giovedì 18 febbraio 2010

Un cammino catecumenale di preparazione al Battesimo


AMMISSIONE AL CATECUMENATO
IN PREPARAZIONE AL BATTESIMO

La nostra comunità quest’anno ha la gioia e la grazia
di accompagnare un’adulta al Battesimo: Kamberi Emine.
In questi anni è divenuta parte del nostro paese,
ora il suo desiderio è di diventare cristiana e di condividere con noi
la fede in Gesù Cristo, morto e risorto per noi.
Riceverà il Battesimo nella Notte di Pasqua
e in questa Quaresima sta intensificando la sua preparazione
che avrà anche alcune tappe significative durante le nostre liturgie domenicali.

1. La presentazione e l’ammissione al catecumenato
2. La scelta del “nome nuovo”
3. La consegna del Padre nostro
4. La consegna del Simbolo di fede
5. L’Effetà e la consegna dei Vangeli
6. L’unzione con l’olio
7. La Professione di fede
8. L’Iniziazione cristiana:
Battesimo
Confermazione
Eucaristia

Sarà anche per noi una riscoperta del nostro Battesimo
e del nostro rapporto con il Signore Gesù.

Approfondiamo la Parola domenicale


Parola che si fa Vita

Alcuni brani biblici a commento della Parola domenicale:
ci aiutano ad accoglierla come avvenimento di salvezza nella nostra vita.

Ebrei 3,7-9.12-19; 4,7-13
Oggi, se udite la sua voce, non indurite il vostro cuore.

Deuteronòmio 7,7-9; 8,1-18
Ricordati del cammino che il Signore
Dio tuo ti ha fatto fare nel deserto.

Luca 22,24-48
Satana ritornò da Gesù al tempo fissato.

2Corinzi 12,7-10, 13,4-6
Quando sono debole è allora che sono forte.

Isaìa 30,1-5. 15-18
Nella conversione e nell’abbandono in Dio è la vostra salvezza.

Agenda settimanale: 22 - 28 febbraio 2010


Agenda settimanale
22 – 28 Febbraio 2010
* * *
Lunedì 22
ore 21.00: Messa a Paglieroni

Martedì 23
ore 18.30: Messa in San Giorgio

Mercoledì 24
ore 21.00: Catechesi comunitaria
in salone comunale

Giovedì 25
ore 18.30: Messa in chiesa p.le

Venerdì 26
ore 18.30: Via Crucis

Sabato 27
II Domenica di Quaresima C
ore 18.30: Messa in chiesa p.le

Domenica 28
ore 9.00: Messa in san Giorgio
ore 11.00: Messa in chiesa p.le
Battesimo di Trivilini Jacopo Pio
* * *
Durante il tempo quaresimale il Venerdì,
memoria della Passione e Morte del Signore,
seguendo l’antica tradizione,
non si celebra l’Eucaristia.

Una Comunità che celebra - La Liturgia domenicale: 21 febbraio 2010 - I Domenica di Quaresima C

Gesù, Figlio che lotta con e per noi suoi fratelli


Imposizioni delle ceneri

Signore, Figlio guidato dallo Spirito di Dio nel deserto:
Signore pietà!
Cristo, Figlio tentato dal Divisore, hai vinto anche per noi ogni tentazione:
Cristo pietà!
Signore, Figlio fedele al Padre anche per noi figli suoi e tuoi fratelli:
Signore pietà!

Preghiera dell’Assemblea

+ O Dio, nostro Padre, ascolta la voce della tua Chiesa che t'invoca nel deserto del mondo. Donaci il tuo Spirito, perché nutriti con il pane della tua Parola e del Corpo del tuo Figlio, vinciamo le continue seduzioni del divisore che tenta di separarci da te.
Per il nostro Signore… Amen!

