martedì 30 dicembre 2008

Ragazzi "normali"...di famiglie altrettanto "normali"

Ho seguito con orrore la cronaca dell’incidente capitato a Civitavecchia. Non solo perché quattro ragazzi sono morti ed uno è in gravi condizioni. Gli incidenti capitano, e, a parte le solite banalità, c’è poco da ragionarci su. Ma il contorno di questa tragedia fotografa una realtà terribile, un disfacimento morale e familiare che fa paura proprio perché “normale”.
Cosa dicono i ragazzi che conoscevano i loro sfortunati coetanei? Erano ragazzi normali. Certo che lo erano, ma non è affatto normale tornare a casa alle sei del mattino, dopo avere ballato e sballato con ecstasy e cocaina. E’ ovvio che hanno diritto al divertimento, così come alla trasgressione. Ma è divertente, è trasgressivo, consumare droghe e rincoglionirsi con la musica sparata al solo scopo di ottundere?
Sono normali, immagino, anche i loro genitori. Ma non è affatto normale che, a Civitavecchia, diffusasi la notizia dell’incidente, si siano presentati, all’obitorio, trecento genitori che, muniti di fotografia, cercavano di sapere se si fosse trattato dei loro figli. E’ allucinante pensare che a mattina fatta ci siano trecento famiglie che non sono in grado di sapere che fine hanno fatto i figli, molti dei quali minorenni. Ma che razza di famiglie sono, che razza di genitori? Normali. Esatto, normali, ed è questo a spaventare. Che tutto questo sia considerato normale, salvo vestire il lutto perché un incidente, un drogato alla guida, abbia interrotto il fluire della normalità.
Ho come l’impressione che sia diventato impossibile dirlo, ma sento il dovere di sottolineare che questa decomposizione sociale, questo trionfo dell’incoscienza, siano normali solo a patto di considerarsi già persi.
don Giacalone

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