lunedì 15 novembre 2010

Una comunità che celebra la Liturgia domenicale. 14 novembre 2010 - Domenica 33 dell'anno C

IL RITORNO DI GESÙ, PRINCIPIO E FINE DI TUTTO
La liturgia di questa penultima domenica del tempo ordinario C non è di immediata



comprensione, perché presuppone la conoscenza del contesto giudaico e dei movimenti


culturali e religiosi che vanno dal sec. II a. C. alla prima metà del sec. I d. C. Abbiamo


già detto a più riprese che l’orizzonte culturale e religioso di questo periodo è


l’escatologia, cioè la riflessione filosofico-religiosa che riguarda le «cose ultime» (gr.


èskata). Questa prospettiva finale è vista come un evento grandioso, al tempo stesso di


terrore e di gioia, perché svela la realtà intima degli esseri umani e realizza finalmente


l’instaurazione del Regno di Dio. Questa visione al tempo di Gesù veniva descritta in


forme culturali e categorie di pensiero che vanno sotto il nome di apocalittica e riguarda


la fine del mondo. Il termine proviene dal greco apokalýpsis e significa letteralmente «rivelazione,


manifestazione»; essa risponde alla domanda: «Come finirà il mondo?» e questo


«come» è descritto con lo schema di una guerra, un cataclisma titanico che vedrà


apporsi il bene e il male, i figli della luce contro i figli delle tenebre. A questo appuntamento


bisogna prepararsi in tempo, scegliendo il campo in cui stare. Il movimento


apocalittico era molto fervente al tempo di Gesù, perché era il tempo dell’arrivo del


Messia, il tempo del compimento che sarebbe coinciso con la fine di tutto l'ordine sociale,


la restaurazione di Israele e il raduno finale di tutti i popoli sul colle di Sion. Per


avere un saggio di tale contesto, si potrebbe leggere il «Rotolo della Guerra dei figli della


luce contro i figli delle tenebre, ritrovato tra gli scritti della comunità di Qumran.


Lo scenario di questo appuntamento è descritto in una forma letteraria mutuata dalla


rivelazioni bibliche: terremoti, lampi, tuoni, guerre, sconvolgimenti, malattie. Questa


descrizione non può e non deve essere presa alla lettera perché è un genere letterario


comune a tutti i popoli del Medio Oriente dell’epoca. Oggi Gesù non parlerebbe così,


ma userebbe le categorie e le immagini prese in prestito dalla realtà attuale: globalizzazione,


crisi ecologica, migrazioni dei popoli, etc. Proviamo pertanto ad andare più a


fondo e comprendere il messaggio della liturgia di oggi che non vuole assolutamente


spaventarci, ma rassicurarci sul nostro futuro.


La 1a lettura riprende il tema del giorno di fuoco o giorno di YHWH che è tipica della predicazione


profetica (Mal 3,2; cf. Is 10,16-17; 65,5; Ger 17,27; Am 1,17; 5,18; Sof 1,18;


3,8; Zc 12,16). L’espressione «sole di giustizia» proviene dalla mitologia fenicia che dedicava


un intero mese, corrispondente al nostro mese di ottobre, al sole, considerato e


venerato come un «dio»: da ciò si desume che forse l’autunno era considerato il tempo


della fine. Dopo il diluvio, Dio si era impegnato con Noè a non distruggere più la terra


attraverso l’acqua (Gen 9,12-17): è logico, quindi, che i profeti pensino al giudizio


come fuoco per la sua doppia caratteristica: distruttiva e purificatrice. Il NT cercherà


di spiritualizzare il giorno di YHWH, accentuando il carattere purificatore del fuoco (At


2,1-4; 3,11; 1Cor 3,13). Nessuno è autorizzato a vedervi immagini dell’inferno o del


purgatorio perché il fuoco è solo un’immagine descrittiva dell’intervento di Dio.


La seconda lettera ai Tessalonicesi termina con l’appello di Paolo al lavoro come fonte di libertà.