LITURGIA DELLA PAROLA

Dal libro del Deuteronòmio
26,4-10
[Mosè parlò al popolo e disse:]
«Il sacerdote prenderà la cesta dalle tue mani e la deporrà davanti all’altare del Signore, tuo Dio, e tu pronuncerai queste parole davanti al Signore, tuo Dio: “Mio padre era un Aramèo errante; scese in Egitto, vi stette come un forestiero con poca gente e vi diventò una nazione grande, forte e numerosa. Gli Egiziani ci maltrattarono, ci umiliarono e ci imposero una dura schiavitù. Allora gridammo al Signore, al Dio dei nostri padri, e il Signore ascoltò la nostra voce, vide la nostra umiliazione, la nostra miseria e la nostra oppressione; il Signore ci fece uscire dall’Egitto con mano potente e con braccio teso, spargendo terrore e operando segni e prodigi. Ci condusse in questo luogo e ci diede questa terra, dove scorrono latte e miele. Ora, ecco, io presento le primizie dei frutti del suolo che tu, Signore, mi hai dato”. Le deporrai davanti al Signore, tuo Dio, e ti prostrerai davanti al Signore, tuo Dio».
Parola di Dio!

Salmo responsoriale - 90

R./ Resta con noi, Signore, nell’ora della prova.
[Canto: Su ali d’aquila.]

1. Chi abita al riparo dell’Altissimo
passerà la notte all’ombra dell’Onnipotente.
Io dico al Signore: «Mio rifugio mia fortezza,
mio Dio in cui confido».
2. Non ti potrà colpire la sventura,
nessun colpo cadrà sulla tua tenda.
Egli per te darà ordine ai suoi angeli
di custodirti in tutte le tue vie.
3. Sulle mani essi ti porteranno,
perché il tuo piede non inciampi
nella pietra. Calpesterai leoni e vipere,
schiaccerai leoncelli e draghi.
4. «Lo libererò, perché a me si è legato,
lo porrò al sicuro,
perché ha conosciuto il mio nome.
Mi invocherà e io gli darò risposta;
nell’angoscia io sarò con lui,
lo libererò e lo renderò glorioso».

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
10,8-13

Fratelli. Che cosa dice dunque [Mosè]? Vicino a te è la Parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore (Dt. 30,14), cioè la parola della fede che noi predichiamo. Perché se con la tua bocca proclamerai: «Gesù è il Signore!», e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza. Dice infatti la Scrittura: Chiunque crede in lui non sarà deluso (Isaìa 28,6). Poiché non c’è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. Infatti: Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato (Gioèle 3,5)
Parola di Dio!

Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

+ Dal vangelo secondo Luca
4,1-13
In quel tempo. Gesù, pieno di Spirito santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal Divisore, il diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo (Dt 8,3)». Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto (Dt. 6,13)». Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano; e anche: Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra (Salmo 91,11-12)». Gesù gli rispose: «È stato detto: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo (Dt. 6,16)». Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.
Parola del Signore!

Professione di Fede - Simbolo Apostolico

Io credo in Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

La Parola si fa Preghiera

+ Fratelli e sorelle è questo il tempo per una preghiera più intensa che ci faccia ritrovare un nuovo rapporto con Dio Padre.
- Invochiamo il Signore:

R./ Donaci, Signore, coraggio e fiducia.

- Guida la tua Chiesa e non permettere che ceda alla tentazione del potere umano e del successo; preghiamo.

- Sostieni gli amministratori della società perché tutelino i più deboli, creino fiducia e concordia nei cittadini; preghiamo.

- Difendi i giovani con l’aiuto di adulti capaci di trasmettere loro la bellezza dell’impegno per la vita e per il futuro; preghiamo.

- Accompagna Emine nel suo cammino verso il Battesimo con la luce e la forza del tuo Spirito; preghiamo.

- Indica alla nostra comunità nell’itinerario quaresimale impegni seri che ci strappino dalla nostra pigrizia e dalle nostre comodità, nel riscoprirci figli del Padre e fratelli tra noi; preghiamo.

