sabato 21 novembre 2009

Le lectio del prete Carmine Miccoli

Giovanni 18, 33-38


Note di esegesi per la comprensione del testo
Il brano che abbiamo appena letto è tratto dai capitoli 18-19 di Gv, ossia dal contesto
della passione, del processo e degli eventi che culmineranno nella morte regale
di Cristo. Si tratta di un brano estratto da un testo molto complesso, per cui
conviene osservare la struttura letteraria di questi versetti per coglierne i mille
signifcati che la comunità del discepolo amato vuole comunicarci. Tutta la sezione
dei capp. 18-19 può essere divisa in cinque “atti”, come una grande rappresentazione
drammatica (I: nel giardino; II: da Anna; III: da Pilato; IV: sul Calvario; V: al sepolcro);
i nostri versetti sono parte della scena di rivelazione del terzo atto, secondo
lo schema seguente:
III: DA PILATO (18,29-19,15)
A
TEMA (vv. 18,33.37; 19,3.14-15): La regalità di Gesù proclamata/rifutata da:
a. (18,33.37; 19,14) Pilato: “Tu sei il e dei Giudei?... Dunque tu sei re?... Ecco il vostro re!”
b. (19,3) Soldati: “Salve, re dei Giudei!”
c. (19,15) Giudei: “Non abbiamo altro re che Cesare!”
B
GESTO (19,1-3): L'INCORONAZIONE
C
DICHIARAZIONE (18,36.39; 19,5.11):
a. Prima dell’incoronazione:
1. (18,36) Prima dichiarazione di Gesù: “Il mio regno non è di questo mondo”
2. (18,39) Prima dichiarazione di Pilato: “Io non trovo in lui nessuna colpa”
b. Dopo l’incoronazione:
1. (19,5) Seconda dichiarazione di Pilato: “Ecco l’uomo!”
2. (19,11) Seconda dichiarazione di Gesù: “Non avresti potere su di me se non dall’alto”
B’
COPPIA DI TRE SCENE (18,29.33.38; 19,4.8.13: Pilato esce, entra ed esce):
a. Tre scene prima dell'incoronazione:
1. (18,29) “Uscì dunque Pilato verso di loro”
2. (18,33) “Pilato allora rientrò nel pretorio”
3. (18,38) “Detto questo uscì di nuovo vero i Giudei”
b. Tre scene dopo l'incoronazione:
1. (19,4) “Pilato intanto uscì di nuovo e disse loro”
2. (19,8) “[Pilato] entrato di nuovo nel pretorio disse a Gesù”
3. (19,13) “Fece condurre fuori Gesù e sedette nel tribunale/Litòstroto”
A’ INTERMEZZO (19,16-18): Partenza dei personaggi verso il prossimo luogo.
Per comprendere il signifcato di questo gesto, l'incoronazione – che, fatta per
burla, diventa la profezia e l'annuncio centrale del racconto, con cui Gesù, fsso al
centro degli eventi, vede ruotare attorno a sé tutti coloro che rappresentano i
poteri di questo mondo -, bisogna considerare quale era il modo di concepire l'idea
di regalità nella tradizione d'Israele. Gli Ebrei, fn dal monte Sinai, con il contratto
di alleanza avevano accettato la regalità di Dio su di loro codifcata nella
Toràh. Questa regalità era esercitata per delega: da Mosè, nel deserto, dai Giudici
dopo l’insediamento in Palestina, dai re d’Israele in epoca sedentaria, ma nessuno
ha mai messo in discussione la supremazia di Dio su Israele che anzi si considera
«proprietà» del Signore (Es 19,5; Gl 4,2). Avviene qui un fatto nuovo: alla domanda
di Pilato se deve crocifggere «il vostro re», i Giudei rispondono: «Non abbiamo
altro re che Cesare» (Gv 19,15). È il momento drammatico più alto del quarto
Vangelo: Israele rinnega l’alleanza del Sinai, abdica dalla regalità di Dio e cessa di
essere la «proprietà» che Dio ha trapiantato dall’Egitto (Sal 80[79],9). Non ha più
Dio come re, ma ha scelto come suo sovrano l’imperatore romano che l’opprime
e si fa onorare come divinità. È la piena e totale apostasia che si consuma nell’idolatria
del potere! Costoro accusano Gesù di usurpare il titolo regale che spetta
al loro «dio» che è Cesare e infatti si aspettano che il procuratore Pilato difenda
i diritti dell’imperatore (Lc 23,2) e condanni Gesù per lesa maestà. Pilato fa le
sue indagini e interroga Gesù, che nei Sinottici resta «muto», diventando l’icona
visibile del Servo di YHWH che restò «muto» davanti ai carnefci (Is 53,7). In Gv,
Gesù risponde svelando ancora una volta il disegno di Dio e il vero senso della
sua «regalità». Gesù capisce che la domanda del procuratore romano viene dai
Giudei ed è ad essi che risponde con grande chiarezza distinguendo i due livelli, il
mondo del potere e il mondo della grazia: «il mio regno non è di questo mondo»
(Gv 18,36), che è una costante del suo vangelo (cf. Gv 8,23; 17,14). Pilato non capisce,
né può capire, perché non crede e senza fede non può comprendere la differenza
tra «cielo e terra». Egli pertanto prende una parte della risposta di Gesù e
indaga se la sua affermazione di essere re può insidiare il potere romano e quindi
il suo posto: «Dunque tu sei re?» (Gv 18,37). Accortosi che non costituisce un pericolo,
cerca di liberalo, ma cozza contro l’apostasia dei Giudei che vogliono Cesare
e non Gesù come loro Messia e Re.
Gesù, usando gli schemi del suo tempo, si serve del simbolismo del re, ma tiene a
precisare che il suo regno non è di questo mondo (Gv 18,36): esso si estende a
tutti i regni della terra perché è universale, ma non s’identifca con alcuno perché
non è nazionale, né, peggio, nazionalista. Ogni volta che lo si vuole fare re, Gesù
fugge (cf. Gv 6,15), perché per lui «essere re» signifca essere l’unico mediatore
dell’alleanza con il creato e con tutta l’umanità. Egli è re al modo di Davide che
conduce le pecore ai pascoli erbosi, le protegge nelle valli tenebrose, le cura con
amore (cf. Sal 23[22]). Egli è re perché, obbediente fno alla morte di croce (cf. Fil
2,8), si carica dei peccati dell’umanità e ne fa la sua corona regale, simbolo del
suo regno di misericordia; egli è re perché perdona e muore al posto di coloro
che sono condannati. Cristo è Re perché è Servo: è la defnitiva sconfessione di
ogni potere mondano, politico o religioso che sia, per l'inaugurazione di una
nuova relazione tra Dio e l'umanità fondata sull'amore totale che si fa servizio e
offerta di sé.

