Un cammino mensile di formazione come adulti,
per essere consapevoli del dono ricevuto
nel Battesimo e diventare capaci di “rendere ragione
della Speranza che è in noi”.
1. San Paolo, il suo itinerario di credente e di discepolo.
2. Le lettere di san Paolo e lo sviluppo del suo pensiero.
3. Lettura continua della Lettera ai Galati e presentazione.
4. Il Vangelo di Paolo: Gesù Cristo, il Crocifisso Risorto.
5. Il Vangelo della Libertà.
6. Il Vangelo dello Spirito – La gratuità.
7. Il Vangelo della Vita nuova.
8. Il Vangelo della comunione in comunità.
per essere consapevoli del dono ricevuto
nel Battesimo e diventare capaci di “rendere ragione
della Speranza che è in noi”.
1. San Paolo, il suo itinerario di credente e di discepolo.
2. Le lettere di san Paolo e lo sviluppo del suo pensiero.
3. Lettura continua della Lettera ai Galati e presentazione.
4. Il Vangelo di Paolo: Gesù Cristo, il Crocifisso Risorto.
5. Il Vangelo della Libertà.
6. Il Vangelo dello Spirito – La gratuità.
7. Il Vangelo della Vita nuova.
8. Il Vangelo della comunione in comunità.
Preghiera per la celebrazione dell’anno paolino
(+Carlo Ghidelli)
O Dio, nostro Signore e Padre,
per intercessione di san Paolo apostolo
noi ti preghiamo.
Santifica le nostre famiglie
e fa’ di esse autentici focolari
di educazione alla vita cristiana.
Accendi nel cuore di tanti giovani
il desiderio di servirti come Paolo
diffondendo il santo Vangelo.
Manda alla tua Chiesa numerosi e santi sacerdoti,
testimoni credibili del tuo amore.
Fa’ che la nostra Chiesa frentana
in questo anno dedicato a san Paolo
cresca nell’amore a te e ai fratelli.
Amen!
Una comunità legge Paolo
1. NOI e Paolo
La vita ci pone sfide e domande: è importante ascoltare gli interrogativi che portiamo nel cuore, i nostri dubbi e le nostre ricerche. E’ necessario capire la nostra realtà e quello che siamo, perché essa entri nella parola di Dio e ne esca illuminata.
Viviamo in un’epoca di cambiamento e di incertezze, l’individualismo prevale: la vita di comunità cristiana ci aiuta ad andare oltre l’isolamento?
Riusciamo a condividere la nostra esperienza di fede, a creare spazi di ascolto, di dialogo, di accoglienza, di ricerca insieme…? Soprattutto nella famiglia e nelle occasioni quotidiane?
2. PAOLO e noi
Dopo venti secoli il cristianesimo non si assimila più alla società, alla cultura, agli “imperi” economici, politici… Grandi e veloci cambiamenti, pluralismo di idee, di “presunte verità”…
Oggi, “essere cristiani” è una scelta, non più un’eredità!
PAOLO non è cristiano di nascita e nemmeno ha vissuto con Gesù.
Il suo incontro con il Vangelo sorprende e sconcerta. Egli lo sente come una luce che lo abbaglia.
Si presenta a noi affermando categoricamente che la condizione propria della vita cristiana è la libertà. Le istituzioni servono alla libertà e all’amore e quindi il loro destino è di essere superate.
Ascolta attentamente la vita delle sue comunità ed è fedele al suo compito di annunciatore del Vangelo. Si sente padre, guida, appoggio, e stimolo, ma mai padrone… sempre servo di tutti per amore di Cristo!
La sua azione missionaria fluisce da un sentimento permanente della presenza di Dio.
NOI… sentiamo il “battito di Dio” nella nostra vita?
Siamo in ascolto del battito del cuore degli altri?
3. La società in cui PAOLO ha vissuto
L’Impero romano del I secolo dopo Cristo: 80 milioni di persone, di cui 40milioni
di schiavi.
“La pace romana” imposta con la forza militare.
Cittadini romani. cittadini liberi, stranieri, schiavi, donne… considerate inferiori.
Il “culto” dell’Imperatore: una copertura religiosa per imporre uno strapotere.
4. La società in cui NOI viviamo
Il potere economico condiziona tutta la nostra esistenza individuale e sociale.
Un’economia virtuale che non serve per far star meglio l’umanità, ma per arricchire pochi: il 20% della popolazione mondiale!
L’ideale della persona è consumare; la felicità sta nel possedere!
La pubblicità è il “paradiso terrestre perduto” e la promessa di un benessere facile.
L’attuale “crisi economica”: tragedia o momento favorevole per un nuovo annuncio del Vangelo di Gesù unico salvatore dell’uomo?
E’ possibile per un cristiano “resistere” a questo impero del denaro? Come?’
E’ possibile in questo contesto conservare la propria libertà?
Come vivere la vita comunitaria e le relazioni fraterne che il Vangelo ci propone?