Ingannati da una falsa attesa della fine del mondo, i cristiani di Tessalonica si abbandonano


all’ozio perché pensano che la fine è vicina; nell’attesa, sfruttano la


generosità degli altri (cf. anche 1Ts 4,10; 5,14). Con costoro non bisogna avere alcuna


relazione: nessuno li deve aiutare per non essere complici dello sfruttamento. Anche


nel dare aiuto bisogna avere un discernimento per distinguere i poveri dai profittatori.


Paolo invita costoro a convertirsi e a riprendere il lavoro, presentando se stesso come


modello: l’apostolo ha sempre lavorato con le sue mani per non essere di peso ad alcuno


e per dare l’esempio, perché il lavoro gli garantiva la libertà di ministero, escludendo


ogni apparenza di lucro o di interesse (v. 9; cf. 1Cor 9,12-18; 2Cor 11,7; 12,13). Nel


contesto del mondo greco che disprezzava il lavoro, considerato un’attività da schiavi,


è una bella rivoluzione: il lavoro diventa la fonte della libertà e della dignità dell’apostolo.


Il vangelo descrive una situazione di decadenza e di confusione, dove tutti cercheranno


di approfittare di tutti, senza ritegno. Vi sarà un fiorire di «messia» e ognuno dirà di


avere l’esclusiva di Dio. La fine del mondo è mutuata dalle categorie culturali e lettera -


rie del profeta Daniele che annuncia guerre e cataclismi prima dell’arrivo del Regno di


Dio (Dn 2,28). Mt descrive la scena secondo il genere apocalittico giudaico alla luce del


Messia davidico che inaugura il Regno finale di Dio (cf. 24,4-13); Lc invece sfuma la


questione dei falsi messia perché è un argomento che tocca marginalmente i Greci,


mentre è una questione fondamentale per gli Ebrei. Allo stesso modo non parla del -


l’immagine apocalittica della fine perché i suoi uditori sono estranei alla mentalità


ebraica. Dobbiamo stare attenti ad incarnare la Parola di Dio, che è unica, nel contesto


in cui viene annunciata, utilizzando parole e segni «significativi» per la generazione che


ascolta. Invochiamo lo Spirito Santo perché ci apra la mente e il cuore a sapere discer -


nere il modo di parlare agli uomini e alle donne del nostro tempo.

INVOCAZIONI PENITENZIALI

Maestro, tu ci sei vicino, ma noi non annunciamo la tua presenza.
Signore, pietà!

Cristo risorto, tu vieni sempre tra noi, ma noi non perseveriamo nell’attesa.
Cristo, pietà!

Signore Gesù, tornerai per stabilire la tua giustizia, ma noi non la desideriamo.
Signore, pietà!

INNO DI LODE: Gloria a Dio…

PREGHIERA DELL’ASSEMBLEA - COLLETTA
+ O Padre, principio e fine di tutto, tu raduni l’intera umanità nel Tempio vivo che è il tuo Figlio. Fa’ che, attraverso le vicende liete e tristi dell’esistenza, siamo forti nella speranza della tua presenza e certi che, perseverando nella prova, possederemo la Vita vera.
Per il nostro Signore… Amen!

LITURGIA DELLA PAROLA

Dal libro del profeta Malachìa 3,19-20

Io, il Signore dell’universo, affermo: «Ecco, sta per venire il giorno rovente come un forno. Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia; quel giorno, venendo, li brucerà, fino a non lasciare loro né radice né germoglio. Per voi, che mi riconoscete come Signore, sorgerà come sole con raggi benefici la mia giustizia ». Parola di Dio!

Salmo responsoriale - 97

R./ Il Signore giudicherà il mondo con giustizia.

Laudate Dominum...omnes gentes. Alleluja!


1. Cantate inni al Signore con la cetra,

con melodie d’arpa e di tromba;

al suono del corno acclamate

davanti al re, il Signore.

2. Frema il mare e quanto contiene,

il mondo e i suoi abitanti.

