sabato 7 marzo 2009

LA PAROLA QUARESIMALE CICLO B

I tratti essenziali del ciclo B sono presenti nella stessa disposizione delle letture della Parola di Dio.
La Liturgia della Parola ci offre sempre una serie di testi che costituiscono un itinerario, sempre orientato all’evento/mistero del Signore Gesù, che viene celebrato nella comunità cristiana.
Occorre aver ben presente che il punto focale della proclamazione liturgica è il Racconto Evangelico, a cui fa da “contrappunto tematico” la Prima Lettura (in questi caso dell’A.T.).
La seconda lettura, dalle Lettere Apostoliche, commenta a volte l’uno e a volte l’altra.
Ogni domenica sviluppa così una tematica che si inserisce nella triplice dimensione: Gesù - Israele – Comunità e che costituisce una catechesi di alto livello.

Figliolanza - Alleanza
1. I brani dell’A.T. (I Lettura) sviluppano la storia dell’Alleanza tra Dio e il suo popolo
2. I brani del vangelo ci presentano i tratti fondamentali dell’esistenza filiale di Gesù e della nostra vita di battezzati in Lui (II Lettura apostolica).
Ma è la celebrazione liturgica, nel uso insieme, che ci consente di attualizzare già la Pasqua che solennemente celebreremo nella Veglia della Notte santa.
Il tipico ritmo quaresimale, costituito da un binomio introduttivo (Domeniche 1 e 2) e un trinomio (Domeniche 3-4-5), sviluppa in questo modo le due tematiche sopra illustrate.

Il dono della figliolanza
Ci impegna in una responsabilità che spesso conosce la lotta per la fedeltà (Dom. 1);
nello stesso tempo però riceve la conferma amorevole del Padre nel Figlio amato (Dom.2);
siamo figli nel Figlio (Dom. 3);
siamo il nuovo e vero Tempio (Dom. 4) che ha il suo centro, il suo punto di convergenza e di incontro proprio nel Figlio che ci attira a sé dall’alto della Croce come chicco di grano che caduto in terra muore e produce molto frutto (Dom.5).

p. Roberto G.

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