolo, ma solo grazia per sentirci amati. Preghiamo.


3. Perché lasciamo gli altri liberi nelle loro scelte, come tu sei sempre paziente con noi. Preghiamo.

4. I credenti combattano la povertà per amore e difesa della vita. Preghiamo

5. Sostienici, con la forza della tua Parola e del Pane di vita nel seguirti sempre, oltre le nostre forze. Preghiamo.

dalla Parola all’Eucaristia

+ Ti ringraziamo, o Padre, per il tuo Figlio Gesù: con la forza della sua Parola Egli rende fecondi le nostre azioni e i nostri pensieri; così come il tuo Spirito trasforma il pane e vino che ti presentiamo. Siano fonte di vita nella nostra debolezza per la salvezza del mondo. Ora e per sempre. Amen!

Giornata per la vita - La forza della vita: una sfida nella povertà

Chi guarda al benessere economico alla luce del Vangelo sa che esso non è tutto,
ma… fedele al messaggio di Gesù, venuto a salvare l’uomo nella sua interezza,
la Chiesa si impegna per lo sviluppo umano integrale, che richiede anche il superamento dell’indigenza e del bisogno. La disponibilità di mezzi materiali, arginando la precarietà
che è spesso fonte di ansia e paura, può concorrere a rendere ogni esistenza più serena e distesa. Consente, infatti, di provvedere a sé e ai propri cari una casa, il necessario sostentamento,
cure mediche, istruzione.
Avvertiamo perciò tutta la drammaticità della crisi finanziaria che ha investito molte aree
del pianeta: la povertà e la mancanza del lavoro che ne derivano possono avere effetti disumanizzanti. La povertà, infatti, può abbrutire e l’assenza di un lavoro sicuro può far perdere fiducia in se stessi e nella propria dignità. Si tratta, in ogni caso, di motivi di inquietudine
per tante famiglie. Molti genitori sono umiliati dall’impossibilità di provvedere, con il proprio lavoro, al benessere dei loro figli e molti giovani sono tentati di guardare al futuro con crescente rassegnazione e sfiducia.
Proprio perché conosciamo Cristo, la Vita vera, sappiamo riconoscere il valore della vita umana
e quale minaccia sia insita in una crescente povertà di mezzi e risorse. Il benessere economico, però, non è un fine ma un mezzo, il cui valore è determinato dall’uso che se ne fa: è a servizio della vita, ma non è la vita. Quando, anzi, pretende di sostituirsi alla vita e di diventarne la motivazione, si snatura e si perverte. Anche per questo Gesù ha proclamato beati i poveri
e ci ha messo in guardia dal pericolo delle ricchezze (cfr Luca 6,20-25).
Alla sua sequela e testimoniando la libertà del Vangelo, tutti siamo chiamati a uno stile di vita sobrio, che non confonde la ricchezza economica con la ricchezza di vita. Ogni vita, infatti,
è degna di essere vissuta anche in situazioni di grande povertà. L’uso distorto dei beni
e un dissennato consumismo possono, anzi, sfociare in una vita povera di senso e di ideali elevati, ignorando i bisogni di milioni di uomini e di donne e danneggiando irreparabilmente la terra,
di cui siamo custodi e non padroni.
Proprio il momento che attraversiamo ci spinge a essere ancora più solidali con quelle madri che, spaventate dallo spettro della recessione economica, possono essere tentate di rinunciare
o interrompere la gravidanza, e ci impegna a manifestare concretamente loro aiuto e vicinanza.
Ci fa ricordare che, nella ricchezza o nella povertà, nessuno è padrone della propria vita
e tutti siamo chiamati a custodirla e rispettarla come un tesoro prezioso dal momento
del concepimento fino al suo spegnersi naturale.

I Vescovi Italiani