giovedì 4 giugno 2009

OLTRE LE CASE... COSTRUIRE IL PAESE!

In margine alle elezioni amministrative
dei prossimi 6 e 7 giugno


Siamo tutti positivamente stupiti della crescita urbanistica del nostro paese.
Chi lo avrebbe immaginato, anche solo qualche decennio fa, che Treglio avrebbe avuto un simile sviluppo?! Un piccolo centro prevalentemente agricolo che, nel secolo scorso prima del secondo conflitto mondiale, poteva vantare solo la sua produzione di ortaggi sulle piazze lancianesi, oggi presenta un nuovo volto… forse da qualcuno rimpianto, ma ormai totalmente trasformato.
Qualcuno dei più veterani me lo dice, con un po’ di amarezza: “Lu Treje ‘tè cagnà!”.
E io prontamente ribatto: “E’ già cambiato!”.
Cambia un paese che prima aveva una sua identità, forse limitata… ma oggi?
Che paese vogliamo?
Un paese non si fa da solo, lo fanno le persone che ci vivono, e Treglio è ormai estesa in modo fitto, da legare contrade prima distanti non solo geograficamente.
Il “centro storico” è sempre più tale… e non ha nulla da attrarre i nuovi abitanti.
Le belle ville che vi si costruiscono sono il simbolo di un certo benessere economico
e del desiderio di privacy e di tranquillità.
Le “nuove famiglie”, se non hanno figli piccoli che frequentano le nostre scuole materna
o elementare, rischiano di rimanere isolate e di non inserirsi…
Ma anche se lo volessero, quali “spazi e luoghi” di integrazione,
oltre le isolate manifestazioni folkloristiche?!
La parrocchia rimane ancora l’unico spazio di incontro e di convivenza…
anche se risente della situazione descritta.
Con il consiglio pastorale ci siamo interrogati più volte sulla nostra realtà
e crediamo in una più efficace azione politica ed amministrativa.
Occorre coinvolgerci tutti nell’analisi della realtà e nella individuazione dei bisogni reali,
non solo edilizi, delle famiglie.
Abbiamo bisogno di spazi adeguati di incontro e di socializzazione;
di spazi accessibili e sicuri per i nostri figli.
Ci vorrà un cambio di generazione, ma sicuramente di mentalità
e di cultura politica ed amministrativa.
Oggi eleggiamo non chi ci dovrà dei favori, ma chi amministrerà ciò che è nostro
e non dovrà farlo senza di noi!
Il bene comune è il nostro patrimonio ed il nostro senso di cittadinanza,
soprattutto come cristiani cattolici, è l’anima dell’impegno politico che si esprime
anche con il voto, ma soprattutto con la partecipazione attiva!
p.R.

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