Come noi cristiani possiamo partecipare al sorgere di una “città” dove tutti possono esercitare, e veder rispettato, il loro diritto-dovere alla cittadinanza?
5. La CONVERSIONE di PAOLO e il NOSTRO CAMBIAMENTO DI VITA
Per noi la vita cristiana è iniziata da piccoli; Cristo e il Vangelo fanno parte della nostra tradizione familiare e sociale.Se la conversione è un’inversione di rotta, di direzione, un cambiare strada… un convergere su Cristo per incontrarlo, conoscerlo, quali conversioni abbiamo avuto nella nostra vita?
Come è avvenuto e si è realizzato il nostro incontro con Cristo?
Luca nei suoi Atti 9,1-19a; 22,3-21; 26,2-23 riporta per tre volte il racconto di come è stato sconvolgente l’incontro di Saul con Cristo (cf. Atti 7,55- 8,1).
Alcune annotazioni sono fondamentali:
- la caduta
- una luce dall’alto
- una voce
- la cecità
e connotano il suo percorso interiore, non solo i fatti esteriori.
Lasciano trasparire l’esperienza vissuta: il fallimento del sistema in cui egli viveva (e che sentiva già crollare dentro di sé…), la rottura avvenuta, l’intervento diretto di Dio sul nulla di Saul.
A 28 anni comincia per Paolo il processo di una lenta maturazione, l’evento di Damasco si approfondisce: per 13 anni vive in alcune comunità (Cesarea, Tarso, Antiochia…) e lì matura la sua fede in Gesù prima di intraprendere i suoi viaggi missionari.
In questi anni matura la sua nuova personalità di credente e di discepolo che egli stesso sintetizza:
“Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto“ (1Corinzi 15,8)
“Cristo mi ha amato e ha dato se stesso per me. Vivo, ma ormai non più io: è Cristo che vive in me!” (Galati 2,20).
“Mi sforzo di catturare Cristo, perché anch’io sono stato catturato da lui” (Filippesi 3,12).
“La pace romana” imposta con la forza militare.
Cittadini romani. cittadini liberi, stranieri, schiavi, donne… considerate inferiori.
Il “culto” dell’Imperatore: una copertura religiosa per imporre uno strapotere.
4. La società in cui NOI viviamo
Il potere economico condiziona tutta la nostra esistenza individuale e sociale.
Un’economia virtuale che non serve per far star meglio l’umanità, ma per arricchire pochi: il 20% della popolazione mondiale!
L’ideale della persona è consumare; la felicità sta nel possedere!
La pubblicità è il “paradiso terrestre perduto” e la promessa di un benessere facile.
L’attuale “crisi economica”: tragedia o momento favorevole per un nuovo annuncio del Vangelo di Gesù unico salvatore dell’uomo?
E’ possibile per un cristiano “resistere” a questo impero del denaro? Come?’
E’ possibile in questo contesto conservare la propria libertà?
Come vivere la vita comunitaria e le relazioni fraterne che il Vangelo ci propone?
Come noi cristiani possiamo partecipare al sorgere di una “città” dove tutti possono esercitare, e veder rispettato, il loro diritto-dovere alla cittadinanza?
5. La CONVERSIONE di PAOLO e il NOSTRO CAMBIAMENTO DI VITA
Per noi la vita cristiana è iniziata da piccoli; Cristo e il Vangelo fanno parte della nostra tradizione familiare e sociale.Se la conversione è un’inversione di rotta, di direzione, un cambiare strada… un convergere su Cristo per incontrarlo, conoscerlo, quali conversioni abbiamo avuto nella nostra vita?
Come è avvenuto e si è realizzato il nostro incontro con Cristo?
Luca nei suoi Atti 9,1-19a; 22,3-21; 26,2-23 riporta per tre volte il racconto di come è stato sconvolgente l’incontro di Saul con Cristo (cf. Atti 7,55- 8,1).
Alcune annotazioni sono fondamentali:
- la caduta
- una luce dall’alto
- una voce
- la cecità
e connotano il suo percorso interiore, non solo i fatti esteriori.
Lasciano trasparire l’esperienza vissuta: il fallimento del sistema in cui egli viveva (e che sentiva già crollare dentro di sé…), la rottura avvenuta, l’intervento diretto di Dio sul nulla di Saul.
A 28 anni comincia per Paolo il processo di una lenta maturazione, l’evento di Damasco si approfondisce: per 13 anni vive in alcune comunità (Cesarea, Tarso, Antiochia…) e lì matura la sua fede in Gesù prima di intraprendere i suoi viaggi missionari.
In questi anni matura la sua nuova personalità di credente e di discepolo che egli stesso sintetizza:
“Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto“ (1Corinzi 15,8)
“Cristo mi ha amato e ha dato se stesso per me. Vivo, ma ormai non più io: è Cristo che vive in me!” (Galati 2,20).
“Mi sforzo di catturare Cristo, perché anch’io sono stato catturato da lui” (Filippesi 3,12).
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