sabato 11 dicembre 2010

Approfondaimo al Parola domenicale: III di Avvento A

LA PAROLA: PANE DI OGNI GIORNO
Proponiamo le Letture del Lezionario feriale

LUNEDÌ: Numeri 24,2-7.15-17b; Matteo 21,23-27

MARTEDÌ: Sofonìa 3,1-2.9-13; Matteo 21,28-32 MERCOLEDÌ: Isaia 45,6b-8.18.21b-25; Luca 7,19-23

GIOVEDÌ: Isaia 54,1-10; Luca 7,24-30

In sintonia con l’annuncio domenicale i testi biblici sono più espliciti nell’annuncio della venuta-nascita del Messia invocata dai profeti sulle tracce più antiche di Israele.La sua venuta è sempre attuale anche e quindi oltre l’incredulità. Già il Battista ne evidenzia la presenza e l’urgenza. Solo da poveri è possibile accorgersene e invocarlo: con Gesù, il regno di Dio è in mezzo a noi!

LA NOVENA DEL NATALE

17 dicembre: O Sapienza, uscita dalla bocca dell’Altissimo, tu che riempi tutto l’universo e tutto disponi con forza e dolcezza, vieni ad insegnarci la via della saggezza.
Genesi 49,2.8-10; Salmo 71,1-4.7-8.17; Matteo 1,1-17

18 dicembre: O Altissimo, Pastore del popolo di Israele, ti sei manifestato a Mosè nel roveto ardente e sul Sinai hai dato la Legge, vieni a riscattarci con la tua presenza.
Geremia 23,5-8; Salmo 71,1...19;  Matteo 1,18-24

19 dicembre: O Germoglio di Iesse, innalzato come segno per i popoli, davanti a te ammutiscono i potenti della terra, tu che sarai invocato dalle nazioni, vieni a liberarci e non tardare.
Giudici 13,2-7.24-25a; Salmo 70,3-6.16-17; Luca 1,5-25

Agenda settimanale: 13 - 21 dicembre 2010

AGENDA SETTIMANALE 13 - 19 DICEMBRE 2010
* * *
Lunedì 13
ore 21.00: Messa in Paglieroni

Martedì 14
ore 18.30: Messa in S. Giorgio

Mercoledì 15
ore 21.00: Condividiamo la Parola

Giovedì 16
ore 18.30: Messa in chiesa p.le

Venerdì 17
ore 18.30: Incontro genitori dell’I.C.
ore 20.00: Preparazione Matrimonio/3

Sabato 18
ore 15.30 e ore 16.45: Novena di Natale per i gruppi di I.C.

IV DOMENICA DI AVVENTO/A
ore 17.00, in Cattedrale a Lanciano:
ordinazione episcopale
di mons. EMIDIO CIPOLLONE


LA MESSA IN PARROCCHIA
DELLE ORE 18.30 SARA’ SOSPESA
E’ possibile seguire la Liturgia in TV:
TRSP e TELEMAX

DOMENICA 19
ore 9.00: Messa in S. Giorgio
ore 11.00: Messa in chiesa p.le

“Lasciamoci riconciliare con Dio”

LUNEDì 20 alle ore 18.30
e MARTEDì 21 alle ore 21.00
CELEBREREMO il SACRAMENTO
della PENITENZA
con la CONFESSIONE INDIVIDUALE
- ci saranno alcuni preti disponibili -






ore 17.00: Solenne Ingresso

del nuovo Vescovo

nella Cattedrale di Ortona

Una comunità che celebra la Liturgia domenicale: III Domenica di Avvento A: 12 diembre 2010

GESU’ E LA GIOIA DELLA SUA PRESENZA



ACCENSIONE III CERO D’AVVENTO

Maria, terra fertile, nella quale Dio fa fiorire la Vita per noi,
illumini la nostra perseverante attesa.

INVOCAZIONI PENITENZIALI

Signore Gesù, sana le nostre ferite, asciuga le nostre lacrime, consola chi è sfiduciato. Signore, pietà!

Cristo risorto, vieni a salvarci:orienta a te la nostra conversione e perdona i nostri timori. Cristo, pietà!

Divino agricoltore, ci inviti alla costanza e alla perseveranza, perdonaci se ci lamentiamo degli altri.
Signore, pietà!