I fiumi battano le mani,

esultino insieme le montagne.

3. Esultino davanti al Signore che viene:

egli viene a giudicare la terra.

Giudicherà il mondo con giustizia

e i popoli con rettitudine.



Dalla seconda lettera di s. Paolo apostolo ai Tessalonicési 3,7-12

Fratelli e sorelle. Sapete in che modo dovete prenderci a modelli: noi infatti non siamo stati oziosi in mezzo a voi, né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato duramente, notte e giorno, per non essere di peso ad alcuno di voi. Non che non ne avessimo diritto, ma per darci a voi come modello da imitare. E infatti quando eravamo presso di voi, vi abbiamo sempre dato questa regola: chi non vuole lavorare, neppure mangi. Sentiamo infatti che alcuni fra voi vivono una vita disordinata, senza fare nulla e sempre in agitazione. A questi tali, esortandoli nel Signore Gesù Cristo, ordiniamo di guadagnarsi il pane lavorando con tranquillità.
Parola di Dio!

Alleluja, alleluja!

Risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina. Alleluja!

+ Dal vangelo secondo Luca 21,5-19

[In quei giorni, mentre Gesù insegnava nel Tempio e proclamava il lieto annuncio], alcuni parlavano delle belle pietre e dei doni votivi che lo adornavano.

Gesù disse loro: «Verranno giorni nei quali, di tutto quello che vedete, non resterà pietra su pietra che non sarà demolita». Gli domandarono: «Maestro, quando accadrà questo e quale sarà il segno, quando starà per accadere?». Rispose: «Fate attenzione a non lasciarvi ingannare. Molti verranno nel mio nome dicendo: "Sono io" e: "Il tempo è vicino"; non seguiteli! Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono accadere queste cose, ma non è subito la fine».

Poi diceva loro: «Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi nel cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome.

Questo vi darà occasione di render testimonianza. Mettetevi bene in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché i vostri avversari non potranno resistere, né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e metteranno a morte alcuni di voi; sarete odiati da tutti per causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».

Parola del Signore!

PROFESSIONE DI FEDE-SIMBOLO DEGLI APOSTOLI

Io credo in Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

LA PAROLA SI FA PREGHIERA
+ Fratelli e sorelle, nell’attesa del giorno del Signore, uniamo i nostri cuori e le nostre voci in una preghiera unanime e fiduciosa: R./ Facci vivere nel tuo amore.

1. Padre, tu ci raccogli nella comunione della tua Chiesa, custodiscila e: facci vivere nel tuo amore.

2. Padre, aiutaci a valorizzare il tempo presente: facci vivere nel tuo amore.

3. Figlio del Dio vivente, tu conosci le nostre prove e la nostra povertà: facci vivere del tuo amore.

4. Figlio del Dio vivente, risveglia nella nostra vita un desiderio di pace e di giustizia: facci vivere del tuo amore.

5. Spirito santo, rendici sensibili ai problemi e ai progetti di chi lavora la nostra terra: facci vivere del tuo amore.

6. Spirito santo, donaci la gratitudine per i frutti della terra nel mistero di questa Eucaristia: facci vivere del tuo amore.

DALLA PAROLA ALL’EUCARISTIA
+ Ti ringraziamo, Padre per il tuo figlio Gesù Cristo, sole di giustizia e speranza di tutti i popoli. Attraverso il suo Spirito, tu ci doni i beni del mondo futuro misticamente significati nel pane e vino che ti presentiamo, già inizio per noi della nuova creazione in Cristo… Amen!

LITURGIA EUCARISTICA

PREGHIERA EUCARISTICA - Acclamazioni

+ Prendete, e mangiate… per voi.

- E’ il Signore Gesù: si offre per noi!

+ Prendete, e bevetene… memoria di me.

- E’ il Signore Gesù: si offre per noi!

+ Mistero della fede!
Annunciamo la tua morte, Signore; proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta!

ALLA COMUNIONE
“Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita” - dice il Signore.

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