DATTI UNA MOSSA...È ORA DI CAMBIARE!
La 2a domenica del tempo di Avvento A è antitetica alla prima, pur essendo intimamente
coerente con il suo messaggio. Domenica scorsa, iniziando il tempo di Avvento,
abbiamo contemplato il Cristo nella «gloria» della fine della Storia; in altri termini,
la Chiesa ci ha fatto iniziare il nuovo anno liturgico invitandoci a riflettere sulla «fine»
del tempo. Oggi, invece, la liturgia ci propone la povertà del Cristo incarnato nella Storia,
dove assume l’identità dei peccatori, facendosi ultimo degli ultimi. Contempliamo,
quindi, l’incarnazione della prima venuta del Signore. È una prospettiva che parte dalla
conclusione per arrivare al principio.
Il metodo che induce a percorrere la propria esperienza, partendo dalla «fine» per
giungere al «principio», è un metodo efficace perché insegna a non fermarsi mai sul
passato, ma a vedere ciò che si vive alla luce del proprio esito finale. Ciò significa recuperare
tutti gli aspetti, anche secondari, per abituarsi a leggere la vita non come appare,
ma come veramente si esprime in vista di un obiettivo da raggiungere. Se ognuno
cerca di collocarsi dall’angolo di prospettiva della fine, riesce a vedere se stesso e gli al -
tri con maggiore distacco e anche con più verità perché dalla fine si lasciano cadere i
rami secchi e le foglie morte e si guarda solo a ciò che conta e vale.
«Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!
» è la citazione di Isaia riportata dai tre Sinottici (Mt 3,3; cf. Is 40,3). La voce è
meno di un soffio che si perde nell’aria, ma è sempre la voce di qualcuno che parla,
che chiama, che insegna. Dietro ogni voce c’è sempre una persona viva e un sentimento
da comunicare, espresso o temuto. La voce grida nel deserto che è il luogo della non
vita e della aridità, dove facilmente da soli si muore. Il profeta Isaia chiede di preparare
una strada nel deserto, cioè di rendere anche il deserto percorribile perché ciò che oggi
appare un ostacolo può essere una via di salvezza. Mt invece pone la voce nel deserto
perché ora la strada è già segnata, basta percorrerla predisponendosi interiormente.
Preparare la via del Signore, nella logica dell’incarnazione contemplata dal punto di vista
della fine, significa predisporre la propria vita come progetto essenziale all’interno di
una visione più grande: nell’economia della vita del mondo, ognuno di noi è indispensabile
perché portatore di quella porzione di verità essenziale e necessaria per la comprensione
dinamica e totale del cosmo intero e quindi della verità finale. Nessuno può
dire di essere inutile, perché ognuno di noi «è» il mondo intero, il regno di Dio, la speranza,
la pace universale. Senza di noi il mondo e il regno di Dio somiglierebbero ad
un mosaico senza un tassello. Preparare la via del Signore, significa trovare se stessi e individuare
il percorso da compiere per giungere alla prospettiva di Dio che è la pienezza
delle singole persone e dell’insieme dei popoli.
La prima lettura ci parla di un germoglio che spunta da un tronco secco: questa è la
prospettiva di Dio che riesce a trovare anche nel legno secco quel pizzico di linfa che
fa emettere un germoglio che porta in sé l’annuncio di una nuova primavera. È vero!
Anche le pozzanghere riflettono il sole, senza mai sporcarlo. Ognuno di noi, per quanto
devastato possa essere dal male o dalla sofferenza porta in sé sempre uno sprazzo
di luce e di verità, forse flebile, ma di certo importante ed essenziale per la comprensione
dell’insieme e della totalità del mondo. Nessuno di noi ha il diritto di privare il
mondo del senso del proprio essere. Tutte le contraddizioni della natura si ricomporranno:
il lupo pascola con l’agnello, il leopardo farà la siesta con il capretto, il vitello e
il leoncello mangeranno l’uno accanto all’altro, la mucca e l’orsa giocheranno insieme:
sarà sufficiente un bambino a tenerli a bada. Tutte le contraddizioni hanno sempre
dentro di sé la propria soluzione: basta volere preparare la via, cioè predisporre i
mezzi per giungere a raddrizzare i sentieri, cioè prendere coscienza dei propri limiti e
delle proprie doti per sapersi affidare alla misericordia di Dio che non rifiuta alcuno.
È cominciato lo scempio del Natale, il rito dell’obbligo, la liturgia delle falsità: si fa finta
di fare sul serio perché bisogna rispondere alle aspettative che noi pensiamo che gli
altri abbiano: bisogna fare i regali, essere buoni, stare insieme; dobbiamo farlo per i figli,
per i genitori… e perdiamo un’occasione per essere veri e pensare al mistero della
nostra «incarnazione» che esige la sincerità della nostra consistenza che si traduce nell’essere
e nel fare ciò che veramente corrisponde alla nostra vita, alla nostra anima, al
nostro bisogno di autenticità. Non si può vivere di finta. Cominciamo noi a smitizzare
il Natale commerciale e a scegliere l’austerità come criterio di vita e partecipazione al
dolore e alla miseria che affligge tre quarti dell’umanità lontano e vicino a noi. Dio
non giudicherà per sentito dire, ma in base all’accoglienza che avremo riservato agli altri
in quanto immagine di Cristo che si fa servo d’Israele perché egli è la promessa fat -
ta ai padri. Celebrare l’Eucaristia nel tempo di Avvento significa prendere coscienza
che siamo servitori della verità che è già dentro di noi, ma verso la quale corriamo perché
è inesauribile e solo lo Spirito può contenerla, quello stesso Spirito che invochiamo insieme.