PREGHIERA DELL’ASSEMBLEA - COLLETTA

+ Sostieni, o Padre, con il tuo amore il nostro cammino incontro al tuo Figlio che viene a noi. Fa’ che, perseverando nella pazienza, maturiamo in noi la fede per accogliere con gratitudine il Vangelo della gioia.
Per il nostro Signore...Amen!

LITURGIA DELLA PAROLA
Dal libro del profeta Isaìa
35,1-6a.8a.10

Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa.
Come fiore di narciso fiorisca;
sì, canti con gioia e con giubilo.
Le è data la gloria del Libano,
lo splendore del Carmelo e di Saron.
Essi vedranno la gloria del Signore,
la magnificenza del nostro Dio.
Irrobustite le mani fiacche,
rendete salde le ginocchia vacillanti.
Dite agli smarriti di cuore:
«Coraggio, non temete!
Ecco il vostro Dio, giunge la vendetta,
la ricompensa divina.
Egli viene a salvarvi».
Allora si apriranno gli occhi dei ciechi
e si schiuderanno gli orecchi dei sordi.
Allora lo zoppo salterà come un cervo,
griderà di gioia la lingua del muto.
Ci sarà un sentiero e una strada
e la chiameranno via santa.
Su di essa ritorneranno
i riscattati dal Signore
e verranno in Sion con giubilo;
felicità perenne splenderà sul loro capo;
gioia e felicità li seguiranno
e fuggiranno tristezza e pianto.
Parola di Dio!

Salmo responsoriale - 145

R./ Vieni, Signore, a salvarci!

1. Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.

2.Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri.

3. Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre, il tuo Dio,
o Sion, di generazione in generazione.


Dalla lettera di s. Giacomo apostolo
5,7-10

Siate costanti, fratelli miei, fino alla venuta del Signore. Guardate l’agricoltore: egli aspetta con costanza il prezioso frutto della terra finché abbia ricevuto le prime e le ultime piogge. Siate costanti anche voi, rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina. Non lamentatevi, fratelli, gli uni degli altri, per non essere giudicati; ecco, il giudice è alle porte. Fratelli, e sorelle prendete a modello di sopportazione e di costanza i profeti che hanno parlato nel nome del Signore.
Parola di Dio!

Alleluja, alleluja!
Lo Spirito del Signore è sopra di me, mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio. Alleluja!

+ Dal vangelo secondo Matteo
11,1.2-11

Gesù partì per insegnare e predicare nelle città della Giudea. Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu Colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo (cf. Isaia 26; 29; 35; 61). E beato è colui che non perderà la fede in me!». Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto nella Bibbia: Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via (Esodo 23,20). In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».
Parola del Signore!

PROFESSIONE DI FEDE-SIMBOLO DEGLI APOSTOLI

Io credo in Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

LA PAROLA SI FA PREGHIERA

+ Fratelli e sorelle, con tutta l’umanità, che anela alla vita piena, ci rivolgiamo al Signore che sana le nostre ferite:
R./ Vieni, Signore e riempici di gioia!

1. La tua Chiesa, annunci il Vangelo fonte di fiducia e di gioia per chi è smarrito. Ti preghiamo.

2. Sostieni con la speranza le donne e gli uomini che lottano per una società più giusta e solidale.
Ti preghiamo.

3. Fa’ che non ci facciamo travolgere dalla smània consumistica degli acquisti, ma doniamo attenzione e ascolto agli altri. Ti preghiamo.

4. Sostieni ed incoraggia coloro che svolgono il servizio della catechesi, si facciano compagni di chi, nel dubbio, ti cerca. Ti preghiamo.

5. Rinvigoriscici con la Parola e il Pane di Vita, perché viviamo nell’amore per tutti e in comunione tra noi. Ti preghiamo.
[Intenzioni particolari]

DALLA PAROLA ALL’EUCARISTIA

+ Ti ringraziamo, Padre, che sei paziente con noi: il tuo Figlio è sempre più vicino e con la sua parola ci renda capaci di fare il bene. Il tuo Spirito trasformerà pane e vino per darci forza nel cammino e gioia al cuore affranto. Oggi e per sempre. Amen!

