si incontrano e si interrogano… Roma, 27-30 settembre
1. Un cantiere sempre aperto: la parrocchia
I Vescovi si sono soffermati in particolare sul tema dell’evangelizzazione e hanno ribadito l’importanza di rinnovare l’azione pastorale, valorizzando in special modo le occasioni di incontro ordinario nelle parrocchie, quali la preparazione dei fidanzati e quella dei genitori in occasione della catechesi dei figli o della richiesta dei sacramenti. In particolare, si avverte l’urgenza di declinare la proposta cristiana secondo modalità educative e formative che siano in grado di raggiungere soprattutto le nuove generazioni.
2. Questione di Dio e questione dell’uomo
La questione di Dio, strettamente congiunta alla domanda sul senso della vita, è il vero problema dell’Occidente. Le stesse forme di degrado morale, che segnano tante manifestazioni del presente, più che la causa, appaiono come la conseguenza dello smarrimento del riferimento decisivo alla propria identità e libertà.
3. Purificazione e rigore
La conversione a Cristo è la “vera e fondamentale riforma della Chiesa”, in particolare, in una rinnovata attenzione – fatta di esigente discernimento e rigore – alla formazione dei candidati ai ministeri, nonché nell’impegno ad accompagnare il clero, senza smettere di additare quale meta con la quale confrontarsi la misura alta della santità.
4. Passione per la situazione sociale e politica del Paese
Motivo di “angustia”, di “grande sconcerto” e di “acuta pena per discordie personali che, divenendo presto pubbliche, sono andate assumendo il contorno di conflitti apparentemente insanabili”, nonché per “polemiche inconcludenti”, che hanno sostituito la “necessaria dialettica”. È condivisa la coscienza dell’importanza della presenza nell’arena politica di cattolici formati e appassionati a questa esigente forma di carità, uniti attorno a quei valori che costituiscono il fondamento irrinunciabile della socialità.
5. 46ª Settimana Sociale dei cattolici italiani (Reggio Calabria, 14-17 ottobre 2010
Finalizzata a tratteggiare “un’agenda di speranza per il futuro del Paese”, ci sono le basi perché il bene comune diventi “la bandiera che nel cuore si serve, la divisa che consente di identificare là dove sono i cattolici e non solo loro”. Il contributo dei cattolici si esprime anche nel richiamo al federalismo solidale, che esige “condizioni morali e culturali indispensabili”, oltre che alla disponibilità ad assumere un maggiore carico di responsabilità a livello locale; nel richiedere una riforma fiscale ispirata criteri a equità, “a vantaggio del soggetto che per tutti – aziende, sindacato, scuole… – è decisivo, cioè la famiglia”; nell’aver a cuore soprattutto “il destino dei giovani”, convinti che “non si procede ignorando le loro legittime aspettative”.
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