sabato 30 ottobre 2010

Una Comunità che celebra: la Liturgia domenicale del 31 ottobre 2010: XXXI Domenica anno C

L’OGGI DI DIO NELLA NOSTRA VITA: ADESSO!

Con la domenica 31a del tempo ordinario siamo giunti quasi alla conclusione dell’anno



liturgico del ciclo C e dell’intero triennio: mancano ancora tre domeniche per concludere


e ripartire per un nuovo viaggio. Per ben diciassette domeniche abbiamo seguito


Gesù nel suo «viaggio verso Gerusalemme» iniziato in Lc 9,51; oggi arriviamo a Gerico


(attuale Tell es-Sultan, «Collina del Sultano») a km 30 a sud-est di Gerusalemme e km


120 a sud di Cafàrnao in Galilea: è l’unica città menzionata lungo i 150 ca. km percorsi


da Gesù, Maestro e Guida, come un itinerario formativo dei suoi discepoli. Gerico è la


più antica città del mondo di cui abbiamo testimonianza archeologica, risalente a


11.000 anni addietro. Sorge a 240 metri sotto il livello del mare, nei pressi del fiume


Giordano, nella zona del Mar Morto. Fu espugnata da Giosuè e maledetta con una


formula tragica: se qualcuno avesse voluto ricostruirla, l’avrebbe fatta sul sangue del


proprio figlio (Gs 6,26), come accadde al re Chiel di Betel che la ricostruì sul sangue


dei suoi figli Abiràm e Segùb (1Re 16,34). Gerico è la fortezza del male perché protegge


dentro le sue mura Zacchèo, «il capo dei pubblicani» (Lc 19,2) che è strumento di


oppressione del popolo attraverso l’esosità delle tasse, imposte con arbitrio e la colla -


borazione con l’occupante romano da cui ha ricevuto l’appalto del fisco. Ancora una


volta, troviamo il tema caro a Luca: la misericordia di Dio non aspetta la conversione e


il pentimento, ma corre a cercare la pecorella smarrita, qui Zacchèo, per riportarla alla


vita (cf. Lc 15,4-7), riconducendolo alla sua dignità di figlio di Abramo: colui che era


escluso dal popolo per indegnità, riceve da Gesù la veste della dignità di figlio di Dio,


figlio di Abramo per la promessa e membro del suo popolo per la fede (v. 9 e Lc 15,22-


24).


Il racconto del salvataggio di Zacchèo è, in qualche modo commentato dalla 1a lettura,


dove un ebreo di cultura e formazione greca, che vive ad Alessandria di Egitto, nella 2a


metà del sec. I a. C., medita sulla storia passata del suo popolo e per la prima volta


guarda ai nemici tradizionali, gli Egiziani, con lo sguardo di Dio: Dio non ha punito gli


Egiziani solo per salvare Israele, ma per salvare essi stessi perché anche gli Egiziani


che hanno seviziato gli Ebrei con la schiavitù sono chiamati da Dio a fare parte del


suo popolo universale. Nessun popolo, questo è l’insegnamento, può e deve essere


escluso dal processo di alleanza che YHWH ha codificato con Israele. Il popolo eletto


così diventa quasi il paradigma di tutti gli altri popoli.


Nel vangelo, Dio verso Zaccheo viene gratuitamente e indipendentemente dalle disposizioni


dell’individuo; nel pensiero del sapiente, Dio viene per tutti i popoli perché


YHWH, il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe, di Mosè è il Dio senza più confini


nazionalistici, il Dio straripante che convoca dall’oriente e dall’occidente tutti i popoli


della terra «sul monte del Signore, al tempio del Dio di Giacobbe» dove «un popolo


non alzerà più la spada contro un altro popolo e non si eserciteranno più nell’arte della


guerra» (cf. Is 2,2-5). La 2a lettura ha oggi una funzione parenetica, cioè esortativa, di


ammonimento sul tema della «fine del mondo» che fa da introduzione alle ultime domeniche


dell’anno liturgico che ruotano intorno a questo tema. Tecnicamente si dice


che questa lettura, collocata qui in questa domenica, è una prolèssi, ossia un'anticipazione,


quasi un assaggio di ciò che rifletteremo nelle prossime settimane. Le lettere ai


