Educare... si può!
Stiamo concludendo i percorsi dei vari gruppi di catechesi per l’Iniziazione Cristiana dei nostri figli; tra poco anche la scuola conclude il suo ciclo didattico annuale… iniziano le “vacanze”, ma non per i genitori che si trovano con un carico maggiore di impegni.
E’ normale una verifica ed un bilancio delle attività proposte e condivise: lo faranno gli insegnanti, i catechisti… i genitori forse non sono abituati a fermarsi anche con il loro figli per chiedersi “come è andata quest’anno?”, ma sarebbe un momento interessante per sentirci tutti corresponsabili dei successi, dei ritardi, degli errori… soprattutto per renderci conto che comunque abbiamo camminato insieme, che siamo “cresciuti”, che abbiamo a disposizione tante risorse positive in noi e tra noi.
Se lo facciamo vuol dire che abbiamo una speranza affidabile per la persona umana, per la sua esistenza “per la sua capacità di amare”…
Come cristiani abbiamo fiducia mentre avvertiamo le difficoltà, oggi inedite anzitutto come adulti, di vivere seguendo un progetto positivo, corretto, appagante, credibile da poter trasmettere alle giovani generazioni in modo da coinvolgere, da attrarre… da persuadere senza sterili imposizioni o inutili punizioni!
Se oggi sembra più difficile educare, rispetto al passato, questo vuol dire che è più impegnativo vivere, lavorare, metter su famiglia, invecchiare… amare!
…alla “vita buona” del Vangelo
Come cristiani e come comunità parrocchiale abbiamo un unico maestro-educatore: Gesù!
Nel Vangelo troviamo la testimonianza già sperimentata da uomini e donne, vecchi e bambini, che seguendo Lui è possibile condurre “un’esistenza buona”, nella vera realizzazione di se stessi e nella costruzione di una società nuova.
Sabato 14 maggio ho partecipato con interesse e soddisfazione alla presentazione dei percorsi educativi “alla legalità” dei nostri ragazzi e ragazze delle medie inferiori a San Vito.
Aiutati dai loro insegnanti e da operatori esterni, hanno riflettuto ed elaborato dei convincenti messaggi sulla tendenza al bullismo nella scuola, sulle varie dipendenze che minacciano soprattutto i giovani.
Se si riformasse l’educazione, si riformerebbe la terra”.
Lo scriveva Leibniz alla fine del 1600… di grande attualità anche oggi!
Spesso mi accorgo dello smarrimento dei nostri genitori: sembra che abbiano già “gettato la spugna” dai primi anni di vita. E noi? Possiamo accontentarci di “allevare, istruire, addestrare…?”.
Non cediamo alla tentazione di sostituire la pedagogia con la gastronomia?!!
Annunciare il Vangelo è anche una “sfida educativa” per dirla con L. Giussani: “Mandateci in giro nudi, ma lasciateci educare!”.
L’educazione è la sfida e l’impegno prioritario della chiesa in Italia per i prossimi anni: la parrocchia ne è il luogo naturale, nella catechesi, nella liturgia nelle opere di carità.
In queste settimane di verifica vogliamo averlo ben presente, anche nel comporre il nuovo consiglio pastorale per il triennio 2011 - 2014.
p. Roberto G.
sabato 28 maggio 2011
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