Intenzioni particolari della comunità

Dalla Parola all’Eucaristia

+ Ti ringraziamo, o Padre, perché il tuo Figlio Gesù ha sconfitto l’Avversario che tenta di separarci da te. Da Lui noi riceviamo i doni che ti presentiamo perché siano Parola che libera e Pane che dona la vita vera. Ora e per sempre. Amen!


Preghiera Eucaristica - Acclamazioni

+ Prendete, e mangiate… per voi.
- Grazie, Gesù, che ci vuoi bene!
+ Prendete, e bevetene… memoria di me.
- Grazie, Gesù, che ci vuoi bene!

+ Mistero della fede!
- Tu ci hai rendenti con la tua Croce
e la tua Risurrezione.
Salvaci, o Salvatore del mondo!

Alla Comunione

“Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, Lui solo adorerai”.

Il nostro cammino di Quaresima in questo 2010

...di domenica in domenica: un luminoso cammino guidati da Gesù il Figlio crocifisso e risorto

E’ un tempo proteso verso la Pasqua, un cammino di esodo per uscire fuori e convergere verso Cristo, crocifisso e risorto, il Signore.

Un cammino serio, impegnativo per noi, ma non inedito…
perché già percorso da Israele, fin da Abramo e dai Patriarchi;
...da Gesù stesso.
I nostri passi verso un nuovo futuro
sono illuminati dal suo splendore di Risorto.
Lotta e combattimento (I dom.)
per salire, seguendo Gesù, sul monte dell’incontro
che ci trasforma e trasfigura (II dom.).
Seguiamo Gesù, il Figlio, che ci trascina con sé, da morte a Vita,
verso il Padre.
Con la sua Parola ci fa scoprire che siamo da Lui curati (III dom.)
attesi e amati come figli (IV dom.)
perdonati oltre ogni misura (V dom.).


I Domenica 21 febbraio

Deuteronòmio 26,4-10
Il popolo di Israele si fida di Dio.

Romani 10,8-13
La nostra fiducia in Cristo.

Luca 4,1-13
Gesù tentato nel deserto dal Divisore.

II Domenica 28 febbraio

Gènesi 15,5…18
Abramo si fida di Dio: elezione - promessa
e alleanza.

Filippesi 3,17- 4,1
Siamo persone nuove, trasfigurate.

Luca 9,28-36
Gesù trasfigurato sul monte.

III Domenica 7 marzo

Esodo 3,1…15
Il Signore libera il suo popolo dall’Egitto.

1Corinzi 10,1…12
Il cammino di Israele nel deserto è un esempio per noi.

Luca 13,1-9
Inesorabile invito di Gesù alla conversione.

IV Domenica 14 marzo

Giosuè 5,9…12
La prima Pasqua nella terra promessa.

2Corinzi 5,17-21
Riconciliati con Dio in Cristo Gesù.

Luca 15,1… 32
Il Padre e i due figli.

V Domenica 21 marzo

Isaia 43,16-21
Non ricordare più il passato: nasce un mondo nuovo.

Filippesi 3,8-14
Risorgere con Cristo.

Giovanni 8,1-11
Gesù perdona la donna adultera.

Le lectio del prete Carnine Miccoli - Approfondiamo la Parola domenicale

LECTIO DIVINA
“Gesù, pieno di Spirito Santo,… era guidato dallo Spirito nel deserto” (cf. Luca 4,1)

+ O Padre, noi ti ringraziamo perché ci hai riuniti alla tua presenza per farci ascoltare
la tua parola: in essa tu ci riveli il tuo amore e ci fai conoscere la tua volontà. Fa’
tacere in noi ogni altra voce che non sia la tua e perché non troviamo condanna nella
tua parola, letta, ma non accolta, meditata, ma non amata, pregata, ma non custodita,
contemplata, ma non realizzata, manda il tuo Spirito Santo ad aprire le nostre menti e
a guarire i nostri cuori. Solo così il nostro incontro con la tua parola sarà rinnovamento
dell’alleanza e comunione con te e con il Figlio e lo Spirito Santo, Dio benedetto
nei secoli dei secoli. A.: Amen.

L.: Ascoltiamo la Parola del Signore dal racconto dell'evangelista Luca
(Luca 4,1-13; trad.CEI 2008).

1 Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito
nel deserto, 2 per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni,
ma quando furono terminati, ebbe fame. 3 Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio
di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». 4 Gesù gli rispose: «Sta scritto: Non
di solo pane vivrà l’uomo». 5 Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i
regni della terra e gli disse: 6 «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me
è stata data e io la do a chi voglio. 7 Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me,
tutto sarà tuo». 8 Gesù gli rispose: «Sta scritto: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai
culto». 9 Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli
disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; 10 sta scritto infatti: Ai suoi angeli darà
ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano; 11 e anche: Essi ti porteranno sulle loro mani
perché il tuo piede non inciampi in una pietra». 12 Gesù gli rispose: «È stato detto: Non metterai
alla prova il Signore Dio tuo». 13 Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò
da lui fino al momento fissato.


Note di esegesi per la comprensione del testo

Il vangelo che abbiamo letto, il celebre brano delle “tentazioni” nel deserto che
preparano il cammino di Gesù verso Gerusalemme, non ci invita solo a scoprire
quali sono i nostri “punti deboli” nel cammino di fede, ma ci dice anche quali devono
essere le condizioni interiori per realizzare la nostra vita nel concreto della
realtà storica, politica e sociale che viviamo. Quando nelle nostre comunità si incita
quasi a diffdare dalla «politica» si commette un sopruso e un atto devastante
di distruzione di massa. «Politica» per la Bibbia è la visione comunitaria della realtà
umana contemplata dal punto di vista di Dio, il quale agisce in modo inequivocabilmente
netto e radicale: sceglie la parte debole e fragile dell’umanità. Allo stesso
modo ogni «politica» è l’espressione visibile di un atteggiamento interiore e spirituale
perché esprime all’esterno, cioè realizza nel contesto delle relazioni umani
ciò che nasce, cresce e si sviluppa nel cuore. Il politico senza spiritualità è un affarista
e un criminale; uno spiritualista senza politica è un alienato e un parassita.
Per essere un «politico spirituale» bisogna avere un cuore libero, una intelligenza
orientata alla coscienza del bene e una maturità che faccia usare gli strumenti
della vita civile non per l’interesse personale, ma per il bene comune di tutta la
collettività. Il potere in sé costituisce una tentazione che stimola gli istinti bassi e
peggiori dell’individuo ed è per questo che Gesù non fugge dalle tentazioni, ma le
affronta non perdendo mai il contatto con se stesso e con la percezione che egli
ha della sua persona: egli è Figlio e ha un missione da compiere, rivolta a tutti i
popoli; nessun interesse personale (tentazione del pane) o corruzione (tentazione
del potere) o vanagloria (tentazione di onnipotenza) potranno mai distoglierlo
dalla fedeltà a se stesso che è sinonimo di fedeltà a Dio.
Il racconto delle tentazioni di Gesù è esclusivo dei vangeli Sinottici e fa parte del
trittico che inaugura la predicazione di Gesù: 1. Giovanni il Battista (Mt 3,1-12;
Mc 1,2-8; Lc 3,1-18); 2. Il battesimo di Gesù (Mt 3,13-17; Mc 1,9-11; Lc 3,21-22); 3.
le tentazioni di Gesù (Mt 4,1-11; Mc 1,12-13; Lc 4,1-13). L’evangelista Mc, da cui
dipendono gli altri due, è scarno e sbrigativo: Gesù è sospinto dallo Spirito nel
deserto dove è tentato da Satana. Immediatamente ci avverte che Gesù «stava