Tessalonicesi che Paolo ha scritto probabilmente da Corinto, durante il suo 2° viaggio


missionario (anni 50-52) sono le prime in ordine cronologico di tutto il NT, antecedenti


anche i vangeli. Uno dei problemi che assillava i cristiani della prima generazio -


ne, dopo la morte di Gesù, avvenuta presumibilmente intorno all’anno 30, riguardava


il ritardo della fine del mondo: se Gesù è il Messia atteso da Israele e se è morto e


risorto come mai «questo» mondo non finisce e non inizia il Regno di Dio annunciato


da Gesù stesso e che non è di questo mondo? (Gv 18,36). I Tessalonicesi erano anche


confusi da false lettere fatte circolare come se fossero di Paolo: i nemici dell’Apostolo


seminavano zizzania in una chiesa appena nata e ancora non formata del tutto. A


queste inquietudini risponde Paolo infondendo consolazione e fiducia e smentendo la


paternità di quanto gli attribuivano. Egli invece invita a fidarsi di Dio che non si


prende gioco dei suoi figli, ma sa quello che fa, anche se spesso noi non riusciamo a


coglierne il significato immediato. Per questo motivo noi veniamo dalle nostre


diaspore all’Eucaristia: essa è, in primo luogo, un raduno di popoli, di cui noi siamo un


segno visibile perché aperti al mondo e all’universalità. In secondo luogo, essa è una


scuola, dove impariamo a conoscere noi stessi riflettendoci sul volto e sul


comportamento di Dio, rivelato in Gesù di Nazareth. In terzo luogo, essa è una


condivisione di Parola, di Pane, di speranza e di agàpe per il viaggio della vita che


riprendiamo con la forza dello Spirito Santo che ora invochiamo.

INVOCAZIONI PENITENZIALI

Signore, tu ami la vita e hai compassione di tutte le tue creature.
Kyrie, eleyson!
Cristo risorto, infondi in noi il tuo Spirito e rinnovaci interamente.
Christe, eleyson!

Signore Gesù, vieni a cercare e a salvare chi si perde nell’egoismo e nel male.
Kyrie, eleyson!
INNO DI LODE: Gloria a Dio…

PREGHIERA DELL’ASSEMBLEA - COLLETTA
+ O Padre, che nel tuo Figlio sei venuto a cercare e a salvare chi si era perduto, apri il nostro cuore perché ti accogliamo con gioia nella nostra casa. Porta a compimento ogni nostra volontà di compiere il bene e di condividere con i poveri i beni che tu ci dai. Per il nostro Signore… Amen!

LITURGIA DELLA PAROLA

Dal libro della Sapienza 11,22...12,2

Signore, tutto il mondo davanti a te è come polvere sulla bilancia,

come una stilla di rugiada mattutina

caduta sulla terra. Hai compassione

di tutti, perché tutto puoi,

chiudi gli occhi sui peccati degli esseri umani, aspettando il loro pentimento.

Tu infatti ami tutto ciò che esiste

e non provi disgusto per nulla di ciò

che hai creato; se qualcosa non gradissi,

non l’avresti neppure formata. (…)

Tu sei indulgente con tutti, perché tutto

è tuo, Signore, che ami la vita.

Poiché il tuo soffio vitale è dappertutto.

Per questo tu correggi a poco a poco quelli che sbagliano e li ammonisci,

ricordando loro in cosa consiste

il loro peccato, perché, messa da parte ogni malvagità, credano in te, Signore.

Parola di Dio!

Salmo responsoriale - 144
R./ Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.

Confitemi Domino... quoniam bonus. ...alleluja!

1. O Dio, mio Signore, voglio esaltarti.

Ti voglio benedire ogni giorno,

e per sempre cantare le tue lodi!



2. Paziente e misericordioso è il Signore,

costante e generoso nell’amare.