Approfondiamo la Parola domenicale: Cristo, Signore dell'Universo


Parola che si fa Vita
Alcuni brani biblici a commento della Parola domenicale:
ci aiutano ad accoglierla come avvenimento di salvezza nella nostra vita.

Ebrei 1,1-9; 2,9-18 Vediamo Gesù coronato di gloria per la morte che ha sofferto.

1Giovanni 5,9-13 La Verità è che Dio
ci ha dato la vita nel Figlio suo.

1Corinzi 15,20-28 Cristo si consegnerà
al Padre, perché sia Tutto in tutti.

Luca 24,1-7 Cercate il Vivente tra i morti?!

UNA COMUNITA' CHE CELEBRA: La Liturgia domenicale - Festa di Cristo Signore dell'Universo: 22 novembre 2009

Gesù SIGNORE, VERITA’ della nostra vita


Invocazione penitenziale

Gesù Signore, vieni a riunire in te tutti gli esseri umani e salvaci!
Signore, pietà!
Cristo Risorto, vieni a far nuove tutte le creature e perdona noi peccatori.
Cristo, pietà!
Re della Pace, cambia i nostri cuori e liberaci dal male nel tuo sangue.
Signore, pietà!

Inno di lode: Gloria a Dio…

Preghiera dell’Assemblea

+ O Dio, fonte di ogni paternità, hai mandato il tuo Figlio che ci fa partecipi del suo sacerdozio regale: servire per regnare. Illuminaci, perché comprendiamo che, con la vita donata agli altri, confessiamo la nostra fedeltà al Cristo, primogenito dei morti e dominatore di tutti i potenti della terra.
Egli è Dio, e vive... Amen.

LITURGIA DELLA PAROLA

Dal libro del profeta Daniele
7,13-14
Guardando nelle visioni notturne,ecco venire con le nubi del cielouno simile a un figlio d’uomo;giunse fino al vegliardo
e fu presentato a lui.Gli furono dati potere, gloria e regno;tutti i popoli, nazioni e lingue
lo servivano: il suo potere
è un potere eterno, che non finirà mai,e il suo regno non sarà mai distrutto.
Parola di Dio.

Salmo responsoriale - 92

R./ Il Signore regna, si riveste di splendore.

[Laudate Dominum, omnes gentes. Alleluja!]
- Il Signore regna, si riveste di maestà:si riveste il Signore, si cinge di forza.
- È stabile il mondo, non potrà vacillare.Stabile è il tuo trono da sempre,dall’eternità tu sei.
- Davvero degni di fede i tuoi insegnamenti!La santità si addice alla tua casaper la durata dei giorni, Signore.

