sabato 28 maggio 2011

A proposito della centrale a bio-massa

informarsi e informare



formare per trasformare



In questi ultimi mesi, il nostro paese e la nostra cittadinanza sono stati scenario e protagonisti di un vivace dibattito riguardo alla costruzione di una “centrale a bio-massa”, progettata e costruita per funzionare in C.da Paglieroni.

Senza entrare nel merito della questione, che richiede conoscenze e competenze tecnico-scientifiche specifiche già esibite nei due dibattiti organizzati dalle controparti, a Treglio prima e a Lanciano poi, sento mio compito condividere le riflessioni maturate dai nostri Vescovi abruzzesi-molisani e dibattute in un Convegno del 2009 (Chieti - CRAL), anche in riferimento ad altri gravi ed urgenti problemi che riguardano il nostro territorio: il “centro olii di Ortona”, la privatizzazione dell’acqua, l’emergenza rifiuti. I Vescovi hanno più volte insistito sul compito dei consigli pastorali diocesani e parrocchiali, delle aggregazioni laicali di essere consapevoli promotori degli orientamenti ecclesiali su queste problematiche sociali e di favorirne la verifica nelle realtà territoriali.

Quale l’atteggiamento e le condizioni per un’azione responsabile ed incisiva?

Informarsi e Informare - Formare per Trasformare.

Occorre una corretta e capillare informazione, che preceda ogni progetto e realizzazione, da parte sia dei privati che delle istituzioni pubbliche.

L’informazione presume un’assunzione di responsabilità pubblica e civile, che ha come referente anzitutto la cittadinanza.

Lo scopo è prioritario è di formare ad una partecipazione attiva e consapevole per la tutela dei propri diritti, per la difesa dell’ambiente, per la salute di tutti, per la promozione del vero bene comune, di tutti e di ciascuno.

Annunciare – Denunciare – Rinunciare

Sono “punti forti di un percorso” irrinunciabile per noi battezzati, cittadini attivi e consapevoli, che fanno parte di un progetto per uno “stile di vita”, individuale e comunitario che coinvolga tutti, anche le parrocchie, le diocesi, le aggregazioni e i movimenti, che dovrebbero essere una “palestra “ di dialogo e di partecipazione… E’, infatti, nostro compito prioritario di educarci e di educare, di animare in modo corresponsabile:

Osservare “direttamente” e non per “sentito dire”…

Denunciare “profeticamente”… il “male sociale”.

Annunciare “la verità” che dia significato e motivazioni al cambiamento anzitutto nostro, testimoniandolo con “nuovi stili di vita”.

p. Roberto Geroldi, parroco

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