Non è l’ultimissima notizia di qualche centro di ricerche astrofisiche,
tra i più avanzati del mondo, ma la “buona e bella notizia” di questa Festa che ci raccoglie proprio nel cuore dell’estate (...una volta si diceva così!).
Un po’ di noi, lassù in alto, che continuiamo a chiamare Cielo.
Siamo soliti pensare che il Cielo sia sceso qui, sulla terra, e possiamo crederlo davvero perché Gesù,il Figlio di Dio s’è fatto uomo ed è venuto a vivere come noi,in mezzo a noi. Così, ciò che l’uomo sperimentava lontano e sconosciuto, che si sforzava di raggiungere con ogni mezzo “spirituale” a disposizione, è diventato vicino, parte di noi, mischiato con noi.
Si è impastato ormai in modo inseparabile, il divino con l’umano… senza più nessuna separazione e distanza, se non quella che noi vogliamo mettere.
Da quel momento tutta la nostra esistenza, le nostre attività umane hanno ritrovato la loro fonte originaria e la loro autentica destinazione: Dio, fonte della vita!
Se questo è ormai di tutti, di ogni uomo, lo è perché anzitutto è avvenuto in una donna: Maria di Nazaret.
In Lei, nelle fibre del suo corpo, il divino e l’umano si sono incontrati e uniti per sempre.
“Chi ci separerà…?”
si chiede l’apostolo Paolo (Romani 5).
Nel suo corpo, Lei ha sperimentato per prima quello che noi ancora tentiamo di assaporare e di assimilare nutrendoci del corpo del suo figlio Gesù nell’Eucaristia.
Diventiamo con Lui e in Lui un solo corpo e, se noi lo vogliamo, Egli continua la nostra trasformazione fino alla risurrezione della carne (come professiamo nel simbolo di fede) che in Maria contempliamo già pienamente realizzata. p. R*
giovedì 14 agosto 2008
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