Dal libro dell’Apocalisse
di san Giovanni apostolo 1,5-8

Gesù Cristo è il testimone fedele,
il primogenito dei morti
e il sovrano dei re della terra.
A Colui che ci ama e ci ha liberati
dai nostri peccati con il suo sangue,
che ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio e Padre,
a lui la gloria e la potenza
nei secoli dei secoli. Amen!
Ecco, viene con le nubi e ogni occhio
lo vedrà, anche quelli che lo trafissero,
e per lui tutte le tribù della terra
si batteranno il petto. Sì, Amen!
Dice il Signore Dio: Io sono l’Alfa
e l’Omèga, Colui che è, che era
e che viene, l’Onnipotente!
Parola di Dio.

Alleluja, alleluja!
Benedetto colui che viene nel nome
del Signore! Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide! Alleluja!

+ Dal vangelo secondo Giovanni
18,33b-37
[Allora] Pilato rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?». Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». Gli disse Pilato: «Che cos’è la verità?». Parola del Signore!

Professione di Fede
Simbolo Niceno - Costantinopolitano

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli. Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero; generato, non creato; della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo; e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture; è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito santo, che è Signore e dà la Vita, e procede dal Padre e dal Figlio e con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

la Parola si fa Preghiera

+ Fratelli e sorelle, il Signore Gesù regna in mezzo a noi quando siamo uniti in Lui. Con fiducia offriamo la nostra unanime preghiera:
R./ Ascoltaci, Signore!

- La tua Chiesa annunci a tutti un regno di giustizia e di pace; preghiamo.

- Chi governa non usi mai la prepotenza e l’inganno nelle leggi; preghiamo.

- Chi vive nell'angoscia o in ristrettezze economiche, trovi in noi cristiani conforto e concreto sostegno; preghiamo.

- Noi cristiani siamo testimoni e artefici della speranza che tu hai suscitato tra i poveri e i tribolati; preghiamo.

- Le nazioni rinuncino ad ogni forma di violenza tra loro; preghiamo.

- L’umanità spesso afflitta dalla mancanza di cibo e di medicine, trovi nella solidarietà la fiducia per il proprio futuro di pace e di giustizia, preghiamo.

- L’incontro di oggi con Gesù, Verità di ogni uomo e donna, ci faccia capaci di testimoniarlo con l’amore; preghiamo.

dalla Parola all’Eucaristia

+ Ti ringraziamo, o Padre: nel tuo Figlio Gesù troviamo la verità di noi stessi e delle attese dell’umanità. Il pane e vino che ti presentiamo saranno il memoriale del suo amore che vince con la croce. Per Cristo, nostro Signore Amen!

Preghiera Eucaristica - Acclamazioni

+ Prendete, e mangiate… per voi.
- E’ il Signore Gesù: si offre per noi!

+ Prendete, e bevetene… memoria di me.
- E’ il Signore Gesù: si offre per noi!

+ Mistero della fede!
- Annunciamo la tua morte,Signore;
proclamiamo la tua risurrezione;
nell’attesa della tua Venuta!

alla Comunione
“Io sono re e sono venuto nel mondo per rendere testimonianza alla verità”.

Tempo di AVVENTO

Avvento è Venuta
Avvento è Presenza
Avvento è Avvenimento

Questo triplice significato, è ripreso dai Padri della Chiesa (autori autorevoli di scritti cristiani dei primi tre secoli) e può essere così riassunto: il Signore Gesù viene oggi in mezzo a noi nella liturgia, perché è già venuto nella nostra natura umana, ed è lo stesso che verrà un giorno nella gloria. Anzi, la sua è una continua e ininterrotta venuta in mezzo a noi nella storia umana, dopo che egli, glorificato nella risurrezione, mediante il suo Spirito continua a guidare il cammino dell’umanità e della creazione intera verso la pienezza.
E’ la vita cristiana stessa che non conosce ripetizioni, ma sempre nuovi eventi inattesi e sorprendenti: essa è sempre venuta del Signore crocifisso - risorto e, quindi, sempre e solo un evento pasquale.
L’atteggiamento del cristiano e della Chiesa è una riposta ad aprirsi, all’appello di vigilare, a mettersi in cammino nella gioia e nella fiducia, nella carità alla presenza del Misericordioso nel mondo, alla luce del Vangelo di Gesù di Nazaret. Il tempo di Avvento mette in evidenza l’aspetto centrale e dinamico della vita cristiana, della storia: andare incontro a Colui che si fa vicino a noi, a tutti!

