Presi dai riti pagani del Capodanno, forse non abbiamo nemmeno notato che l’1 gennaio è la festa di Maria, la Madre di Dio. L’ottavo giorno dopo il Natale -che dura appunto come la Pasqua un settimana intera!- ricorda la circoncisione di Gesù in quanto ebreo (una nuova attestazione della sua autentica umanità!). Maria è Madre di tutta la persona di Gesù: Uomo e Dio.
Tralasciando i contorni teologici, si tratta di un “salto di qualità” per tutta intera l’umanità, come natura e come società! Una fecondità inaudita ci viene donata molto più gratificante di tutti gli auspici e gli auguri che accompagnano per tradizione l’inizio del nuovo anno, fatti più che altro per formalità o scaramanzia! Ma soprattutto alle speranze di PACE, anche con il CREATO
Oro, incenso e mirra a Betlemme; acqua del Giordano; acqua che diventa vino a Cana...
Doni della natura che ricambiamo con gratitudine e che diventano segni di un evento che ancora ci stupisce: l’Amore luminoso si manifesta a tutti i popoli, a tutti gli uomini immergendosi come flusso di vita incorruttibile nel fluire delle nostre esistenze spesso sterili, riempiendo i nostri vuoti e trasformandoci in persone nuove capaci di amore autentico.
Questi misteri-eventi salvifici illuminano da dentro e fecondano i nostri intenti e progetti umani, individuali e sociali che in questo gennaio si danno particolare risalto.
Di immigrazione si parla e sparla forse un po’ troppo in Italia… quanto da dire, ma soprattutto da fare. La Chiesa invita tutti il 17 a considerare soprattutto “Il MINORE migrante e rifugiato: una SPERANZA per il futuro”. Dal Vangelo sempre prospettive nuove per la società e l’umanità iniziando anzitutto da se stessa: i cristiani disuniti non sono certo una buona testimonianza per il mondo, ma lo è sicuramente il loro sforzo e il loro impegno per pregare e operare per l’Unità di tutti i credenti in Cristo.
“Testimoni della morte e risurrezione di Gesù.” (Luca 24,48) è ciò che unisce
in questa settimana dal 18 al 24 i cristiani di tutto il mondo nella preghiera
e dell’impegno puntare tutti all’Unità chiesta da Gesù al Padre (Giovanni 17).
Ma la Chiesa non si limita al dialogo tra cristiani: più urgente che mai è con il mondo ebraico
e non solo per la questione medio orientale! Ogni tanto sorgono vecchie polemiche, è un dialogo in punta di piedi… ma al di là dei risultati è il cammino condiviso che conta.
Questo primo mese dell’anno, così luminoso e ricco di stimoli alla coscientizzazione, come uomini e come credenti, si conclude il 31 con la Giornata Mondiale per i Malati di Lebbra,
una situazione scandalosa che condanna all’emarginazione ancora centinaia di migliaia di persone e che ancora non abbiamo debellato, nonostante sia alla nostra portata farlo.
Non sarà solo un giorno "contro" la diffusione di una malattia,
ma soprattutto una giornata "per" la diffusione di un contagio speciale:
il contagio della dignità e della bellezza di ogni persona.
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