Buono è il Signore verso tutti,

la sua tenerezza egli diffonde

su tutte le sue creature.



3. Ti lodino, Signore, tutte le tue opere,

ti ringrazino i tuoi figli.

Manifestino agli esseri umani i tuoi prodigi

e la tua gloriosa presenza in mezzo a noi.

Il Signore sostiene gli insicuri

e rialza chi è abbattuto.



Dalla seconda lettera di s. Paolo apostolo ai Tessalonicesi 1,11- 2,2

Fratelli e sorelle. Preghiamo continuamente per voi, perché Dio vi renda degni di sé che vi chiama, e con la sua potenza, porti a compimento ogni vostro proposito di bene e ciò che operate da credenti. Così glorificherete il Signore nostro Gesù, e voi in Lui per l’amore gratuito del nostro Dio e del Signore Gesù Cristo!
Riguardo alla ritorno del Signore nostro Gesù Cristo e al nostro radunarci con lui, vi preghiamo, fratelli, di non lasciarvi troppo presto confondere la mente e allarmare, né da ispirazioni né da discorsi, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia imminente.
Parola di Dio!

Alleluja, alleluja!
Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito; chiunque crede in Lui ha la Vita eterna. Alleluja!

+ Dal vangelo secondo Luca 17,1. 19,1-10

[Nell’andare verso Gerusalemme, Gesù] entrato in Gèrico la attraversava, quand’ecco un uomo, chiamato Zacchèo, capo degli esattori delle tasse (i pubblicani) e ricco, cercava di vedere chi fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura.
Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
Quando giunse sul posto, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua».
Scese in fretta e lo accolse con gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato ad alloggiare da un peccatore!».
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è avvenuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare chi era perduto».
Parola del Signore!

PROFESSIONE DI FEDE-SIMBOLO DEGLI APOSTOLI

Io credo in Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

LA PAROLA SI FA PREGHIERA
+ Al Signore Gesù, che viene nella nostra casa e ci rinnova con la sua parola di salvezza, rivolgiamo la nostra preghiera fiduciosa: R./ Vieni a salvarci, Signore Gesù!

1. Fa’ che la tua Chiesa sia la casa aperta a tutti, dove ognuno possa incontrare il Padre che lo ama, noi ti preghiamo:
2. Fa’ che i politici e gli amministratori pubblici siano onesti e lottino contro ogni forma di corruzione, noi ti preghiamo:

3. Fa’ che chi ha sbagliato con azioni criminose sia aiutato a cambiare la propria vita e ad intraprendere un nuovo cammino, noi ti preghiamo:

4. Fa’ che noi cristiani non critichiamo chi cerca la verità con ogni mezzo, ma ne condividiamo la fatica, noi ti preghiamo:

5. Fa’ che il nostro impegno per una società più giusta e solidale si concretizzi in azioni quotidiane di amore fraterno e di comunione, noi ti preghiamo:

6. Fa’ che la partecipazione a questa eucaristia sia per noi fonte di perdono e di riconciliazione, noi ti preghiamo:

DALLA PAROLA ALL’EUCARISTIA
+ Ti ringraziamo, o Dio nostro Padre: nel tuo Figlio Gesù ogni essere umano è tuo figlio, nostro fratello e sorella. Non ci dividano i nostri beni, ma ci unisca l’unico amore per te e per i poveri, come il pane e il vino che ti presentiamo. Per Cristo, nostro Signore. Amen!

LITURGIA EUCARISTICA

PREGHIERA EUCARISTICA - Acclamazioni

+ Prendete, e mangiate… per voi. - E’ il Signore Gesù: si offre per noi!

+ Prendete, e bevetene… memoria di me. - E’ il Signore Gesù: si offre per noi!

+ Mistero della fede!


Tu ci hai redenti con la tua morte e la tua risurrezione. Salvaci, o Salvatore del mondo!

ALLA COMUNIONE
“Scendi, Zaccheo: perché oggi devo fermarmi a casa tua”.

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