E’ il primo libro del Nuovo Testamento, ma non ad essere stato scritto.
Seguendo la traccia del vangelo di Marco (scritto per la comunità di Roma come testo di catechesi per chi, avendo sentito parlare di Gesù, voleva conoscerlo per credere in lui e farsi battezzare), Matteo scrive, in aramaico, un nuovo racconto evangelico per i cristiani della Palestina (80 d.C.), che verrà usato anche negli ambienti greci.
GESU’ è presentato anche da Matteo, come il Figlio di Dio, anzi egli è:
- il Dio-con-noi, l’Emmanuele annunciato da Isaia (cfr. Mt 1, 22-23);
- il Maestro presente tra i suoi discepoli (cfr. 18, 20);
- il Risorto che è con noi per sempre (cfr. 28, 20).
Matteo così annuncia in Gesù il compimento delle promesse ad Israele (le sue origini ebraiche, antenati e infanzia con Giuseppe e Maria, le continue citazioni dei profeti...): Gesù è il fondatore del nuovo popolo di Dio, la Chiesa.
Come nella Bibbia, i primi 5 libri (Pentateuco) sono i fondamenti (Torah)del popolo di Israele; e come Mosè ha tenuto 5 grandi discorsi al suo popolo, prima di entrare nella terra promessa (Deuteronòmio), così Matteo fà pronunciare a Gesù 5 discorsi, come fossero la carta costituzionale del nuovo Israele, la comunità post-pasquale, nuovo popolo dell’Alleanza (cfr. 21, 43):
I - cc. 5-7: Discorso sul monte
II - cc. 10-11: Discorso di missione
III c. 13: Discorso in parabole: il Regno
IV - c.18: Discorso per la comunità
V - c. 19: Discorso sui tempi futuri
Ad ogni discorso segue l’attività di Gesù: miracoli, discussioni con i capi del popolo, provocazioni a credere, viaggi, il racconto della morte e risurrezione.
Ogni pagina del suo vangelo mostra il legame tra Dio e la nostra storia: solo in lui si attua la nostra speranza.
[pr]
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