ACCENSIONE II CERO D’AVVENTO
Giovanni ci invita a preparare la strada del Signore
cambiando i nostri atteggiamenti
INVOCAZIONI PENITENZIALI
Germoglio di vita nuova sulle radici inaridite dell’umanità: rinvigoriscici e rinnovaci! Signore, pietà!
Fuoco che consuma le nostre menzogne e le ingiustizie che distruggono il mondo: salvaci e perdonaci.
Cristo, pietà!
Amore sconfinato che ci accogli nell’abbraccio del Padre: rendici capaci di amare. Signore, pietà!
PREGHIERA DELL’ASSEMBLEA - COLLETTA
+ O Padre, grande e misericordioso, suscita in noi il desiderio di cambiare. Rinnovàti dal tuo Spirito, sappiamo agire nella giustizia e con mitezza, per costruire la pace che il tuo Figlio Gesù ha fatto germogliare nel mondo, facendosi uomo come noi. Egli è Dio... Amen!
LITURGIA DELLA PAROLA
Dal libro del profeta Isaìa 11,1-10
[In quel giorno] un germoglio spunterà dal tronco della stirpe di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di Lui si poserà lo Spirito del Signore, Spirito che dà sapienza e intelligenza, consiglio e fortezza, conoscenza e amore per il Signore. Si compiacerà di obbedire a Dio. Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; ma tratterà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli umili della terra. (…) La giustizia e la fedeltà saranno legate a lui come una fascia ai lombi e una cintura ai fianchi.
Il lupo dimorerà insieme con l’agnello;
il leopardo si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un piccolo fanciullo li guiderà. La mucca e l’orsa pascoleranno insieme; i loro piccoli si sdraieranno insieme.
Il leone si ciberà di paglia, come il bue.
Il lattante si trastullerà sulla buca della vipera; il bambino metterà la mano nel covo del serpente velenoso. Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno in tutto il mio santo monte, perché la conoscenza del Signore riempirà la terra come le acque ricoprono il mare.
In quel giorno avverrà che tutti i popoli seguiranno il discendente della stirpe di Iesse e lo cercheranno con ansia dove si manifesterà la sua presenza gloriosa.
Parola di Dio!
Salmo responsoriale - 71
R./ Vieni, Signore, re di giustizia e di pace!
1. O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.
2. Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.
3. Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.
4. La sua fama duri in eterno,
e quanto il sole la sua discendenza
In lui siano benedetti i popoli del mondo
e tutti lo dicano beato.
Dalla lettera di s. Paolo apostolo ai Romani 15,4-9
Fratelli e sorelle. Tutto ciò che è stato scritto [nella Bibbia] prima di noi, è stato scritto per nostra istruzione, perché con la perseveranza e la consolazione che provengono dalle Scritture, teniamo viva la speranza. Dio, che dona perseveranza e consolazione, vi renda capaci di avere gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti, sull’esempio di Cristo Gesù, perché con un solo animo e una voce sola rendiate lode a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo. Accoglietevi perciò gli uni gli altri come anche Cristo accolse voi, per la manifestazione gloriosa di Dio. Dico infatti che Cristo è diventato servitore degli ebrei per mostrare la fedeltà di Dio nel compiere le promesse dei patriarchi; gli altri popoli invece lodano Dio per la sua misericordia, come sta scritto nella Bibbia: “Per questo ti loderò fra le genti e canterò inni al tuo nome” (Salmo 18,50). Parola di Dio!
Alleluja, alleluja!
Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio! Alleluja!
+ Dal vangelo secondo Matteo
3,1-12
In quei giorni venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaìa quando disse: “Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!” (40,3).
E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico. Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito santo e fuoco. Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Parola del Signore!
PROFESSIONE DI FEDE-SIMBOLO DEGLI APOSTOLI
Io credo in Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
LA PAROLA SI FA PREGHIERA
+ Fratelli e sorelle, oggi la parola del Signore apre il nostro cuore alla sua venuta: si realizza la promessa di un mondo nuovo. Lo chiediamo nella nostra unanime preghiera:
R./ Vieni, Signore e illumina il mondo!
1. Dona alla tua Chiesa una continua conversione, perché prenda decisioni coraggiose nella difesa della giustizia e dei poveri, ti preghiamo.
2. Raddrizza i percorsi delle nazioni, i pensieri dei governanti, perché la pace non sia solo un desiderio, ma un impegno quotidiano, ti preghiamo.
3. Aiutaci a cambiare ogni giorno il nostro modo di pensare e di agire, senza paura, ma fidandoci di te, ti preghiamo.
4. Donaci di vivere questa Eucaristia come anticipo del tuo regno di riconciliazione e di pace, ti preghiamo.
[Intenzioni particolari]
DALLA PAROLA ALL’EUCARISTIA
+ Ti ringraziamo, Padre, tu sei fedele: la parola di Cristo, tuo Figlio è “come fuoco consuma ciò che ha cadere e lascia in piedi solo la Verità”. Oggi, con il suo Spirito, feconda la nostra esistenza con il pane e il vino che ti presentiamo. Egli verrà presto a raccoglierne il frutto: è Dio, vive e regna per sempre con te e in mezzo a noi. Amen!
LITURGIA EUCARISTICA
PREGHIERA EUCARISTICA - Acclamazioni
+ Prendete, e mangiate… per voi.
- Grazie, Gesù, che ci vuoi bene!
+ Prendete, e bevetene… memoria di me.
- Grazie, Gesù, che ci vuoi bene!
+ Mistero della fede!
Annunziamo la tua morte, Signore…
+ E ora siamo qui riuniti… nostra vita.
- Vieni, Signore Gesù, vieni presto tra noi!
(si ripete durante la preghiera eucaristica)
ALLA COMUNIONE
Voce che grida: nel deserto preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento