Sarà la consuetudine, la tradizione… ma non ci stanchiamo mai di fare gli auguri soprattutto per Natale.
Cosa vogliamo esprimere con questa parola?
Forse la ripetiamo senza troppo rifletterci, senza pensare attentamente a chi la rivolgiamo e cosa vogliamo augurargli: Che tutto ti vada bene? Che tu possa essere felice? Che tu possa vivere bene questi giorni con i tuoi cari? Che tu abbia salute?
Lo diciamo e poi lasciamo che l’altro intenda un po’ quello che vuole, in base alle sue esigenze.
A dare il senso degli auguri dovrebbe essere piuttosto lo sguardo di chi li porge, di chi vuole farsi guardare e in questa intesa può esserci molto di più delle parole, una comunicazione più profonda e intensa che possa in qualche modo toccare il cuore.
Mi lasciano allibito gli sms che intasano nelle Festività i ripetitori e i nostri cellulari: sdolcinature sentimentali inviate a tutti… quelli che sono in rubrica! Per non parlare poi delle mail arricchite di decorazioni e immagini da sogno.
Tutta roba virtuale e soprattutto impersonale!
Da chi vorrei ricevere gli auguri quest’anno… per potergli rispondere a tono?
Dai nostri politici che forse non hanno più alcun senso di esistere e di svolgere il loro compito: interdetti a vita! Dagli imprenditori che hanno gonfiato un’economia irreale, che invece di soddisfare bisogni, li crea! Dai grandi comunicatori che ne propinano per tutti e per ogni eventualità…
Ma so che non li riceverò da loro e comunque gradirei non riceverli.
Mi basteranno quelli dei nostri bambini, almeno loro sono ancora sinceri e autentici!
A che vorrei farli io?
Ci sto pensando, ma non vorrei escludere nessuno; vorrei solo essere autentico.
Auguri!
Cosa vogliamo esprimere con questa parola?
Forse la ripetiamo senza troppo rifletterci, senza pensare attentamente a chi la rivolgiamo e cosa vogliamo augurargli: Che tutto ti vada bene? Che tu possa essere felice? Che tu possa vivere bene questi giorni con i tuoi cari? Che tu abbia salute?
Lo diciamo e poi lasciamo che l’altro intenda un po’ quello che vuole, in base alle sue esigenze.
A dare il senso degli auguri dovrebbe essere piuttosto lo sguardo di chi li porge, di chi vuole farsi guardare e in questa intesa può esserci molto di più delle parole, una comunicazione più profonda e intensa che possa in qualche modo toccare il cuore.
Mi lasciano allibito gli sms che intasano nelle Festività i ripetitori e i nostri cellulari: sdolcinature sentimentali inviate a tutti… quelli che sono in rubrica! Per non parlare poi delle mail arricchite di decorazioni e immagini da sogno.
Tutta roba virtuale e soprattutto impersonale!
Da chi vorrei ricevere gli auguri quest’anno… per potergli rispondere a tono?
Dai nostri politici che forse non hanno più alcun senso di esistere e di svolgere il loro compito: interdetti a vita! Dagli imprenditori che hanno gonfiato un’economia irreale, che invece di soddisfare bisogni, li crea! Dai grandi comunicatori che ne propinano per tutti e per ogni eventualità…
Ma so che non li riceverò da loro e comunque gradirei non riceverli.
Mi basteranno quelli dei nostri bambini, almeno loro sono ancora sinceri e autentici!
A che vorrei farli io?
Ci sto pensando, ma non vorrei escludere nessuno; vorrei solo essere autentico.
Auguri!
p. R*
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