venerdì 24 aprile 2009

Mentre spezzava il pane... LO HANNO RICONOSCIUTO - III Domenica di Pasqua


Le delusioni della vita a volte non ci permettono nemmeno di riconoscere i veri amici da quelli che si spacciano come tali…
Anche Dio a volte sembra deluderci e così procediamo soli e pensierosi rovistando nei nostri ricordi, nelle nostre riflessioni, quasi come i barboni nei cassonetti dell’immondizia, alla ricerca di qualcosa da riutilizzare o da riciclare, soprattutto ignari degli sguardi stupiti o non curanti dei passanti.
Se qualcuno potesse sorprenderci con il suo coraggio e la sua discrezione nell’avvicinarsi a noi! Avesse l’ardire di scrollarci dal nostro torpore o di distoglierci dai nostri maniacali pensieri! Osasse parole che ci sembrerebbero di un altro alfabeto tanto le abbiamo dimenticate!
Con parole che ci riscalderebbero il cuore, allora sì che alzeremmo lo sguardo, e sorpresi inizieremmo ad ascoltare come non mai… di sentire la nostra storia, non come l’abbiamo vissuta noi, ma come la conosce chi ama, perché da sempre l’ha vissuta con noi.
Allora gesti semplici, ma veri ritornerebbero ad avere per noi un senso nuovo: il sorriso come una finestra sull’infinito, uno sguardo come l’irrompere del mistero, l’abbraccio come toccare l’invisibile…
Ma non ci basta… vorremmo qualcosa, Qualcuno che rimanesse per sempre con noi, in noi con quelle parole, con quel gesto; che potesse ripetersi senza esaurirsi mai, senza noia e assuefazione; che ogni volta ci dicesse la verità di chi siamo.
Potremmo camminare per strada e iniziare a guardare cose mai conosciute ma da sempre viste, persone qualunque come delle celebrità; potremmo riconoscere l’Amore sui visi di tutti e potremmo riconoscerLo mentre spezza il pane per noi: un pane che è il suo corpo.
Potremmo… ma in realtà già Lo riconosciamo!
p. Roberto G.

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