“L’Avvento si presenta come una scuola di spiritualità valida per tutta la storia tra la Pentecoste e il Ritorno glorioso del Signore”.

La I domenica annuncia la venuta finale di Cristo Signore e chiede l’atteggiamento di un attesa vigilante, orante e operosa.
La II domenica annuncia il compimento delle promesse tramite Giovanni il battezzatore e chiede l’atteggiamento di prepararci(conversione) alla venuta tra noi dell’Inviato di Dio.
La III domenica annuncia la gioia di una venuta ormai prossima e chiede il coraggio di darvi la priorità su tutto.
La IV domenica annuncia l’incarnazione umana del Figlio, Parola del Padre, e chiede un’umile adesione di fede.

Agenda settimanale: 23 - 28 novembre 2009


Agenda settimanale
23 - 28 Novembre 2009

* * *

Lunedì 23, ore 21.00: Messa a Paglieroni
ore 19.00: Incontro giovanissimi

Martedì 24, ore 18.30: Messa a S. Giorgio
Incontro zonale dei preti

Mercoledì 25
ore 18.30 - Lanciano: Sociopolitica 3/2
ore 21.00: Condividiamo la Parola

Giovedì 26, ore 18.30: S. Messa in chiesa
ore 17.00: Incontro ministri comunione
in curia a Lanciano

Venerdì 27
ore 18.00: Consiglio pastorale diocesano

Sabato 28
Prima Domenica di Avvento C

ore 15.30: in chiesa parrocchiale
Andiamo con gioia incontro al Signore!
Bambini e ragazzi dei gruppi di I.C.

ore 18.30: S. Messa in chiesa p.le

Domenica 29
ore 9.00: S. Messa in san Giorgio
ore 11.00: S. Messa in chiesa p.le

Venerdì 4 dicembre
ore 21.00: Consiglio pastorale


La Programmazione pastorale per l'anno 2009-2010

Un anno INSIEME

L’anno scorso, proprio nella Festa di Cristo Signore dell’Universo,
abbiamo presentato alla comunità il nostro Progetto Pastorale Parrocchiale
(libretto azzurro) che dovrebbe aiutarci a camminare insieme,
come comunità e con tutta la Chiesa italiana.

La Speranza ci fa vivere!

Questa certezza ci guida come discepoli di Gesù risorto e questo vogliamo
annunciare - celebrare - condividere tutti insieme.
Nel 2008-2009 abbiamo riflettuto sul nostro impegno di evangelizzazione
e di catechesi, che quest’anno proseguiremo con una maggior attenzione
alla formazione degli adulti e verificando il cammino di Iniziazione Cristiana.

CELEBRIAMO la Speranza - 2009/2010

In questi anni abbiamo curato la celebrazione eucaristica domenicale, non solo come momento cultuale, ma di comunione e di formazione comunitaria
per ognuno, con una particolare attenzione alle famiglie e ai più piccoli.
Vogliamo che ciascuno si senta accolto in una comunità di fratelli e di sorelle, che abbia la possibilità di ascoltare, cantare, pregare… soprattutto di incontrare
il Signore, maestro e pastore della nostra comunità.
Preziosi sono per noi i tempi che da sempre la Chiesa dedica ad un cammino individuale e comunitario più intenso: Avvento e Quaresima.
Gesti e simboli, ammonizioni diventano più evidenti e costituiscono i riferimenti
per un itinerario che ci consenta di camminare tutti insieme: piccoli e adulti
La domenica celebriamo Cristo, crocifisso - risorto, che ci nutre della sua Parola e del suo Pane: per questo vogliamo che la sua Parola continui
ad illuminarci e a guidarci lungo la settimana, fonte di vita e di comunione
che si esprime anche con le celebrazioni eucaristiche feriali nelle contrade,
con i momenti di adorazione, di preghiera comunitaria (anche nelle case),
di lettura orante della Parola domenicale, di lode mattutina e serale.
Celebrare la morte e risurrezione del Signore ci impegna in uno stile di vita
segnato dal desiderio e dall’impegno costante di rinnovamento di noi stessi, di ritorno fiducioso dal Padre, di cambiamento con la forza dello Spirito per vivere nella riconciliazione e nella fraternità attraverso il sacramento nel quale confessiamo l’amore misericordioso di Dio e i nostri “no” a Lui, agli altri.
La rinascita in Cristo e l’ingresso in comunità, come il matrimonio e le esequie,
sono momenti di evangelizzazione: celebrare è annunciare
e formare alla vita in Cristo e nella Chiesa!
Questo intento evangelico deve animare e trasformare le forme di pietà popolare:
novene, processioni, pii esercizi, devozioni…
perché Cristo ne sia il centro attraverso la sua Parola.