con le fere e gli angeli lo servivano», che è un diretto riferimento alla condizione
paradisiaca di Adam prima della ribellione, quando aveva il potere di imporre il
nome agli animali in rappresentanza della «signoria» del Creatore (Gen 2,19-20)
in quanto era «immagine e somiglianza» di Dio (Gen 1,27)1. Mt a sua volta svilup-
1 Secondo il misdrash, Dio prima di creare la creatura umana ha consultato gli angeli: una
parte era d’accordo e una no, ma Dio la creò ugualmente (Gen Rabbà 8,5; Midrash Sal
1,22). Dio creò l’uomo e la donna per rispetto verso i giusti che sarebbero nati da loro
pa le tentazioni tramandate da Mc e le situa come controparte delle tentazioni
del popolo eletto nel deserto: la tentazione del pane (il vero cibo è fare la volontà
del Padre; cf. Mt 4,1-4 con Es 16,4; Dt 8,2-5; cf. Mt 12,50; Lc 22,42; Gv 4,34); la
tentazione dei segni (imporre a Dio un miracolo per dimostrare la sua Presenza;
cf. Mt 4,5-7 con Es 17,1-7; Dt 6,16; cf. Mt 12,38-42; Mc 8,11-13; Gv 6,30-33) e la
tentazione dell’idolatria (cf. Mt 4,8-11 con Es 23,20-33; 34,11-14). Per Mt Gesù vive
queste tentazioni come un nuovo Mosè, alla cui fgura è ricollegato dalla menzione
dei quaranta giorni e delle quaranta notti trascorsi in digiuno esattamente
come il patriarca del Sinai (Es 34,28; Dt 9,9-18). In Mt Cristo vive le tentazioni
come Messia per essere distolto dal suo progetto di fedeltà al Padre: l’ordine
stesso delle tentazioni è funzionale: il cibo, il miracolo, l’idolatria. Gesù incarna il
nuovo popolo messianico: dove l’antico Israele fallì e tentò Dio, il Figlio dell’uomo
è obbediente e sottomesso alla volontà del Padre. La ribellione è sostituita dalla
sottomissione fliale. Lc ha un’altra prospettiva, forse più ambiziosa di quella di Mt:
egli non mette Gesù in relazione al popolo ebraico, che non interessava i lettori
della sua comunità, ma pone Gesù in rapporto ad Adam: Gesù rappresenta l’essere
umano di tutti i tempi. Per fare questo confronto tra Gesù ed Adam, Lc modifca
l’ordine delle tentazioni di Mt, che con ogni probabilità è originario, per dare
uno schema più adeguato alla sua teologia della storia e dell’umanità. In Mt l’ordine
delle tentazioni è il seguente: 1. nel deserto: cambiare le pietre in pane; 2. nella
città santa, sul pinnacolo: tentare Dio con un miracolo; 3. su un monte altissimo:
l’adorazione dei satana in cambio del potere del mondo. Lc modifca quest'ordine,
scambiando la 2a con la 3a, dando così al racconto una dimensione universalistica
consacrata nella città santa dove la vita intera di Gesù è indirizzata: deserto, monte,
Gerusalemme è lo scopo della vita di Gesù e, come già sappiamo, Lc organizza
tutto il vangelo come un solo ed unico viaggio da Nazareth a Gerusalemme, che
non è solo la capitale religiosa, ma è la sede della Gloria di Dio; è la città dei destini
dei profeti, il luogo della dimora e della manifestazione di Dio. Gerusalemme è
il prolungamento di Dio, quasi fosse il suo corpo allargato al territorio. Abbiamo
già visto che la vita di Gesù è iniziata nel Tempio (Lc 2,22) e nel Tempio si conclude
con un atto di fedeltà di fronte alla tentazione di fuggire dalla volontà del Padre
(Lc 4,9), in modo diametralmente opposto al comportamento di Adam che
nel giardino di Eden tentò di eliminare Dio dal suo orizzonte per sostituirsi a lui,
acquisendo un potere infnito su tutte le cose (Gen 2,4-6). Lc è l’unico dei Sinottici
che nella genealogia di Gesù lo fa risalire fno ad Adam (Lc 3,38) che rappresenta
l’umanità intera sotto il dominio del maligno. Il racconto delle tentazioni di
Gesù lo mostra come modello della resistenza ad ogni tentazione che la persona
umana può sperimentare nella sua vita.
