In queste domeniche, dal 26 luglio al 23 agosto, la Liturgia della Parola ci propone la proclamazione del capitolo 6 del vangelo di Giovanni, il discorso di Gesù, nella sinagoga di Cafàrnao, del “Pane di Vita”.
Abbandoniamo per ora il racconto di Marco, che ci guida in questo anno B, proprio nello stesso capitolo 6 dove l’evangelista racconta la “distribuzione prodigiosa” a 5000 uomini, dopo aver condiviso 5 pani e 2 pesci (6, 34-44).
Il racconto fa notare Gesù che, mosso dalla compassione per la folla che era come pecore senza pastore (Zaccaria 10,12; Giuditta 11,19), non solo si mise ad insegnare a lungo, ma sazia in modo definitivo e radicale, “messianico”, la fame “esistenziale” di ogni essere umano (così come la sete: cf. Gv 4,14; 6,35, 7,38).
Il capitolo 6 ha un posto centrale nel racconto evangelico di Giovanni, sia per la comprensione della messianicità di Gesù che vuole dare ai suoi lettori, che per il profondo contenuto catechistico indirizzato non solo a prepararsi per ricevere l’eucaristia, ma all’intera esistenza cristiana che trova in Cristo colui che dà se stesso come pane per la nostra Vita autentica e incorruttibile.
Per aiutarci a coglierne l’importanza riportiamo per intero su questo foglio il capitolo 6, suddiviso nei brani che ascolteremo nelle diverse domeniche e che sarà commentato nelle omelie. Alla fine un breve schema di p. A. Nocent (1978) che può essere di aiuto. Ciascuno troverà nelle note della propria Bibbia altre spiegazioni utili alla comprensione più profonda e fruttuosa.
Sarebbe davvero una grave perdita che una catechesi così essenziale andasse perduta solo per il fatto che in questo periodo estivo siamo più dispersi.
P. Roberto Geroldi
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