venerdì 4 settembre 2009

Far sentire i sordi e far parlare i muti!


Gesù ci porta nel cuore del Vangelo: l’amore supera ogni distanza, abbatte ogni barriera.
Chi ama sa spendere la propria vita per gli altri, sa “svuotarsi” di se stesso per amare
e servire gli altri, a partire dai più deboli.
Gesù stesso si identifica con i poveri, i malati, i piccoli. Egli prende su di sé la nostra sofferenza… capovolge tutto ciò che il peccato ha provocato nel creato: noi siamo incapaci di ascoltare
la Parola e incapaci di portare testimonianza.
Spesso davanti al peccato e al male noi siamo sordi e muti. Non vogliamo ascoltare il “grido dei poveri” e non vogliamo dare testimonianza alla condizione inumana che richiede di “chiamare per nome il demone” per cacciarlo. Le situazioni di sofferenza in alcuni luoghi nel mondo, lontani ma anche vicini alle nostre case, impongono ai cristiani di agire insieme per alleviare la sofferenza umana e ristabilire la dignità della persona.
Ciò che ci unisce, nel desiderio di superare queste condizioni, è il nostro comune battesimo.
Nel battesimo siamo uniti perché in esso diveniamo fratelli e sorelle fra noi, perché siamo adottati come figli di Dio e dunque Gesù diventa nostro Fratello. Nel suo corpo noi siamo uno, così che, quando una parte del corpo soffre, tutto il corpo soffre.
La forza trainante dei primi cristiani era la loro sollecitudine per i fratelli.
In Italia siamo quotidianamente a contatto con coloro che hanno lasciato la loro terra,
la loro casa, a volte per la guerra e per la fame, in vista di un luogo migliore.
Troppo spesso noi ci tappiamo le orecchie alla loro condizione e alla loro richiesta di aiuto.
Questa cospirazione di silenzio esige una risposta!
Sappiamo che vi è sempre un rischio quando si apre la porta di casa a qualcuno che è sconosciuto. Gesù ha sempre corso questo rischio pur di incontrare una creatura di Dio.
Il nostro più grande nemico è la paura che ci fa chiudere la porta del nostro cuore
e ce la mantiene serrata. Se permaniamo in questo stato per un periodo lungo, diveniamo aridi
e viviamo solo nella paura, accumulando le nostre ricchezze solo per noi.
Prendere sulle nostre spalle la responsabilità di tutta la creazione, di tutta la famiglia umana
che regnava alle origini, prima che il peccato entrasse nel mondo. La violenza ai danni dei deboli
e degli indifesi, contro i bambini e le donne, contro i poveri e gli anziani che viene continuamente perpetrata nella nostra società, spinge i cristiani a sciogliere la lingua per poter parlare con una sola voce contro di essa... costruire comunione con tutti coloro che ascoltano la chiamata di Gesù a controbattere il male che c’è nel mondo di oggi.
Preghiamo per il dono dello Spirito, che fa nuove tutte le cose… che fa di tanti un solo corpo aprirà i nostri orecchi e scioglierà le nostre lingue.
Testo ecumenico, 2007

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