LITURGIA EUCARISTICA

PREGHIERA EUCARISTICA - Acclamazioni

+ Prendete, e mangiate… per voi.
- Grazie, Gesù, che ci vuoi bene!
+ Prendete, e bevetene… memoria di me.
- Grazie, Gesù, che ci vuoi bene!
+ Mistero della fede!
- Annunziamo la tua morte, Signore…
+ E ora siamo qui riuniti… nostra vita.
- Vieni, Signore Gesù, vieni presto tra noi!
(si ripete durante la preghiera eucaristica)

ALLA COMUNIONE
Dite agli sfiduciati: “Coraggio, non abbiate timore:  ecco, il nostro Dio viene a salvarci”.

Avvento 2010: Accendi una LUCE e illumina il MONDO

Accendi una LUCE…  e illumina il MONDO!

Ti sembra che il mondo di oggi abbia bisogno di essere illuminato?
...se il mondo è al buio, accendi tu una luce!

Quando ti lasci trasportare dai tuoi istinti,
pensi solo a te stesso e ai tuoi bisogni da soddisfare senza preoccuparti degli altri… il mondo è al buio!

Abbiamo accolto l’invito del vangelo di Matteo: “State pronti!” (24,37-44)
Se accendi il CUORE allora si accende la VITA!
...e ascoltato la voce di Giovanni: “Cambiate modo di vivere!”
voce di uno che grida nel deserto: “Raddrizzate… la vostra vita!”(3,1-12).

GESU’ è in mezzo a noi, e in noi accende l’AMORE!

Dio ci viene incontro e si fa trovare se noi lo desideriamo!
Come l’acqua per l’assetato, la luce per cieco,
il sorriso per l’afflitto… la libertà per il prigioniero.
Prepariamo ghirlande, addobbi per l’abete e le finestre, magari anche un presepe…
Ma se non siamo pronti per l’avventura della vita,
non riusciamo a capire perché il Figlio di Dio si sia fatto uomo
e si sia gettato Lui in questa avventura pazzesca per dare senso,
significato e valore all’esistenza umana.
GESU’ è in mezzo a noi…
nel mondo tu accendi l’AMORE!

Il buio e la luce


È buio dentro di me,
ma presso di te c'è la luce;
sono solo, ma tu non mi abbandoni;
sono impaurito, ma presso di te c'è l'aiuto;
sono inquieto, ma presso di te c'è la pace;
in me c'è amarezza, ma presso di te c'è la pazienza;
io non comprendo le tue vie, ma la mia via tu la conosci.
(Dietrich Bonhoeffer)

Il luogo dell'appuntamento

Dio e l'umanità sono come due amanti che hanno sbagliato il luogo dell'appuntamento.
Tutti e due arrivano in anticipo sull'ora fissata ma in due luoghi diversi.
E aspettano, aspettano, aspettano.
Uno è in piedi inchiodato sul posto per l'eternità dei tempi.
L'altra è distratta e impaziente.
Guai a lei se si stanca e se ne va!
(Simone Weil)

lunedì 6 dicembre 2010

Approfondiamo la Parola domenicale: II Domenica di Avvento 2010

Le lectio del prete Carmine Miccoli

“Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!” (cf. Matteo 3,2)

Note di esegesi per la comprensione del testo


Il brano evangelico di oggi ci presenta uno spaccato della predicazione dei profeti

al tempo in cui Gesù già viveva, attorno alla fgura di Giovanni il Battezzatore.

Questi è una fgura centrale di tutto il NT: vi è nominato oltre 100 volte, in tutti

e quattro i vangeli. I Sinottici (Mt, Mc e Lc) lo descrivono come il precursore di

Cristo con caratteristiche comuni: vi è concordia sul nome, sul fatto che opera

nel deserto di Giuda, i temi della sua predicazione sono la conversione fondata

sulla confessione dei peccati, il lavacro nell’acqua del Giordano e infne la citazione,

di stampo messianico, di Isaia (40,3). L’evangelista Mt a queste caratteristiche,

comuni con gli altri due evangelisti, aggiunge il tema della vicinanza del regno (v.

2), la zona geografca, lo stile di vita del profeta (v. 4)1. Giovanni riprende la predicazione

profetica sotto la prospettiva della preparazione e dell’impegno a predisporre

la strada in cui Dio dovrà passare. Gesù riprenderà da Giovanni la sua

predicazione iniziale con l’invito alla conversione come atteggiamento permanente

del credente (Mc 1,15; Lc 13,3-5). Dopo la risurrezione lo stesso invito verrà

fatto dagli apostoli e da Paolo (Lc 24,47; At 2,28; 26,20). La conversione, ovvero il

capovolgimento della mentalità e della vita, diventa un cammino vocazionale dove

ciascuno di noi, insieme come Chiesa, vive la propria missione profetica per affrontare

la vita in maniera qualitativamente più densa, più impegnata e vera.

