sabato 31 gennaio 2009

31 Giornata per la Vita - 1 febbraio 2009

La forza della vita è nella sofferenza


La vita è fatta per la serenità e la gioia... segnata dalla sofferenza.

Ciò può avvenire per una malattia; per il distacco dalle persone che si amano; per la difficoltà a vivere in pace e con gioia... con gli altri e con se stessi.
La sofferenza appartiene al mistero dell’uomo e resta in parte imperscrutabile.
La sofferenza… va senz’altro alleviata, a chi è malato allo stadio terminale.
Chi soffre, non va mai lasciato solo.
L’amicizia, la compagnia, l’affetto sincero e solidale possono fare molto
per rendere più sopportabile una condizione di sofferenza.
Chi in passato è stato sofferente, sa che cosa significhi
avere accanto qualcuno che fa compagnia, incoraggia e dà fiducia.
A soffrire, oggi, sono spesso molti anziani…
Talune donne, spesso provate da un’esistenza infelice,
vedono in una gravidanza inattesa esiti di insopportabile sofferenza.
Quando la risposta è l’aborto, viene generata ulteriore sofferenza,
che non solo distrugge una creatura, ma provoca anche in loro un trauma,
destinato a lasciare una ferita perenne.

Al dolore non si risponde con altro dolore…

C’è, poi, chi vorrebbe rispondere a stati permanenti di sofferenza,
reclamando forme più o meno esplicite di eutanasia.
Vogliamo ribadire con serenità, ma anche con chiarezza,
che si tratta di risposte false: la vita umana è un bene inviolabile e indisponibile, e non può mai essere legittimato e favorito l’abbandono delle cure;
come pure ovviamente l’accanimento terapeutico,
quando vengono meno ragionevoli prospettive di guarigione.

La via della sofferenza si fa meno impervia se diventiamo consapevoli
che è Cristo a portare la sofferenza con noi.


È un cammino impegnativo, praticabile se è sorretto e illuminato dalla fede.
Quando il peso della vita ci appare intollerabile, viene in nostro soccorso
la fortezza… chi non si abbandona allo sconforto: confida negli amici,
dà alla propria vita un obiettivo e lo persegue con tenacia.
Gesù Cristo, sofferente sulla croce,
il suo trionfo il terzo giorno, nella risurrezione,
ci dimostra che nessuna sofferenza, per quanto grave,
può prevalere sulla forza dell’amore e della vita.

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