Nella seconda tentazione di Lc, Satana si presenta come il padrone del mondo:
«mostrandogli in un istante tutti i regni della terra» (v. 5);
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(cf. L. GINZBERG, Le leggende degli Ebrei. I. Dalla creazione al diluvio, Milano 19992, 64-66; Dictionnaire Encyclopedique du Judaïsme, Paris 1993, 18-21).
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è lo stesso tentatore che si presenta nel giardino di Eden come colui che conosce i pensieri nascosti di Dio (cf. Gen 3,4-5). Satana in Lc non presenta a Gesù un futuro messianico proprio
indipendentemente da Dio, ma la tentazione più antica e radicale, quella che
vive in ogni uomo e donna, di ogni tempo e cultura: il potere. Adam aveva ricevuto
da Dio stesso il potere di «soggiogare la terra» (Gen 1,28), ma vi ha rinunciato
per avere il potere satanico di «diventare come Dio» (Gen 3,5). Gesù riceve la
tentazione di possedere la «potenza di tutti questi regni» (v. 6), alla quale rinuncia
non per essere «come Dio», ma per essere come Dio lo vuole: «Gesù gli rispose:
“Sta scritto: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”» (v. 8). Nella sua risposta,
Gesù ristabilisce l’equilibrio spezzato da Adam nel giardino di Eden e nello
stesso si sostituisce a lui come progenitore di una nuova umanità che non si allontanerà
più da Dio, ma camminerà verso la pienezza di umanità del Figlio di Dio
nel progetto del Regno. Appellandosi alla Scrittura, Gesù pone al centro della sua
vita la Parola come criterio di scelta e come misura della sua coscienza.
Nella terza tentazione, Gesù è portato sul pinnacolo del Tempio, che è l’angolo
sud-est del muro che circonda la città antica e che guarda sulla Valle dei Re o del
Cedron. Non è un invito a fare una caduta spettacolare, ma di una tentazione ancora
più sottile, che ha come ambito una tradizione giudaica, viva al tempo di
Gesù. Durante la traversata del deserto dall’Egitto alla Terra Promessa, Israele fu
trasportata sulle ali della Shekinàh, che prese possesso nel Tempio di Gerusalemme2.
Portando Gesù sul pinnacolo del Tempio, Satana gli suggerisce di pretendere
da Dio di essere portato anche lui dalla Shekinàh, rinunciando così alla missione
della sua condizione umana che lo porterà alla morte. In sostanza, con un apparente
abbandono a Dio il maligno suggerisce di potere sfuggire alla morte. Adamo
accolse la tentazione dell’immortalità (Gen 3,3), Gesù s’immerge nella sua condizione
umana e si vota totalmente alla sua missione di servo sofferente che offre la
vita per amore, senza contropartita (Is 53,1-12).
Tentare Dio! È questa l’impresa titanica di ogni tempo ed epoca, dalla torre di Babele
ai nostri giorni, che ha come conseguenza la ricerca del potere come dominio
e sopraffazione, per la presunzione di essere «dio», senza limiti e senza confni.
L’uomo, che è «polvere del suolo», non accetta la sua fragilità, perché è solo
«un soffo» che lo tiene in vita (Gen 2,7) e un soffo è suffciente per disperderlo
nel vuoto (Sal 144[143],4). L’invito del vangelo di Lc è un invito alla accettazione
della nostra condizione umana dentro la quale si trova il senso e la direzione della
nostra vita, che aspira alla comunione intima con la sorgente di senso che è
Dio. L'ascolto della Parola è l’oasi lungo il nostro cammino dove sostiamo quotidianamente
per prendere la forza di assumere la nostra condizione umana e di
portarla come tesoro prezioso insieme con Gesù, oltre ogni tentazione, verso un
impegno di vita che si esprime nel servizio per amore e con amore.
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2 Cf. H. RIESENFELD, «Caractère messianique de la tentation au desert», in É. MASSAUX ET AL., La venue du Messie: Messianisme et Eschatologie, Paris 1962, 51-63.