In questa prospettiva, Dio non poteva prendere una strada diversa da quella che

intrapreso Gesù: farsi ultimo, farsi povero, mettersi in fla con i peccatori perché

solo partendo dalla vita negata poteva giungere a proclamare la pienezza della

vita. Non esiste una vita facile, nemmeno per Dio, perché anche lui deve sperimentare

cosa signifchi crescere «in sapienza, età e grazia davanti a Dio e davanti

agli uomini» (cf. Lc 2,52). Le prove della vita possono essere un motivo di morte

oppure un appuntamento con lo Spirito Santo che mai ci farà mancare i suoi doni

perché possiamo essere resistenti ad ogni avversità come solo un germoglio sa e

può esserlo.

Possiamo realizzare tutto questo confrontandoci con la fgura di Giovanni il Battista

e la sua austera personalità, fgura centrale nella nuova alleanza, di sicura rilevanza

storica, perché è presente in tutti i vangeli di cui in qualche modo costitui sce il prologo.
Nei Sinottici precede Gesù come precursore, come annunciatore,

come amico; in Gv invece segue l’eternità del Lògos che indica come «agnello di

Dio» (Gv 1,36), davanti al quale assume solo la forma di una «voce», cioè poco

più di un cartello stradale per segnare la direzione (cf. Gv 1,37-38).

I vangeli sinottici, oltre alle caratteristiche comuni che abbiamo già citato2, sulla

scorta di Isaia presentano la predicazione del Battista come una evocazione dell’esodo

nuovo (cf. Is 43,16-19) che raccoglierà i fgli dispersi d’Israele nell’esilio attorno

alla fgura e alla parola del Messia che così viene presentato come un nuovo

Mosè, un condottiero che guiderà il “resto” d’Israele fno al Regno di Dio. Modifcando

la citazione di Isaia che aveva invitato a preparare una via «nel deserto»,

gli stessi Sinottici fanno di Giovanni «una voce che grida nel deserto», attribuendogli

così la missione dell’amico dello sposo che chiama la sposa (Gv 3,29) e la

funzione profetica di Osea che porta la fdanzata nel deserto per legarla a Dio

con legami d’amore (Os 2,16; Ger 2,2). Questi pochi accenni aprono invece una

prospettiva grande: il NT nello stesso annuncio dell’arrivo di Gesù unisce i due

grandi temi che fanno da perno all’AT, il tema dell’esodo e quello della nuzialità

della nuova alleanza che qui sono simboleggiati dalla presenza delle acque del fume

Giordano, che come un nuovo Mar Rosso immerge gli uomini e le donne del

nuovo Regno nelle acque della vita per rigenerarli ad una pienezza fondata sull’amore.

I quattro vangeli si inseriscono nella prospettiva dell’universalità profetica

che fa superare il particolarismo esclusivo di Israele: Dio non viene più per un

popolo solo, come è stato sul monte Sinai, dove ha dato la Toràh e con essa la coscienza

di popolo ad una massa di schiavi. Il Dio di Gesù Cristo, preannunciato da

Isaia e proclamato prossimo e presente da Giovanni Battista, viene per chiunque

si pente e si converte. Si potrebbe dire, parafrasando le parole dei profeti, che

Dio si converte a coloro che si convertono a lui (Dt 30,1-5; Ger 3,22-4,1; Ml 3,7)

fno al punto di pentirsi del male che avrebbe potuto fare (Ger 18,7-8). Qui è delineata

con chiarezza la teologia del «resto d’Israele» come è annunciato nell’oracolo

del «sentiero di Isaia» che abbiamo già ascoltato (Is 2,1-5).

