Salviamo la bellezza dell'uomo dal male della lebbra
Concetto svilito dalla superficialità delle moderne correnti,
eppure vivo grazie alle più nobili
espressioni artistiche del passato e del presente,
la bellezza rappresenta il legame più profondo
tra l'uomo e la natura. Ogni persona è portatrice
di una bellezza che costituisce l'essenza
della nostra umanità. La lebbra è una malattia
carica di simbolismo, anche per questo:
priva la persona della sua armonia esteriore,
e induce chi osserva a considerare il malato
mutilato della sua stessa dignità umana.
Salvare la bellezza dell'uomo significa dunque
restituire alle persone il rispetto pieno
della loro dignità di esseri umani, non solo salvare
il loro corpo dalle mutilazioni.
Da qui il claim che AIFO ha già adottato
per la 56a Giornata mondiale dei malati di lebbra:
salviamo la bellezza dell'uomo dalla lebbra.
Una malattia da cui oggi si può guarire con facilità grazie ai farmaci,
ma che colpisce ancora oltre
250.000 persone ogni anno nel mondo.
Un problema ignorato dai mass media
perché lontano dalla nostra vita di ogni giorno,
e tuttavia ancora drammaticamente attuale,
un male che ancor più delle altre malattie
dimenticate testimonia la condizione di povertà estrema,
la privazione dei più elementari diritti sociali e sanitari
che colpisce gran parte dell'umanità.
La Giornata mondiale dei malati
di lebbra assume quest'anno un'importanza
ancora maggiore alla luce della Dichiarazione ONU
sul superamento della discriminazione
verso i malati di lebbra e i loro familiari...
sabato 30 gennaio 2010
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