Non più stranieri, né ospiti
…famiglia di Dio!
1. Si dice che il sangue non è acqua. Lo dice anche s. Paolo con la sua attenzione, direi di più, con la sua passione verso i connazionali ebrei... oggi l’amore appassionato… va instancabilmente a ricercare anche fuori chiesa i lontani, quelli che la vicenda migratoria spesso riduce “pecore senza pastore”.
2. ...come Paolo lo sguardo sull’universalità... il rischio che la Chiesa di Dio si frammenti in gruppuscoli, in Chiese parallele, emarginate ed emarginanti.
3. ...oltrepassa la frontiera fra cristiani e non cristiani, credenti e non credenti... dal momento che il 50% dei migranti presenti in Italia non ha ricevuto l’Annuncio.
4. Paolo è modello esemplare di inculturazione… Nel mondo migrante non può esserci stile diverso da questo: vanno superati gli ostacoli che potrebbero derivare da diversità di lingua, di mentalità, di costumi e devo sentirmi libero da ogni vincolo che trattiene, disponibile a tutto perché il Cristo venga predicato.
5. Per chi sta tra i migranti, se c’è una preferenza, questa è per i più bisognosi, per gli ultimi e di questi ultimi le migrazioni ne producono a gettito continuo.
6. Non deve mai mancare però quell’accoglienza che è apertura del cuore, prima che delle braccia e della porta di casa propria ...senza venature di convenzionalità e tanto più di ipocrisia, che “nella Chiesa nessuno è straniero”.
+ Lino Bortolo Bellotti
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