L’annuncio-invito della conversione percorre tutto il NT dall’inizio della vita pubblica

di Gesù a dopo la risurrezione, dagli Atti degli Apostoli a Paolo perché costituisce

la chiave di volta dell’incontro tra Dio e ciascuno di noi3. La tradizione giudaica

ha letto la storia dell’umanità da Adam ed Eva fno ad Abramo come un

progressivo allontanamento da Dio che diventa inevitabilmente come una divaricazione

dell’uomo dall’uomo. Al contrario, la storia della salvezza da Abramo fno

a Mosè è letta come un processo di lento avvicinamento che proseguirà con la

predicazione profetica, interrotta con l’esilio e ripresa con il nuovo esodo descritto dal 2° Isaia.
Gesù inaugurando gli ultimi tempi, guida l’umanità allo stato

originario dell’Eden che si compirà alla fne della storia: questo appuntamento è

preceduto da un tempo di «conversione». Nel vangelo, «conversione» traduce il

termine greco metànoia, che indica letteralmente un capovolgimento del pensiero.

Troppo spesso pensiamo che convertirsi riguardi il solo comportamento o

atteggiamento esteriore, ma non è così; la conversione riguarda il pensiero, cioè

le ragioni che fondano la vita e i criteri che usiamo per organizzarla; le modalità e

gli stili di vita sono una conseguenza di questo superamento di sé interiore. La

conversione pertanto non è il riconoscimento, magari intellettualistico, di un Dio

onnipotente, ma la scoperta di un Dio che ha dimenticato se stesso per

permetterci di stare al suo fanco. Spesso identifchiamo la conversione con il

rimorso o con il senso di colpa, come se Dio dovesse stare lì a chiedere il conto

senza sconti e misericordia. La conversione è un impegno totale sulla proposta di

vita fatta da Dio in Gesù che diventa il nostro fondamento e la nostra misura. La

prospettiva del Regno di Dio ci obbliga a guardare in avanti, non a ripiegarci sul

passato: il passato possiamo solo accettarlo e, in un contesto di conversione,

offrirlo a Dio come un dono che ci appartiene.

Chi si converte ripone in Dio la fducia della propria salvezza (Ger 17,5-11; 31,16-

22; Is 2,6-22) e si fda di Dio, per cui il convertito è colui che fa l’affdamento della

sua vita ed è certo di non essere né frainteso, né deluso. Il segno di questo abbandono

avviene nel simbolismo dell’acqua che materialmente accoglie, circonda

e avvolge. Al tempo di Gesù erano diffuse molte forme purifcatrici d’acqua, come

le abluzioni di purità, il battesimo come lavacro che si svolgeva a Qumran, ecc.

Tutto queste forme di lavacro avevano la caratteristica di essere date da se stessi

per se stessi e ripetute tutte le volte che ve ne era bisogno. Con il battesimo di

penitenza di Giovanni inizia una nuova prospettiva: il battesimo è dato da un battezzatore,

cioè è un invito, un segno e un dono che si ricevono dalle mani di un

altro; lo si riceve così una sola volta, perché così diventa un impegno per tutta la

vita. Qui nasce l’etica come conseguenza di una scelta di vita e non come sua

premessa, come segnale che ci rivela la nostra consistenza e la nostra dimensione

interiore.

A differenza della religiosità del suo tempo, Giovanni invita ad entrare in un Regno

qualitativamente diverso, frutto di una doppia convergenza: Dio ci appartiene

per dono e noi gli apparteniamo per misericordia e per abbandono. In questo

rapporto siamo radunati con i nostri limiti e i nostri pregi; in essa confrontiamo

tutto ciò con la Parola di Dio, da cui sperimentiamo la comunione di vita che impongono

una conversione del cuore che ci rende liberi e veri. Qui insieme sperimentiamo

la conversione come abbondanza di amore che si mette a servizio: la

conversione come diaconìa, perché sperimentiamo la fragilità di Dio che pur di

conquistarci alla sua intimità non esita ad annientarsi fno a farsi servo (cf. Fil 2,6-

11).

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1 Lo stile di vita del Battista, il suo vestito di pelli e il suo nutrimento sono un richiamo e
una sintesi di tutte le fgure profetiche dell'AT, specialmente di Elia, come viene anche affermato
nella tradizione giudaico-cristiana delle origini (cf. Mc 9,11; Mt 11,14).
2 Gli evangelisti modifcano l’ambientazione geografca della citazione di Is 40,3 in questo
modo: (Is. 40,3) «Una voce grida: nel deserto preparate la via del Signore, appianate nella
steppa i suoi sentieri»; (Mt 3,3 e par.) «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri».

3 Mc 1,15; Lc 13,3-5; 24,47; At 2,28; 26,20.