venerdì 20 marzo 2009

24 MARZO 2009 - GIORNATA DI PREGHIERA E DIGIUNO IN MEMORIA DEI MISSIONARI MARTIRI

In catene per Cristo... liberi di amare.


Nel giorno che ricorda l'uccisione di Mons. Oscar Arnulfo Romero, il 24 marzo del 1980, la Chiesa Italiana si ritrova per celebrare una giornata di preghiera e digiuno facendo memoria dei missionari martiri e di quanti ogni anno sono stati uccisi solo perché incatenati a Cristo.
La ferialità della loro fede fa di questi testimoni delle persone a noi vicine, modelli accessibili, facilmente imitabili.
L’Apostolo Paolo sarà messo in catene, senza perdere mai la libertà di amare e di annunciare con le parole e con i fatti la forza e la gioia del Vangelo. Nei suoi scritti Paolo più volte rivendica di avere patito in varie forme sofferenze per Cristo e nello stesso tempo di avere patito anche per la sua “preoccupazione per tutte le Chiese”, per le quali invocava dal Signore con una sofferenza quasi fisica il dono della fedeltà al Vangelo ricevuto.
L’anno 2008 appena trascorso consegna alla storia della Chiesa un altro lungo elenco di sofferenze, di uccisioni, di assurdità, di diritti negati anche ai cristiani e spesso proprio a causa della loro appartenenza religiosa. Pensiamo agli eventi dell’India, della Nigeria, della Somalia, dell'Iraq, del Darfur, del Nord Kivu e della Terra Santa, alle difficoltà tuttora vissute in Cina così come in molte regioni segnate da fondamentalismi religiosi e politici. Accanto allo sgomento e all’angoscia per la sorte di migliaia di persone abbiamo conosciuto commoventi testimonianze di pace e di perdono da parte di coloro che sono stati messi davvero in catene per Cristo, liberi di amare. Pensiamo che dietro a ogni missionario martire o ucciso o rapito o perseguitato vi sono le sofferenze costanti delle loro comunità, la precarietà della vita quotidiana, le minacce a molti umili testimoni del Vangelo missionarie specialmente laici e laiche, che non godono di mobilitazione di folle e di giornali e la cui difesa è spesso affidata alla sola voce di missionari e missionarie che condividono ogni piega di quelle situazioni, motivati solo dalla forza dell’amore. Esso chiede indubbia solidarietà con le comunità sofferenti, ma chiede anche a ciascuno di noi di realizzare nella preghiera, nel digiuno e nella vita l’intercessione (…).

http://www.operemissionarie.it/

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