sabato 27 giugno 2009

Una comunità che celebra: Domenica XIII T.O. B. - 28 giugno 2009

GESU’, IL SIGNORE CHE DONA LA VITA


Invocazione penitenziale

Signore Gesù, ti sei fatto povero per arricchirci di te, perdona il nostro egoismo.
Signore pietà!

Cristo Signore, il tuo amore tocca il cuore e il corpo di tutti,
perdona la nostra indifferenza.
Cristo pietà!

Signore Risorto, la tua parola ridona
la vita, perdona i nostri gesti di morte.
Signore pietà!

Inno di lode: Gloria a Dio…

Preghiera dell’Assemblea

+ O Padre, che nel tuo Figlio povero e crocifisso hai voluto arricchirci di ogni tuo bene, fa’ che non temiamo la povertà e la croce, per portare ai nostri fratelli
il lieto annunzio della vita nuova.
Per il nostro Signore... Amen.

LITURGIA DELLA PAROLA

Dal libro della Sapienza 1,13-15; 2,23-24

1,13 Dio non ha creato la morte
e non gode per la rovina dei viventi.
Egli infatti ha creato tutte le cose
perché esistano; le creature del mondo
sono portatrici di salvezza,
in esse non c’è veleno di morte,
né il regno dei morti è sulla terra.
La giustizia infatti è immortale.
2,23 Sì, Dio ha creato l’uomo
per l’incorruttibilità, lo ha fatto
immagine della propria natura.
Ma per l’invidia del diavolo
la morte è entrata nel mondo
e ne fanno esperienza
coloro che le appartengono.

Parola di Dio.

Salmo responsoriale (29)

R./ Ti esalto, Dio mio Re, canterò in eterno a te. Io voglio lodarti, Signor, e benedirti. Alleluja!

Ti esalterò, Signore,
perché mi hai risollevato,non hai permesso ai miei nemici
di gioire su di me. Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.

Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,della sua santità celebrate il ricordo,
perché la sua collera dura un istante,la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera ospite è il piantoe al mattino la gioia.

Ascolta, Signore, abbi pietà di me,Signore, vieni in mio aiuto!
Hai mutato il mio lamento in danza,Signore, mio Dio,
ti renderò grazie per sempre.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
8,7.9.13-15
8,7 Fratelli, come abbondate in tutto: in fede e in parola e in conoscenza e in ogni sollecitudine e nell’amore che è tra noi e voi, così abbondate anche in quest’[azione di] amore gratuito (grazia).
9 Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà. 13 Non si tratta di mettere in difficoltà voi per sollevare gli altri, ma che vi sia uguaglianza. Per il momento la vostra abbondanza supplisca alla loro indigenza, perché anche la loro abbondanza supplisca alla vostra indigenza, e vi sia uguaglianza, come sta scritto (Esodo 16,8): Colui che raccolse molto non abbondò e colui che raccolse poco
non ebbe di meno.


Parola di Dio.

Alleluja, alleluja!
Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo. Alleluja!

+ Dal vangelo secondo Marco 5,21-43

In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro,
il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva».
Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno. Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male. E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”».
Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata.
Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».
Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Ragazza, io ti dico: àlzati!». E subito la ragazza si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.
Parola del Signore.


la Parola si fa Preghiera

+ Fratelli e sorelle, con la stessa fiducia della donna emorroissa e di Giàiro, anche noi ci rivolgiamo al Signore Gesù nella speranza di essere salvati:
R./ Signore, salvaci!

- Fa’ che la tua Chiesa sia capace di gesti e di parole che rianimano la speranza nelle donne e negli uomini di oggi, ti preghiamo.

- Fa’ che nella politica e nell’economia ci siano persone che cercano onestamente il bene degli altri, ti preghiamo.

- Fa’ che noi cristiani rispettiamo al vita di tutti, sempre e comunque la difendiamo, ti preghiamo.

- Fa’ che i giovani sappiano apprezzare le cose semplici e naturali della loro vita, ti preghiamo.

- Fa’ che sappiamo condividere i nostri beni con chi è nel bisogno, per non smentire il tuo amore che ci arricchisce tutti, ti preghiamo.

dalla Parola all’Eucaristia

+ Ti ringraziamo o Padre perché nel pane e vino che ti presentiamo non ci fai toccare solo il mantello del tuo Figlio Gesù, ma è la sua mano a rialzarci, il suo sguardo a farci sentire amati e risorti.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.

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