un abbraccio senza fine
Questa è la nostra storia, di ciascuno di noi, di ogni uomo; la storia di Dio e di Gesù. Non riguarda gli altri, o una categoria speciale di persone!
Non è nemmeno un racconto commovente ed edificante di morale familiare per insegnare ai genitori ad essere pazienti e remissivi ad oltranza con i loro figli, anche nei momenti e nei periodi di ribellione.
Gesù vuole semplicemente dirci come è Dio nei nostri riguardi, con tutti… con ogni uomo: è un Padre così! Non è un comportamento eccezionale in una situazione straordinaria.
E’ l’agire folle di chi ama sragionatamente.
E noi siamo tutti figli così… un po’ il minore e un po’ il maggiore, secondo le situazioni e gli stati d’animo.
Di fronte allo scandalo dei farisei e dei maestri della Legge mosaica, Gesù giustifica, in questo modo, il suo comportamento inaccettabile e provocatorio: accoglie la gente di cattiva reputazione e mangia con persone di malaffare. Gesù lo fa sapendo di scandalizzare, ma non può fare diversamente perché lui, nostro fratello maggiore, vuole condividere con noi la festa del suo essere figlio amato dal Padre.
Questa festa della comunione con il Padre e con tutti, che per noi non sono più “gli altri”, estranei o conoscenti, rivali o addirittura nemici, ma diventano fratelli e sorelle. Tutti figli di un unico Padre diventiamo fratelli tra noi: un punto di arrivo che ha come avvio un dono gratuito e abbondante. Non possiamo pretendere di esserci simpatici, o di condividere qualche affinità… ci chiede di amarci come lui ci ha amati. Solo perché lui me lo chiede e lo ha fatto per primo, io posso provare a farlo con gli altri.
TUTTI eravamo morti e siamo
tornati in vita, eravamo perduti
e siamo stati ritrovati…
FACCIAMO FESTA!
domenica 14 marzo 2010
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